Alonso e il sogno che non ti aspetti: sentite cosa vuole per fine carriera

Sembra quasi impossibile ed invece Alonso lo ha dichiarato in maniera chiara. Ecco il suo desiderio per quando appenderà il casco al chiodo.

Sono sempre stati rivali. Sin dal quel lontano 2007 che li vide assieme alla McLaren. Allora Fernando Alonso era il veterano, fresco reduce di due titoli iridati consecutivi. Mentre Lewis Hamilton era il giovane irruento, appena arrivato dalla GP2 e al contempo consapevole di avere un talento sopraffino. Fare andare d’accordo due del genere sarebbe stata un’impresa, ed infatti ogni strenuo tentativo fallì miseramente.

A fine annata il Samurai salutò la compagnia, dopo che i bisticci interni avevano portato la scuderia di Woking a perdere miseramente sia la coppa piloti, andata a Kimi Raikkonen, sia quella costruttori, a favore della Ferrari. Ma da allora tra i due avversari sarà sempre battaglia.

Fernando Alonso (Ansa Foto)
Fernando Alonso (Ansa Foto)

Da quel periodo di acqua sotto i ponti, ne è passata parecchia. Vinto il titolo 2008, il britannico vivrà alti e bassi nella squadra gestita allora da Ron Dennis, prima di trasferirsi in Mercedes e aggiudicarsi sei sigilli, oltre a segnare una quantità industriale di record. Per quanto concerne asturiano prima tornerà alla Renault che gli aveva dato la gloria, quindi il salto in Ferrari, rivelatosi un mezzo flop, e di nuovo il rientro in McLaren dal 2015 al 2018, tra sofferenze e malumori. Lo stop di un paio di stagioni per dedicarsi a WEC, IndyCar e Dakar, quindi l’ennesimo salto alla Losanga nel frattempo diventata Alpine in F1, e ora l’ingresso in Aston Martin.

Oggi entrambi bruciano per il medesimo target. Il #44 ambisce a diventare il più vincente di sempre con otto corone. E Alo punta alla terza ad anta inoltrati. Progetti di tutto rispetto che sfoceranno in duello da coltello tra i denti. Eppure il driver di Oviedo, pare essersi ammorbidito. Parlando del suo competitor per eccellenza al Daily Mail ha confessato di avere un desiderio. “Sarebbe bello se ultimassimo le nostre carriere assieme“,

Alonso tende la mano ad Hamilton

Dopo aver ammesso che tra di loro ci sono stati più scontri che abbracci, il portacolori della verdona ha evidenziato il grande rispetto reciproco per quanto fatto e ottenuto in pista, anche se, sarebbe disonesto non ricordare come l’iberico avesse di sovente rimarcato come i successi a ripetizione dell’inglese fossero figli soprattutto di un’auto altamente competitiva.

Riconosciamo vicendevolmente il nostro valore, e il fatto che siamo durissimi da battere e da gestire da parte dei nostri dirigenti. Quando condividevamo il box di Woking avevamo un’altra età. Eravamo immaturi. Avevano bisogno di un aiuto da parte dei vertici del team che non ci è arrivato“, la sua disamina sull’attuale relazione con Lewis, anche se non è mancato qualche sassolino tolto dalla scarpa nel sostenere che in quel periodo, nell’equipe fondata da Bruce McLaren, si corresse contro di lui per favorire l’emergente.

Guardando al futuro, comunque l’obiettivo è chiaro. Restare nel Circus almeno per altri due o tre campionati, in modo da far crescere ulteriormente la Aston e portarla finalmente al massimo risultato. “Il mio comeback è avvenuto per questo. Sapevo che il nuovo regolamento avrebbe rimescolato le carte. E’ vero, la Red Bull sta dominando, ma non con un ampio margine. Il resto del gruppo è a 1,2 o 1,3 secondi, quindi forse con un po’ di pazienza ci arriveremo“, ha analizzato con ottimismo.

Solo dopo essersi portato a casa la terza corona l’asturiano deciderà cosa fare nel suo domani. “Non credo che sarò stanco di guidare. Probabilmente peseranno i viaggi di un calendario tanto lungo. Che sia di ventitré o ventiquattro appuntamenti. Detto ciò per adesso mi sento più in forma che mai“, l’avviso al resto dello schieramento. All’attuale leader della generale Verstappen in testa.

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