Auto, cosa succede se la targa viene smarrita o rubata?

Può capitare di perdere la targa della propria auto o subirne il furto. Cosa fare in questi casi? A chi rivolgersi e i costi.

Non è certamente una bella esperienza, ma può succedere. Se si smarrisce o si viene privati della targa del proprio veicolo riparare al danno può risultare alquanto stressante. Ecco dunque un approfondimento su tutti i passi da compiere senza farsi prendere dal panico e nel pieno rispetto delle normative vigenti. Quest’ultimo aspetto non è assolutamente secondario, in quanto circolare su un mezzo privo di identificazione alfanumerica, essendo vietato, può far incorrere in multe e sanzioni. Senza contare, che se è stata rubata potrebbe venire utilizzata per scopi criminali di ogni genere.

Auto targa (AdobeStock)
Auto targa (AdobeStock)

Dunque, il miglior consiglio che si può dare in entrambi i frangenti è agire in maniera tempestiva.  Qui vedremo nel dettaglio come gestire la situazione, quando sporgere denuncia e come fare ad ottenere un duplicato della targa per poter tornare a guidare il proprio mezzo.

Targa persa o rubata, come agire

Stando a quanto definito dall’ACI, sia che la targa (anteriore, posteriore o entrambe) sia stata presa da qualcuno, che sia sta smarrita, il proprietario della vettura dovrà sporgere denuncia alle forze dell’ordine.

Se a quindici giorni di distanza, non fosse avvenuto il ritrovamento, allora bisognerà presentare la richiesta di reimmatricolazione alla Motorizzazione Civile e di nuova iscrizione al Pubblico Registro Automobilistico. Senza questi due passaggi cruciali, non si potranno ottenere le targhe sostitutive e nemmeno il Documento Unico.

Ma per quale ragione è così importante rendere noto il fattaccio alla polizia? Innanzitutto per agevolare la ricerca del maltolto e l’eventuale tracciamento dei malviventi che potrebbero aver nel frattempo commesso reati sfruttando la targa rubata. E poi, in secondo luogo per poter avviare il processo di reimmatricolazione dell’automobile e la sua reiscrizione al PRA.

Altro aspetto da non sottovalutare è quello delle probabili multe. Qualora la persona che ha perso o gli è stata sottratta la targa non dovesse denunciare entro nel successive 48 ore, se fermata ad un posto di blocco, rischia di dover pagare una sanzione che va dagli 84 ai 335 euro.

Come svolgere le pratiche burocratiche

Riassumendo quanto detto, non appena ci si accorge di non avere più una o entrambe le targhe, occorre andare a fare denuncia. Da quel momento le autorità avranno circa due settimane di tempo per ritrovarle. Dopodiché se l’esito è negativo, il veicolo andrà reimmatricolato e iscritto di nuovo al Pubblico Registro.

Per farlo, sarà necessario presentarsi agli uffici della Motorizzazione portando con sé la Carta di Circolazione o il Documento Unico di Circolazione e Proprietà (DU). In alternativa ci si può affidare allo STA, ovvero lo Sportello Telematico dell’Automobilista, presente nelle delegazioni ACI, piuttosto che alle agenzie di pratiche auto autorizzate.

Se anche tale documentazione è stata rubata, bisognerà fare denuncia e presentarne la copia o una dichiarazione sostitutiva.

Quali documenti portare per la reimmatricolazione

Per rendere possibili le pratiche di cui sopra ai fini di ottenere una nuova targa per la propria autovettura, è necessario munirsi altresì dell’Istanza Unificata, del Certificato di Proprietà. Della denuncia di smarrimento o furto delle presentata alla Polizia (in alternativa. L’eventuale targa rimasta. La fotocopia della carta d’identità dell’intestatario. In caso questa fosse in lingua straniera, andrà allegata la traduzione certificata. E la copia fronte/retro della tessa sanitaria o della CIE purché contenga il codice fiscale.

Se il proprietario del mezzo è extracomunitario, ma residente in Italia, andranno inseriti pure: il permesso di soggiorno valido. Se questo è scaduto, la copia della ricevuta che attesti la domanda di rinnovo, il documento d’identità, la ricevuta che certifichi la presentazione d’istanza di primo rilascio. E il permesso di soggiorno CE per coloro che sono sul territorio da lungo periodo.

In caso l’intestatario sia un familiare extracomunitario di un cittadino dell’Unione Europea residente nel Bel Paese, andranno presentate le carte di soggiorno di entrambi.

Quanto costa la procedura in caso di furto e smarrimento

Tutto il processo che abbiamo analizzato prevede la presentazione della documentazione agli Uffici della Motorizzazione, piuttosto che allo STA presente nella delegazione ACI di riferimento, o nelle agenzie specializzate in pratiche auto. Ovviamente vi sono dei costi fissi da affrontare da cui ci si può sottrarre.

Si parte dai 27 euro per gli emolumenti ACI, quindi si passa all’imposta di bollo da 32 euro per l’Istanza Unificata e altri 32 euro per il Documento unico. 10,20 euro per i diritti DT legati al rinnovo della Carta di Circolazione. 41,78 euro per la targa in forma A (520×110 mm) o 41,37 in formato B (297×214 mm).

A ciò vanno aggiunti i costi di esazione (riscossione per conto terzi) per i versamenti delle cifre di competenza della Motorizzazione, piuttosto che per il servizio di intermediazione, se ad esempio ci si rivolge all’ACI.

Quando non ci si può rivolgere all’ACI

Come riferisce l’Automobile Club Italiano non sempre ci si può affidare allo Sportello Telematico dell’Automobilista. Parliamo di quei veicoli che necessitano autorizzazioni specifiche o licenze, come i taxi e quelli con codice carrozzeria ZZ e Z0. 

Per loro la reimmatricolazione dovrà avvenire esclusivamente via Motorizzazione. Questa procedura assieme all’iscrizione al PRA dovrà essere espletata entro sessanta giorni. Una volta ultimate queste pratiche verrà rilasciato il DU. In ogni caso, per permettere la circolazione nell’attesa, si viene dotati di un permesso provvisorio.

Quale documentazione fornire per l’iscrizione al PRA

Una volta ultimata la procedura per la reimmatricolazione, la vettura va di nuovo iscritta al Pubblico Registro.  In questo frangente è necessario compilare il modulo NP2 per la richiesta di rinnovo, la copia della Carta di Circolazione o il DU. La fotocopia del Certificato di Proprietà o il DU. La copia della carta d’identità e se in lingua straniera, completa di traduzione certificata. Quella del permesso di soggiorno se il proprietario è extracomunitario. E la Carta di soggiorno se questo è extracomunitario con un familiare cittadino europeo.

I costi sono minori rispetto a quelli dell’immatricolazione. E sono 27 euro per gli emolumenti ACI e 32 euro per l’imposta di bollo.  Se ci si rivolge all’ACI o ad un’agenzia specializzata, a queste somme fisse andranno aggiunti gli extra per l’intermediazione.

Senza targa è possibile circolare con l’auto?

Rispondiamo ora ad un quesito del tutto lecito. Ci si può spostare anche con un’auto senza identificazione alfanumerica?  La risposta è sì, purché sia stata sporta denuncia alle forze dell’ordine.

Dopo quindici giorni, come abbiamo visto, se non dovesse essere stato ritrovato quanto abbiamo perso o ci è stato rubato, dovremmo avviare le procedure di reimmatricolazione e reiscrizione al PRA.

In questo lasso di tempo potremo circolare solo se provvisti di un panello a fondo bianco con scritta nera che riporti tutti i caratteri della targa originaria. E’ importante dire che il supporto deve essere della medesima grandezza di quella che avevamo, sia per quanto concerne quella anteriore, sia posteriore. E pure le dimensioni dei caratteri devono essere mantenute uguali.

Come riporta il Codice della Strada all’articolo 102, i dati devono essere sempre e comunque leggibili. Se sono deteriorati, l’intestatario della Carta di Circolazione, dovrà comunicarlo all’ufficio competente del Dipartimento per i Trasporti Terrestri e avviare una nuova immatricolazione.

Come suddetto chi dopo aver perso o smarrito la targa non denuncia entro le 48 ore, può subire una multa tra gli 87 e i 344 euro. Se invece la targa non è comprensibile, la cifra va da 42 euro a 173.

Auto, perché le targhe interessano ai ladri?

Adesso cerchiamo di capire il motivo per cui un malvivente dovrebbe sottrarre una targa e non l’intero veicolo. Essenzialmente per commettere dei crimini perlopiù in un territorio diverso da quello in cui è stato operato il furto. In modo da confondere le acque e far sorgere meno sospetti. In pratica in questa maniera il possessore dei veicolo potrebbe pensare alla smarrimento. E’ importante però notare come le autorità non possano escludere il furto in fase di denuncia.

Un altro escamotage è quello della sostituzione. Applicare una targa ad un mezzo differente, serve a temporeggiare. Non essendo la targa qualcosa che guardiamo con costanza, i malfattori, contano sul fatto che una volta che il derubato se ne accorge e sporge denuncia, loro hanno già compiuto quello che dovevano.  Anche per questo è consigliabile dare sempre un occhio, specialmente se si è abituati a parcheggiare in zone pubbliche, ovvero in strada. Un pizzico maggiore di attenzione potrebbe tenere al riparo da brutte sorprese.

Quali precauzioni adottare

Focalizzandoci sui furti, per evitare di incappare il situazioni spiacevoli, potrebbe essere d’aiuto dotarsi di bulloni antifurto. Questi sono stati creati ad hoc proprio per evitare azioni criminose sulle ruote, o in generale sulla macchina nella sua interezza.

In commercio ve ne sono anche da applicare alla targa al posto dei comuni bulloni di fissaggio, da cui si distinguono per il materiale di composizione. Questi infatti, sono realizzati in acciaio temprato di alta qualità ed è possibile rimuoverli solamente se si è in possesso di una chiave specifica. Sulla carta, dunque soltanto il proprietario dell’auto dovrebbe avere facoltà di rimuovere la targa.

Montare questo tipo di bulloni è facile e veloce. Lo si può far fare in officina, ma anche tranquillamente da soli. Genericamente sono universali, per cui sono adatti a qualsiasi tipo di veicolo.

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