F1, l’ex tecnico provoca la Scuderia Ferrari: ora volano parole velenose

La Red Bull Racing sta, letteralmente, dominando la stagione 2023. In Ferrari cresce il malcontento, anche di ex tecnici abituati a vincere.

Per quanto stiano diventando dei ricordi sbiaditi, in Ferrari si sono vissuti cicli gloriosi al pari di quelli dell’era ibrida targati Mercedes e Red Bull Racing. A vedere in pista l’attuale vettura del Cavallino, impantanata al quarto posto della graduatoria costruttori, ci sorge spontaneo porci l’interrogativo di come abbia fatto la Scuderia a fare una fine tanto indecorosa.

Ferrari SF23
Ferrari (Ansa) tuttomotoriweb.it

Sono oramai 15 anni che in Ferrari non si celebra un titolo mondiale. L’ultimo riconoscimento per team riuscirono a conquistarlo Felipe Massa e Kimi Raikkonen nel 2008 ed oggi entrambi i driver sono ritirati. Basterebbe questo per spronare un team che è caduto troppo in basso e che non sembra in grado di rialzare la china.

Se nell’epoca Montezemolo la Rossa riusciva quantomeno a portare a casa tante vittorie e titoli mondiali sfiorate, con il passaggio della proprietà nella mani di Marchionne e del neo Presidente John Elkann, la situazione è degenerata a tal punto che l’ultima sfida, combattuta all’ultimo atto di un mondiale, è datata 2012 con Fernando Alonso. C’è chi, però, ha vissuto al massimo l’esperienza in Ferrari, sotto la guida di un Presidente appassionato come Montezemolo e oggi prova solo una profonda tristezza per i risultati.

A quei tempi la Scuderia rappresentava in pieno i valori stabiliti da Enzo Ferrari. Si lavorava giorno e notte per la conquista di un titolo iridato e non esisteva la concezione di accogliere, con un certo gradimento, un secondo posto in classifica. Questo tipo di atteggiamento ha portato alla rottura definitiva tra Binotto e la Ferrari, al termine del 2022, scatenando anche molte polemiche in vista del nuovo corso.

L’attacco di Mazzola alla Ferrari

L’ingegnere ha vissuto l’epoca d’oro della Ferrari e non ha trovato conforto, a distanza, con il nuovo corso targato Vasseur. L’ex tecnico dell’Alfa Sauber non è responsabile dei disastri tecnici del gruppo di ingegneri che hanno lavorato sulla monoposto in inverno, ma può essere giudicato solo sull’ambito gestionale e strategico del muretto. Ad oggi la Rossa non sembra in alcun modo aver fatto progressi né in termini di strategia né in termini di organizzazione rispetto agli anni bui di Mattia Binotto.

L’ex tecnico provoca la Scuderia Ferrari
Mazzola Ferrari (Ansa) tuttomotoriweb.it

Il tecnico Losanna non aveva giustificazioni, essendo stato il protagonista assoluto dopo la scomparsa dell’ex presidente Sergio Marchionne. Confluiti tutti i poteri nelle mani dello svizzero i risultati sono stati a dir poco deludenti. Con la retrocessione nel remote garage di Rueda e l’addio di Laurent Mekies e David Sanchez si aprirà un nuovo corso nel 2024. Sino ad allora la Ferrari dovrebbe cercare di collezionare quante meno figure barbine possibili.

Sui canali social l’ingegnere Mazzola, dopo il naufragio della SF23 a Monaco, ha pubblicato un post che dovrebbe far riflettere i vertici attuali della Scuderia. Ecco le parole dell’ex tecnico: “Le Ferrari oramai sono arrivate piano piano nel gruppone di centro, evidenziando mancanza di prestazione e di passo. La mia paura che ci stavamo Sauberizzando si sta avvicinando. Tristezza infinita”. Parole durissime.

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