Steiner a TMW: “Andretti in F1? Dove era questa gente prima”

Durante il weekend del Gran Premio di Monaco di F1 abbiamo avuto la possibilità di intervistare in esclusiva Gunther Steiner TP del team Haas.

La Haas negli ultimi anni è cresciuta tantissimo sino a consolidarsi come una delle squadre di centro gruppo in F1. Naturalmente il sogno nel cassetto è sempre quello di riuscire a portare a casa in futuro un podio. Ad oggi il miglior risultato della squadra americana è il 5° posto.

Steiner in esclusiva a Tuttomotoriweb.it
Gunther Steiner (ANSA) – Tuttomotoriweb.it

Durante il weekend del GP di Monaco noi di Tuttomotoriweb.it abbiamo avuto la possibilità di intervistare in esclusiva il team principal della Haas Gunther Steiner. Con lui abbiamo avuto la possibilità di dialogare sulla stagione della sua squadra e in generale di questa F1.

Attraverso la serie Netflix sei diventato uno dei Team Principal più famosi, ti aspettavi tutto questo successo?

No assolutamente no e non era neanche programmato. Non ci ho messo l’impegno, è successo. Adesso ci devo vivere con questa cosa qua. Non mi dispiace, ma non era un qualcosa di pianificato. Io ho fatto il mio lavoro, alla gente è piaciuto quello che ha visto e ad un certo punto poi devi dare indietro alla gente quello che ti dà.

Le nuove regole introdotte nel 2022 dovevano garantire maggiore equilibrio nel campionato, ma oggi abbiamo ancora una volta una macchina davanti a tutti, cosa è andato storto?

Non penso sia andato storto qualcosa, io dico sempre che questa cosa che Red Bull è davanti dobbiamo stare calmi. Abbiamo avuto delle dominanze sino a poco tempo con la Mercedes che ha vinto 7 campionati. Non dobbiamo dire che è tutto male. Non la chiamo ancora dominanza, diamoci un po’ di tempo, non arriviamo subito alla conclusione.

Logicamente vedo quello che succede, non dico che non è vero, però questa Red Bull così forte fa venire fuori cose interessanti. La Mercedes ad esempio ha dovuto reagire facendo un pacchetto completamente nuovo. Questo crea interesse e prima o poi qualcuno riuscirà a batterli.

Come valuti la stagione della Haas sinora?

Normale, direi bene. Al momento nel nostro gruppetto che va dal posto 5 al posto 10 siamo tutte le squadre in 3 decimi. Abbiamo fatto un bel passo avanti, ma ogni weekend hai il coltello alla gola. Fai un piccolo errore, un decimo troppo lento, potresti essere in P8 o P9 e ti ritrovi magari in P19.

Abbiamo fatto però un passo avanti e sono contento. Per quanto riguarda i piloti sono contento di quello che ha portato Nico in squadra. Siamo maturati in 3 mesi, prima ci voleva un anno, perché ha portato tanta esperienza e io sono contento.

Prima Magnussen, ora Hulkenberg e poi abbiamo visto anche Alonso. L’usato sicuro quando poi torna in F1 fa subito bene. Non ci sono più giovani interessanti che possono fare la differenza?

Non è che non ci sono più, è solo che è un grande rischio. Il giovane talento ora deve dimostrare in un anno quello che riesce a fare. Se non ci riesce è fuori dalla F1. Non ci sono più i 2-3 anni in cui puoi provare, ti puoi sistemare. Sotto il prossimo. Non c’è più spazio per gente, non dico debole, ma i rookie devono imparare, quando arrivi dalla F2 devi essere già preparatissimo, hai un anno e lo sai.

Devi portare la performance altrimenti sei fuori. Come hai detto tu, l’usato sicuro al momento è meglio. Una posizione in campionato vale tantissimo perché non c’è più nessuno debole.

A Miami abbiamo visto Magnussen lottare con Leclerc da pari a pari. Cosa hai pensato quando hai visto la tua macchina lottare con una Ferrari?

E’ divertente. L’ha fatto per un bel po’ di giri ed è stato molto interessante. Però alla fine il regolamento è fatto per questo. Alla fine non è che abbiamo scoperto qualcosa di nuovo. Abbiamo provato a fare questo e sembra che ci siamo riusciti. Alla fine logicamente la Ferrari è andata più forte. Però si vede che con tanto impegno si può arrivare a fare queste cose qua.

Tu che l’hai conosciuto bene, ci lasci un tuo personale ricordo di Mateschitz?

Si abbiamo lavorato insieme, era un imprenditore molto furbo, intelligente e aveva una visione che in pochi avevano, per questo ha avuto tutto quel successo lì. Logicamente posto giusto, momento giusto vale sempre, ma poi te lo devi cercare anche te il posto giusto e il momento giusto.

Cosa pensi di questa situazione Andretti? Pare che la F1 lo respinga, ci sono un po’ di attriti tra i team.

Non è un problema di attriti. E’ un problema 11a squadra. Non è un problema per noi, ma è un problema per le squadre. Adesso tantissima gente vuole venire in F1. Però logicamente dove era questa gente quando c’era bisogno di squadre, non c’era. Gente come il signor Haas ha fatto dei gran sforzi quando nessuno voleva entrare e adesso siamo qua.

Se l’11a squadra porta upside, qualcosa in più, secondo me sono i benvenuti. Però se viene per togliere agli altri, aspetta un attimo, perché dovremmo farlo? Anche la F1 perché dovrebbe farlo? Perché dovrebbe aumentare la mole di lavoro per un ulteriore squadra che non sai se c’è ancora tra 10 anni.

Oggi hai 10 team che sono tutti come non sono mai stati in F1, tecnicamente, finanziariamente organizzati. Sono solidi come non lo sono mai stati, quindi perché togliere uno di questi per inserire un altro. Io non sono contrario, se portano qualcosa alla F1 sono d’accordo a parlarne.

Qualche mese fa Ezpeleta ha lanciato una provocazione: MotoGP ed F1 nello stesso weekend. Tu cosa ne pensi?

Non ci ho mai pensato. E’ una domanda da fare al promotore. A me personalmente piace la MotoGP, però credo ci siano sempre problemi di diritti. Secondo me è una cosa molto difficile da fare. Però niente è impossibile se c’è la volontà. Sarebbe più una cosa commerciale.

Impostazioni privacy