Maverick Vinales, ultima chiamata in MotoGP? Ora o mai più

Sono passati dieci anni dal primo e unico titolo mondiale di Maverick Vinales, riuscirà in questa stagione a lottare per vincere?

Talento, velocità, intelligenza. Maverick Vinales è un pilota amato e odiato. Da quando è entrato nel giro della MotoGP, lo spagnolo è stato bollato come l’anti-Marquez, ma non è mai riuscito a giocarsi davvero un titolo della massima serie del Motomondiale.

Maverick Vinales (ANSA)
Maverick Vinales (ANSA)

Classe 1995, oggi ventottenne e non più giovanissimo, Vinales ha vinto un campionato del mondo di Moto3 nel 2013, mentre Marc Marquez conquistava il suo terzo titolo iridato e il primo in MotoGP. Il primo e unico titolo di Maverick, tra l’altro, fu combattuto fino all’ultimo grazie ad avversari di primissimo livello come Alex Rins e Luis Salom.

Maverick Vinales, il debutto in MotoGP

Nel 2015 arriva il passaggio in MotoGP, dopo un ottimo debutto in Moto2. La stagione nella categoria di mezzo è stata conclusa con un ottimo terzo posto dopo aver conquistato quattro vittorie (Texas, Aragon, Australia, Malesia) e altri cinque podi che gli hanno permesso di concludere la stagione con 274 punti dietro a Kallio e Rabat che conquista il titolo con 346 punti.

In queste ultime stagioni, Maverick Vinales ha perso molto lustro e credibilità per via di una serie di errori e prestazioni deludenti a partire dall’addio con Yamaha e le ultime stagioni con Aprilia.

E pensare che il rapporto tra lo spagnolo e l’azienda dei tre diapason era cominciato nel migliore dei modi dopo l’unica vittoria con Suzuki nel 2016, nella stagione successiva conquista tre vittorie nei primi cinque gran premi.

Il talento dello spagnolo si è perso per strada?

Tutti, nessuno escluso, sta pensando che sia arrivato l’erede di Jorge Lorenzo in Yamaha e l’antagonista principale di Marquez. Quell’inizio di stagione, però, ha forse confuso le idee su Maverick che da quella terza vittoria non ha più vinto per il resto della stagione e ha conquistato solo quattro podi nei restanti tredici gran premi. Nonostante ciò chiuderà la stagione terzo a 230 punti dietro a Dovizioso e a Marc Marquez.

Nelle successive quattro stagioni, Maverick perde la scintilla e conquista solo cinque gran premi e dodici podi (in un totale di 67 gare con Yamaha). Pensare che il debutto della stagione 2021 inizia con una grande vittoria in Qatar, ma si conclude prematuramente con la rottura del contratto con Yamaha.

Una crisi, morale a terra, delusioni, malumori. Non si sente a suo agio nella fredda azienda giapponese, serve qualcosa di più caloroso e arriva Aprilia. Senza prendere in considerazione la fine del 2021, la stagione appena conclusa per Maverick è stata un apprendistato positivo grazie a tre podi.

La domanda che si pongono tutti è: ma quando Maverick Viñales potrà puntare al titolo? La risposta forse è che lo spagnolo non è un pilota da titolo perché quando guidava una moto competitiva non si è dimostrato all’altezza per giocarsi il mondiale e oggi che guida una buonissima Aprilia – portata in auge da Aleix Espargaro – è bloccato da piloti più giovani e agguerriti come Francesco Bagnaia, Enea Bastianini, Jorge Martin, Fabio Quartararo e il redivivo Marc Marquez.

MotoGP: Vinales è da titolo?

Nei recenti test malesi, Viñales ha dimostrato ancora una volta di essere veloce, velocissimo. Come sempre accade quando si tratta di test, prove libere o qualifiche. Viñales è performance, poi accade qualcosa. Quando si entra nell’ansia pre gara, nel momento concitato della partenza, qualcosa va storto, qualcosa si blocca e Maverick non rende come ci si aspetti.

Anche per questa nuova stagione, l’ambizione di Vinales è alta, Aprilia si aspetta buone cose dopo l’ottima annata del 2022 – e quest’anno può contare anche sul team satellite – ma ci siamo stufati di vedere lo spagnolo primeggiare solo quando le cose non contano. Vogliamo vederlo veloce e vincente. Tutti lo vogliono vedere lì davanti a lottare per vincere, per conquistare podi, vittorie e -chissà – lottare finalmente per il primo titolo in MotoGP.

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