Perché questo taxi vale 100 mila euro? Tutto merito di una firma

I taxi sono dei mezzi di trasporto molto in voga nelle città, ma uno è diventato incredibilmente famoso grazie a una firma.

Non è difficile notare la presenza dei taxi nelle grandi metropoli. Questi mezzi di trasporto molto spesso sono dei veri e propri “salvavita” perché permettono di tornare a casa in qualsiasi orario oppure di attraversare città nelle quali si è solamente turisti.

Taxi vale 100 mila Euro
Taxi, valore incredibile per merito di una firma (Fonte: Adobe)

Torino è una delle grandi metropoli italiane e soprattutto è la città di una delle più grandi squadre del mondo: la Juventus. La Vecchia Signora ha potuto vantare nella sua leggendaria storia una serie incredibile di straordinari campioni.

Molti di questi non erano intenzionati a muoversi con i propri mezzi personali e dunque preferivano sfruttare i taxi che c’erano per le vie del capoluogo piemontese. Uno di questi era quello in gestione del signor Tommy Agosta, un tifosissimo dei bianconeri.

Il suo taxi era una FIAT Ulysse che dall’inizio del nuovo Millennio è diventata un punto di riferimento per i giocatori della Juventus. Da quando è diventato famoso nell’ambiente juventino, i vari calciatori e personaggi di spicco di Madama hanno iniziato a lasciare una serie di firme sulla macchina.

La sua vettura al momento conta oltre 500 firme e ormai il colore bianco della carrozzeria è un lontano ricordo. Ma quanto vale adesso questa automobile e soprattutto chi è stato il primo ad apporre il proprio nome su questa auto?

Tommy Agosta e il suo taxi juventino: tutto merito di Cannavaro

Il primo di sempre a mettere la propria firma su questo taxi fu Fabio Cannavaro, leggendario giocatore della Juventus che a Torino ha vissuto due esperienze. Il napoletano un giorno decise per scherzo di firmare il tettuccio del suo taxi e inizialmente Agosta non fu per nulla felice.

Marchisio con Agosta nel suo taxi pieno di firme
Tommy Agosta e il suo taxi con oltre 500 firme (Fonte: Instagram)

Si dice infatti che il taxista si lamentò con il Pallone d’oro del 2006 in quanto avrebbe dovuto spendere almeno 1000 Euro per togliere quella firma. Tra lo spendere una cifra del genere e lasciare il nome di Fabio Cannavaro scelse di lasciare la scritta e come gli altri giocatori vedevano la firma allora dovevano anche loro scrivere il loro nome.

Da allora Tommy Agosta e il suo taxi sono diventati un simbolo e un punto di riferimento per la Juventus. Pensate che il taxista è stato scelto come padrino del battesimo della figlia di Stephan Appiah e della cresima del figlio di Jorge Martinez.

Un uomo di buon cuore che ha avuto anche un’offerta mostruosa da un emiro di Riyad. Quest’ultimo era in visita a Torino ed è salito sul suo taxi e vedendo tutte quelle firme ha offerto 100 mila Euro ad Agosta per averlo. La risposta è stata però un secco e chiaro:” No, grazie”.

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