MotoGP, ecco la brutta sorpresa per Bagnaia e soci per il GP di Spagna

Manca poco al GP di Spagna ma per i piloti della MotoGP arrivano brutte notizie. E non riguardano la corsa ma aspetti “fiscali”.

Dopo Austin, la MotoGP è pronta a riaccendere i motori. Infatti il prossimo weekend a Jerez si correrà il GP di Spagna, che porterà con sè davvero tanti temi. A partire dalla rivincita di Pecco Bagnaia, a terra nelle ultime due corse dopo aver portato a casa le gare Sprint. Il campione del mondo in carica sembra aver sofferto il colpo, anche se alla fine ha avuto il sostegno di tanti compagni di marca per questa fase così delicata del suo Mondiale. Altro tema però è anche il rientro di Marc Marquez dopo l’infortunio al metacarpo della mano destra patito a Portimao dopo lo scontro con Oliveira.

Gara MotoGP (ANSA)
Un fotogramma di una delle gare della MotoGP (ANSA)

Un problema quello di Marc che lo ha costretto finora a saltare Termas de Rio Hondo ed Austin, ma proprio nel GP di casa lo spagnolo dovrebbe fare ritorno in pista, proprio lì dove nel 2020 iniziò il suo calvario.

Un ritorno quello del talento di Cervera che in realtà fa discutere tutto il mondo della MotoGP, anche perché sulla testa dell’iberico pende sempre quella penalità per l’incidente di Portimao. Ma a dire il vero il GP di Spagna farà discutere anche per un altro caso che sta montando in queste ore e che riguarda il fisco spagnolo.

GP di Spagna, nel mirino del Fisco anche la MotoGP

L’Agenzia delle Entrate è alla ricerca di atleti non residenti e “youtuber” che organizzano eventi in Spagna. Tra questo gruppo di persone ci sono i piloti di auto e moto delle varie competizioni internazionali che non risiedono in Spagna, ma che svolgono qualche tipo di evento o sponsorizzazione nel Paese. In pratica il Tesoro aumenterà le tasse che queste personalità devono pagare, compresi i piloti di motociclismo e della MotoGP che risiedono fuori dalla Spagna e organizzano un evento nel Paese.

Secondo El Economista, l’Agenzia delle Entrate applicherà un aumento di imposta del 24% a chi soddisfa tale requisito, ma tale percentuale sarà ridotta al 19% purché residenti in altri Paesi dell’Unione Europea o appartenenti allo Spazio Economico Europeo. In pratica il pilota della MotoGP deve dichiarare il suo compenso attraverso l’Irpef. “Tutti i redditi derivanti direttamente o indirettamente da una prestazione artistica o sportiva devono essere classificati come redditi artistici o sportivi e soggetti a tassazione di conseguenza“, afferma El Economista. E dovranno farlo anche i piloti del Motomondiale per evitare guai.

Piloti e Fisco, un rapporto difficile

Che i piloti abbiano un rapporto poco “fortunato” con le tasse è noto. Tra quelli nostrani il caso più lampante è stato quello di Valentino Rossi, ma in Spagna gli ultimi e più noti hanno riguardato Jorge Lorenzo, Dani Pedrosa e Sito Pons. Per quest’ultimo erano stati chiesti 24 anni di carcere e una multa di 12,4 milioni di euro per aver simulato una falsa residenza a Monaco e Londra tra il 2010 e il 2014, ma poi ha vinto la causa.

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