Marquez e Mir, 2 campioni in Honda: com’è andato in passato in MotoGP?

Marc Marquez e Joan Mir vogliono vincere un altro Mondiale con la Honda, ma già in passato altre Scuderie hanno optato per il doppio iridato.

Dopo una delle peggiori stagioni della sua storia, la Honda vuole tornare a essere grande protagonista del MotoMondiale, con la lotta a due tra Fabio Quartararo e Pecco Bagnaia che dovrà essere allargata anche a Marc Marquez e Joan Mir, due che sanno cosa vuol dire essere dei numeri uno.

Marc Marquez Joan Mir
Collage (Ansa Foto)

Si tratta di un grande azzardo per un Team mettere due galli nello stesso pollaio, perché così facendo si rischia di non mettere in chiaro fin da subito le gerarchie, con la possibilità che il secondo non si comporti come tale.

Alla Honda nessuno mette in dubbio il grande valore e talento di Marc Marquez, con la leggenda spagnola che ha saputo dimostrarsi come uno dei migliori di tutti i tempi e di sicuro Joan Mir non potrà sperare di partire come prima guida.

Eppure il campione del mondo del 2020 vuole sicuramente provare a dire la sua e non lascerà vita semplice al proprio compagno e questo rischierà di comportare alcuni problemi come già successi in passato.

La scelta di schierare però un duo di campioni del mondo non sembra di certo essere ben augurante, anche perché testimonia come la Scuderia voglia rimettere tutti i loro limiti nella progettazione della moto nelle mani dei piloti.

La Ducati è una Scuderia che già in passato ha attuato più volte questa scelta del doppio campione del mondo, con i risultati che sono stati pessimi fin dal 2009.

In quella stagione Nuvola Rossa dove riprendersi dopo il secondo posto del 2008, con Casey Stoner che era stato campione nel 2007, ma per battere la Yamaha di Valentino Rossi decise di raddoppiare chiamando il vincitore del 2006, ovvero lo statunitense Nicky Hayden, ma i risultati furono da buttare.

L’australiano vinse quattro gare, ma ebbe molto problemi di tenuta, saltando tre appuntamenti della stagione e chiudendo solo al quarto posto in classifica generale, mentre lo statunitense concluse con un anonimo 13esimo posto.

Stesso discorso anche nel 2010, con Stoner che si confermò subito al di sotto del podio, mentre Hayden migliorò un po’ le sue prestazioni con la Ducati, riuscendo almeno a entrare in Top 10.

Non migliorò di certo il biennio 2011 e 2012, con Stoner che venne sostituito da Valentino Rossi e anche in questo caso la coppia di campioni non lottò mai per il titolo, rimanendo sempre lontani dalle vittorie in pista.

Marquez e Mir sognano: il Giappone ha fatto scuola con i due campioni

Se per la Ducati l’utilizzo di due campioni del mondo in pista nello stesso momento non ha portato di certo bene, lo stesso non si può dire per quanto concerne la Yamaha e la Honda.

Dopo l’addio alla Scuderia di Borgo Panigale, Valentino Rossi decise di tornare alla sua vecchia Yamaha dove avrebbe dovuto collaborare fianco a fianco con Jorge Lorenzo, quello che era diventato già campione del mondo.

I due riuscirono però a regalare una splendida rivalità nel 2015 che si concluse con la vittoria dello spagnolo che spezzò così la maledizione del doppio campione nella stessa Scuderia.

Lorenzo fu protagonista però anche nella veste del compagno del campione del mondo, con la Honda che aveva portato in sella in duo fenomenale nel 2019, quando Jorge corse per la casa giapponese nel suo ultimo di carriera.

Il tre volte campione del mondo non riuscì a brillare, ma ci pensò Marquez a svolgere il lavoro per tutti e due, con un grandioso Mondiale dominato che rimane per ora l’ultimo della carriera.

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