Perez minaccia la Red Bull: cosa succederà con Verstappen

Dopo i dissapori della passata stagione, il Mondiale 2023 parte già coi fuochi d’artificio in casa Red Bull. Le parole di Perez dicono tutto.

Sergio Perez non ha, evidentemente, ancora digerito quanto avvenuto nelle fasi conclusive del campionato 2022, quando il compagno di box Verstappen si rifiutò di dargli una mano per conquistare la seconda piazza della generale piloti. Già in quel frangente il messicano non tacque. Anzi, al contrario, protestò animatamente a favor di media, facendo scoppiare un vero e proprio caso che, la dirigenza Red Bull si affrettò a minimizzare.

Sergio Perez
Il pilota Red Bull Sergio Perez (Ansa Foto)

Ora, a poche ore dal via della nuova annata, che si appresta ad essere la più lunga di sempre della F1, Checo torna a farsi sentire, e a reclamare una voce in capitolo. “E’ importante che si lavori sempre come una squadra. Ne consegue che se non riceverò un aiuto quando necessario, neanch’io lo darò“, ha dichiarato perentorio e con le idee ben chiare a Fox Sports Mexico.

Perez non perdona Verstappen

Tornando al casus belli, ovvero all’episodio che più di tutti rappresentò lo strappo, bisogna andare al GP del Brasile dello scorso novembre, quando via radio il team domandò al driver di Guadalajara di lasciar passare Max, facendogli così perdere punti importanti per la lotta contro Leclerc nella classifica conduttori. Uno smacco. Uno sfregio, che continua ad infastidire l’ex Racing Point.

Il suo comportamento mi sorprese molto. Non so cosa sia successo. Specialmente perché tante volte mi ero messo al suo servizio. Penso di non aver ancora compreso bene la motivazione. Se ha nel suo palmares due Mondiali è merito mio“, ha proseguito senza giri di parole, rimarcando quanto il suo contributo sia stato cruciale  per l’esito delle ultime due stagioni.

Se queste sono le premesse non ci resta da far altro che sederci in poltrona, armarci di pop corn, e attendere delle “scazzottate” che certamente non mancheranno all’interno del garage energetico. “Sarà un campionato molto intenso“, ha valutato il centroamericano. “Con sei macchine probabilmente in grado di battagliare per la coppa. Ecco perché la sinergia sarà cruciale“, ha quindi ribadito il concetto.

Giunto alla sua terza replica con i colori della compagine di Milton Keynes, il 33enne avrà un cliente scomodo nei paraggi. Quel Daniel Ricciardo che, un po’ come il figliol prodigo, è rientrato in scuderia dopo tanto girovagare, per svolgere il ruolo di riserva.

Una minaccia per il futuro del vincitore di quattro gran premi? Non proprio stando al suo sfoggio di sicurezza dimostrato nel commentare l’ingaggio dell’australiano. “Il suo arrivo si è rivelato di grande beneficio, in quanto ci sta supportando al simulatore, inoltre nei weekend di gara sarà presente in circuito“, ha cercato di ridimensionare la paura di veder scappare via il sedile.

Ovviamente i prossimi mesi determineranno molte cose. Ad esempio se sono ancora veloce o se ho voglia di proseguire con lo sport. Quando mi accorgerò di non avere più il desiderio di alzarmi e allenarmi tutti i giorni, piuttosto che di stare attento alla dieta per l’intero anno, o di non avere l’energia necessaria per essere al 100%, smetterò”, ha concluso con un malzioso colpo al cerchio e uno alla botte, esaltando la Red Bull come equipe migliore sullo schieramento e rimarcando la piena liberà dei vertici di decidere la formazione come meglio credono.

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