Ferrari, c’è la solita “scusa”: ecco perché così non si può andare avanti

La Ferrari esce con la coda tra le gambe dall’Ungheria, dove la SF-23 è stata quarta forza. Adesso emerge un confronto durissimo.

L’incubo Ferrari non sembra voler terminare, ed il Gran Premio di Ungheria è stato umiliante per la Scuderia modenese. Charles Leclerc ha chiuso al sesto posto, seguito da Carlos Sainz. Il gap dalla Red Bull di Max Verstappen è stato di quasi un giro, ma sono i distacchi dagli altri che preoccupano.

Ferrari
Ferrari con Leclerc in azione a Budapest (LaPresse) – Tuttomotoriweb.it

Il monegasco si è preso oltre mezzo minuto dalla McLaren di Lando Norris e dalla Mercedes di Lewis Hamilton, ed è finito dietro a George Russell che era scattato dalla 18esima piazza. In un anno, la Rossa è passata dal giocarsi la vittoria al doppiare per non venir doppiata.

L’ultimo regalo di Mattia Binotto è stata la SF-23, una delle peggiori Ferrari della storia, ma adesso è tempo che anche Frederic Vasseur ci metta la sua forza emotiva e tecnica, e che parli meno a fine gara. Le sue parole sono state un insulto ai tifosi, perché parlare di buon passo è inaccettabile.

Ferrari, la McLaren è il termine di paragone migliore

Una delle “scuse” che che viene spesso usata per cercare di giustificare l’ennesimo fallimento sugli sviluppi della Ferrari è il seguente. La SF-23 è un progetto sbagliato, nato male, e quando un progetto è poco competitivo sin dall’inizio, non c’è upgrade che tenga, ma peccato che ciò non valga per la McLaren.

McLaren
McLaren con Norris in azione a Budapest (LaPresse) – Tuttomotoriweb.it

Il team di Woking, guidato da un grande Andrea Stella, si era presentato ad inizio anno con un mezzo assolutamente non all’altezza, che tale è rimasto sino a prima del Gran Premio d’Austria. La MCL60 era tra le ultime forze della griglia, ma il team principal, con grande onestà, aveva subito detto che nella prima parte di stagione ci sarebbe stato da soffire, per poi dire che da Silverstone in poi ci sarebbe stato da divertirsi.

Le sue parole sono state profetiche, ed ora Lando Norris ed Oscar Piastri hanno in mano la seconda forza sulla griglia, in una rimonta tecnica che si era vista ben poche volte. La Ferrari, invece, ha ancora una volta sbagliato tutto, in un loop che ormai sembra ripetersi, allo stesso modo, in tutte le stagioni. La Scuderia modenese porta degli sviluppi che dapprima sembrano funzionare, ma che poi non danno più i frutti sperati, con l’auto che sembra quasi peggiorare.

Il confronto con la McLaren è imbarazzante, visto che la MCL60 era una vettura nettamente più lenta della Rossa ad inizio anno, eppure con il duro lavoro è diventata molto più performante. In Ungheria, Norris ha chiuso con 40 secondi di vantaggios su Charles Leclerc, un gap impressionante.

L’unica soddisfazione per la Rossa è quella di aver quasi del tutto chiuso il gap con l’Aston Martin nel mondiale costruttori, che ora è solo di 17 punti, mentre la McLaren, da dietro, sta iniziando a recuperare e non poco. Ora si vola a Spa-Francorchamps, dove urge una reazione d’orgoglio.

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