Auto, cosa s’intende per “segmenti”? Ecco come si distinguono

Spesso sentiamo parlare di segmenti per quanto riguarda il mondo dell’auto. Ma cosa sono? E da cosa nasce la classificazione?

Non molti lo sanno, neppure coloro che sono in possesso della patente da parecchio tempo, ma tutte automobili in circolazione sulle nostre strade sono suddivise in categorie denominate “segmenti”. A ciascuno di essi corrisponde una lettera dell’alfabeto che ne denota la dimensione. Per capirci, una piccola utilitaria o una citycar apparterranno all’insieme A, le utilitarie non superiori ai 4,1 metri saranno al B, e via discorrendo con il crescere della grandezza.

Toyota Aygo
Toyota Aygo (Ansa Foto)

L’introduzione di questa classificazione si deve alla Commissione Europea negli anni ’90. Ma alla luce del forte cambiamento che sta attraversando il mercato delle quattro ruote, con la nascita dell’ibrido, dell’elettrico e delle auto a guida assistita, potrebbe un giorno saltare.  In ogni caso, nel breve periodo non sono previste variazioni, in quanto ad oggi continua a descrivere in modo standard le caratteristiche dei veicoli, agevolandone e facilitandone la vendita a livello internazionale.

Come detto il segmento di provenienza dipende dalle dimensioni della vettura, ovvero dalla sua larghezza, lunghezza, altezza e volume interno, ma altresì dalle specifiche tecniche, dalle dotazioni e dal costo.

Segmenti auto, quali sono, un po’ di esempi

Adesso via con la carrellata per capire nello specifico di cosa stiamo parlando. Partiamo dal segmento A. Siamo nell’area delle macchine per la città o le mini car. Compatte, perlopiù tre porte, anche se si può arrivare a cinque, sono pensate ad hoc per muoversi con agilità nel traffico dei centri urbani. Il prezzo è variabile. Si va dunque da modelli a buon mercato, ad altri più onerosi. Giusto per fare qualche nome citiamo la Citroën C1, la Peugeot 107, la Toyota Aygo, Volkswagen Up, la FIAT Panda, la Hyundai i10, la Lancia Ypsilon, la Kia Picanto, la Renault Twingo e la Smart for Two e for Four.

Il B è quello delle classiche utilitarie. Un po’ più generose nell’ampiezza rispetto al primo gruppo, queste autovetture vantano interni più importanti ed elaborati, in modo da garantire maggior comfort.  Solitamente possono ospitare fino a cinque persone, e un discreto numero di valigie. Ottime per la mobilità quotidiana, sono adatte pure per i lunghi viaggi. Ultimamente ne sono state prodotte diverse sia in versione, hybrid, sia full electric, o alimentata con bio-carburanti. La cifra da spendere è competitiva. Tra gli esemplari di questo genere la FIAT Punto, la Ford Fiesta, la Renault Clio, la Volkswagen Polo, la Seat Ibiza, la Audi A1, la Citroën C3, la Skoda Fabia, la Opel Corsa e la Peugeot 208

Le berline dalle dimensioni compatte appartengono al segmento C. Qui la lunghezza oscilla tra i 4,2 e i 4,5 metri. Gli interni sono spaziosi, il bagagliaio altrettanto e i posti a sedere sono cinque. Essendo ingombrante si muove meglio su tragitti extraurbani. Da due e tre volumi (questi ultimi in Italia meno diffusi), tali veicoli si distinguono per la loro praticità. Il design è elegante, le dotazioni di serie soddisfacenti, i sistemi di sicurezza elaborati, allo stesso modo dell’infotainment. Anche in questo caso l’offerta con alimentazione alternativa è ampia. Appartengono a questa sezione la Seat Leon, la Ford Focus, la Hyundai i30, la Peugeot 308, la Volkswagen Golf, la Audi A3, l’Alfa Romeo Giulietta, la BMW Serie 1, la Renault Mégane, la Mazda 3 e la Mercedes Classe A.

Presenti nel calderone i SUV compatti come la  Volvo XC40, la Peugeot 3008 e la Volkswagen T-Roc.

Nel segmento D figurano le berline di grandi dimensioni con lunghezza fino a 4,9 metri. Perfette le i lunghi spostamenti anche grazie agli ampi spazi in abitacolo e nel bagagliaio,  sono commercializzate a prezzi di solito superiori ai 25.000 euro. Attenzione in città. I parcheggi sono pochi e si rischia di fare davvero fatica a trovarli.  Ecco perché è preferibile adoperale in zone con poca concentrazione abitativa.

In questo settore troviamo le flotte aziendali, e le auto familiari. Eleganti e ricercate nelle forme queste auto sono comode e largamente personalizzabili, anche se le dotazioni sono numerose e avanzate tecnologicamente. Sono apprezzate soprattutto da chi vuole rendere l’aria più respirabile e puntare sull’elettrico o l’ibrido. Tra queste nominiamo le Volkswagen Tiguan e Passat. La Peugeot 508. La Ford Mondeo. Le Alfa Romeo Stelvio e Giulia. La Mazda 6. Le Audi A4 e A5. La Mercedes Classe C. La Lexus ES e la BMW Serie 3.

Ci sono anche i veicoli di lusso

Il segmento E è quello delle berline premium. Lunghe più di 4,9 metri, per le rifiniture di pregio e l’elevata eleganza e tecnologia, non sono di certo per tutte le tasche. Tra gli acquirenti anche molte aziende di peso che le affidano ai loro manager. La Germania svetta tra i produttori, anche se non mancano gli italiani e gli svedesi. Abbiamo infatti le Audi A6, Q7 e Q8. Le BMW Serie 5 e X5. Le Mercedes Classe E e GLS. Le Maserati Levante e Ghibli e le Volvo S90 e V90.

Le luxury car rappresentano il segmento F. Qui le dimensioni eccedono i 5 metri di lunghezza. Create ad hoc per una clientela esigente e di prestigio, hanno un costo non indifferente. Classe e raffinatezza sono le parole d’ordine. Le dotazioni di serie sono di pregio, come la tecnologia utilizzata. I propulsori altamente prestazionali e molte sono le funzionalità di guida assistita. Di sovente sono scelte dalle compagnie di rilievo internazionale come auto di rappresentanza. Elevati anche i costi di manutenzione. Gli interni sono curati in ogni dettaglio, che garantisce all’intero equipaggio un comfort estremo. L’alta potenza fa sì che si tratti di mezzi non proprio amici dell’ambiente.

Tra queste si annoverano le BMW Serie 7 e X7. La Mercedes-Benz Classe S, la Audi A8, la Maserati Quattroporte, la Lamborghini Urus. Le Porsche Cayenne e Macan. La Jaguard XJ e la Rolls Royce Phantom.

I SUV e i fuoristrada li ritroviamo nel segmento J. Versatili e robusti si distinguono per un’altezza più rilevante rispetto alle comuni berline, così come per una maggior capacità di carico. Trattandosi di modelli piuttosto spaziosi sono particolarmente indicati per le famiglie numerose, ma altresì per coloro che non disegnano le esperienze avventurose, senza rinunciare alla comodità, alla stabilità e alla sicurezza. Essendo quella degli Sport Utility Vehicle una delle categorie più diffuse al giorno d’oggi, è interessante notare come, sia trasversale in tutti i segmenti, tanto che ultimamente vengono denominati con la sigla della categoria di appartenenza. Qui B-SUV, C-SUV e così via.

Per fare qualche esempio generico menzioniamo la Mazda CX-3, la Mitsubishi L200, la Ford Ecosport, la Toyota C-HR, la Nissan Qashqai e la Volkswagen Amarok.

Il segmento M ci riporta ad un raggruppamento ormai vetusto e non più molto presente sul mercato. Quello delle monovolume, che imperavano fino a qualche anno fa. Probabilmente ci sarà qualcuno che neppure sa cosa sono. Ebbene, si tratta dei van e dei minivan, molto sfruttati un tempo proprio per i loro ampi volumi e la possibilità di caricare qualsiasi cosa ingombrante. Tra i modelli più noti figurano la Ford Galaxy, la Volkswagen Sharan e la Renault Espace.

Concludiamo infine con il segmento S dedicato alle auto coupé e sportive. Come sopra, anche questa categoria è in via di estinzione. Notoriamente vi facevano parte le macchine di grossa cilindrata e dallo spirito corsaiolo, dotate di carrozzeria coupé. Tra queste si annoverano la BMW Z4, la Mercedes SLK e la Porsche 911.

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