Pedrosa a gamba tesa su Bagnaia: non era mai successo prima

Il tester KTM Pedrosa commenta l’esito della MotoGP 2022. In particolare la vittoria del ducatista Bagnaia che, ancora lo lascia perplesso.

Impegnato nello sviluppo della nuova KTM Dani Pedrosa non si è tirato indietro quando gli è stato domandato di fare una previsione su ciò che ci regalerà il Mondiale 2023 della MotoGP. E a suo avviso a dominare sarà ancora la Ducati. Per l’iberico, anche qualora la Desmosedici aggiornata non dovesse essere migliore della precedente, sarà comunque la moto da battere.

Pedrosa (ANSA)
Il collaudatore KTM Dani Pedrosa (ANSA)

A Sepang ho avuto modo di osservarla. E sia nelle curve, sia in un buona parte del circuito è apparsa molto solida“, ha analizzato a DAZN. “Hanno dunque fatto un ottimo lavoro“.

Pedrosa non ha la risposta in mano

Per l’iberico è tuttavia complicato fare un nome secco. Questo perché il campionato che partirà dal Portogallo sarà molto lungo essendo composto da 21 GP e potrebbero avvenire dei colpi di scena. “Considerata la stabilità della Rossa e la competitività su tutti i tipi di piste, direi che il campione sarà uno di loro. Ma non bisogna dimenticare che ci sono le cadute, magari ci si può far male, o possono accadere degli imprevisti, motivo per cui ti trovi presto fuori dalla lotta”, ha proseguito nella sua riflessione stressando il concetto dei colpi di scena. Dell’ignoto che può avvenire e stravolgere ciò che invece sembrava scontato.

Il 37enne di Sabadell si è poi soffermato su un altro aspetto cruciale per i prossimi mesi, ovvero l’introduzione delle Sprint Race del sabato, motivo per cui, se c’è qualche problema si rischia ancora più grosso di prima. “Adesso se ti trovi a dover saltare un weekend per una lesione, perdi due corse. E in caso non riesci a guarire immediatamente puoi accumulare quattro, sei assenze, o più. Ciò significa perdere molti punti“, ha argomentato tirando fuori un’altra importante variabile.

Nel cuore dell’iberico, comunque, c’è un pilota che potrebbe fare davvero bene. Stiamo parlando di Jorge Martin. E’ lui che il catalano si è sentito di investire come più temibile del gruppo.

Da quanto ho potuto vedere a Sepang mi è parso il più forte“, ha detto. “Pecco Bagnaia, è l’iridato in carica, e cercherà senz’altro di difendersi. Tuttavia penso che nel 2022 abbia conseguito il massimo risultato accumulando una grande serie di errori. Qualcosa che non era mai capitato prima ad un leader della classifica. Dunque, se già dovesse sbagliare di meno avrà fatto un passo avanti”.

Per il tre volte campione del modo, anche Enea Bastianini non è da sottovalutare, specialmente perché sarà desideroso di mettersi in mostra e oscurare il compagno, che è appunto reduce da un’annata conclusa nel migliore dei modi.

Insomma, sarà una sfida tutta emiliana? Molto probabilmente sì. Per Camomillo le falle mostrate dalla Yamaha nei test sia per quanto riguarda El Diablo Fabio Quartararo, così come Franco Morbidelli sono state notevoli e preoccupanti sulla distanza.

A loro favore gioca il fatto che ci sono ancora delle prove e il primo gran premio si disputerà su un tracciato complicato, con diversi punti ciechi e da medio gas. Come layout è abbastanza stretto ed è facile compiere errori“, ha quindi concluso.

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