F1, la Ferrari è sempre più nei guai: c’è un grosso guaio sulla nuova vettura

Alzi la mano chi avrebbe immaginato una Ferrari subito tagliata fuori dalla lotta al titolo. Il tracollo rispetto al 2022 è stato enorme.

Nonostante il quinto posto di Carlos Sainz, a Miami, la squadra modenese ha subito una delle più pesanti e imbarazzanti batoste degli ultimi tempi. Probabilmente si è trattato del gran premio più deludente della stagione perché non vi sono stati sussulti nel confronto diretto con i piloti della Red Bull Racing, dell’Aston Martin e della Mercedes.

Leclerc al volante della SF23
Ferrari SF23 in azione in pista (Ansa) tuttomotoriweb

Se sulla verdona a fare la differenza è il veterano Fernando Alonso, sulla Rossa entrambi i driver stanno facendo una fatica terribile a trovare il ritmo giusto in gara. Il 2022 era partito con buoni propositi e con le due vittorie di Leclerc in Bahrain e Australia, mentre in questa annata il passo indietro è stato enorme. I piloti si sono lamentati dell’imprevedibilità in pista della SF23 e anche di un distacco difficile da accettare dai piloti nelle prime posizioni.

A maggior ragione perché in pista non è intervenuta una Safety Car e il vincitore della corsa, Max Verstappen, è partito due posizioni indietro in griglia rispetto a Leclerc. Diventa impossibile trovare delle giustificazioni alle scarse performance della monoposto del Cavallino rampante in queste ore. Nel corso del weekend Leclerc si è reso protagonista di due gravi errori, terminati con due fuori pista nella medesima curva che hanno contribuito a rendere difficile la sua gara. Per Sainz è stato l’ennesimo esempio di mediocrità domenicale, arrivando ad accumulare un distacco di 20 secondi da Fernando Alonso.

I problemi della Ferrari

Oggi l’auto nonostante i primi sviluppi portati in pista in Florida non riesce a non degradare le gomme in gara. La Ferrari è risultata molto sensibile al vento e questo è un aspetto su cui i tecnici del Cavallino dovranno lavorare in futuro perché in condizioni difficili sul piano atmosferico, l’auto ad effetto suolo finisce fuori dalla finestra di temperatura delle gomme e tende a consumarle più velocemente possibile.

Tutto ciò ha una ricaduta pesante in termini di prestazione. Non solo la vettura non risulta più agile nei tratti misti come lo era la F1-75, ma è anche più lenta sul dritto nel confronto diretto con i campioni del mondo austriaci. Aston Martin e Mercedes hanno fatto dei passi in avanti, ma la RB19 rappresenta un’auto di tutt’altro livello.

Il team principal Frederic Vasseur e Charles Leclerc
Ferrari Leclerc Vasseur (Ansa) tuttomotoriweb

Per gli avversari è sempre più difficile trovare una quadra e iniziano a spuntare i primi dubbi sulla validità stessa del concept della wing car modenese. Se all’inizio dell’anno il team principal Frederic Vasseur aveva dichiarato che il problema non era legato alla tipologia di monoposto, oggi i dubbi stanno assalendo anche il pilota di punta della Ferrari.

In un’intervista, riportata da AS, il prodotto dell’Academy ha dichiarato: “Quest’anno abbiamo una macchina molto sensibile al vento e con quello soffriamo molto. C’è molto lavoro da fare. A volte sembra che abbiamo fatto un passo avanti, ma in condizioni particolari, con più caldo rispetto alle gare precedenti, siamo andati fuori dalla finestra di temperatura delle gomme”.

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