Quanto dura la visita al Museo Ferrari di Maranello? Ecco la risposta

La Ferrari possiede uno dei musei d’auto più belli ed unici al mondo, ed oggi vi diremo quanto dura una visita in tale struttura.

Uno dei luoghi di culto preferiti dai tifosi della Ferrari, ma anche dagli appassionati delle quattro ruote in generale, è il Museo del Cavallino, situato a Maranello, ed istituito oltre 30 anni fa, nel febbraio del 1990. Si tratta della casa delle vetture che hanno fatto la storia di questo marchio, che ogni anno accoglie migliaia di visitatori.

Ferrari Museo Maranello ecco quanto dura la visita (ANSA)
Ferrari Museo Maranello ecco quanto dura la visita (ANSA)

La struttura è situata in via Dino Ferrari 43, nel pieno centro del comune modenese, ed al suo interno è possibile conoscere la storia di questo costruttore, il più amato ed idolatrato nel mondo automobilistico. Fino al 2011, iil Museo era noto come “Galleria”, ed al suo interno si è rinnovato continuamente, restando al passo con i tempi.

Impossibile non cedere al fascino delle meravigliose supercar che sono ospitate in questo museo, ma anche la ricostruzione dell’ufficio del grande Enzo che è forse uno dei punti più ammirati da tutti i visitatori. Va detto che anche il prezzo è piuttosto idoneo con ciò che si può vedere, visto che per gli adulti la cifra da spendere è di 22 euro, mentre minori di 18 anni ed over 65 pagano 18 euro. Per i minori di 9 anni c’è un ulteriore sconto, che fa scendere la spesa a soli 9 euro.

C’è anche un’ulteriore promozione, visto che a pochi chilometri da Maranello c’è anche il Museo situato nella casa del Drake, a Modena. Acquistando entrambi i biglietti, si spendono soltanto 30 euro, con i quali è possibile visitare i due musei. Dal punto di vista dell’organizzazione, tutto è perfetto, ed ora vi sveleremo altre curiosità legate a questi luoghi magici e che non cederanno mai al tempo che passa.

Ferrari, ecco quanto dura la visita al Museo di Maranello

Il Museo Ferrari è piuttosto ampio, e secondo quanto riportato sul sito ufficiale del Cavallino, la visita dura in media tra un’ora ed un’ora e mezza. Al suo interno, è possibile osservare decine e decine di capolavori che hanno fatto la storia di questo marchio, ricordandovi che non troverete sempre le stesse collezioni.

Infatti, ogni tanto la disposizione dei modelli viene cambiata a seguito delle varie esposizioni che vengono effettuate. Qualche tempo fa era possibile assistere alla mostra dedicata alla 24 ore di Le Mans, con tutte le Rosse che sono riuscite ad imporsi nella classica di durata francese che hanno affollato le sale della struttura.

La zona del Museo che non cambia mai è la cosiddetta “Sala dei trofei”, quella dove sono esposte le ultime vetture che hanno vinto il mondiale di F1. Al suo interno, le monoposto sono posizionate in una sorta di sopraelevata, l’una accanto all’altra, dando la possibilità a chi le ammira di contemplarle in un’atmosfera magica, con sopra dei video che mostrano le immagini più belle della storia del Cavallino.

Partendo da sinistra vi è posizionata la F2007 iridata con Kimi Raikkonen, per poi passare alle Ferrari di Michael Schumacher che hanno dominato la scena tra il 1999 ed il 2004, il periodo d’oro della Scuderia modenese nel mondiale di F1. Non potevano mancare, ovviamente, la 312 T4 di Jody Scheckter, campionessa del mondo nel 1979, l’ultimo titolo piloti vinto prima del grande digiuno, interrotto dal Kaiser di Kerpen soltanto nel 2000, mentre un anno prima era arrivato il costruttori.

Proseguendo verso destra, troverete la leggendaria 312 T di Niki Lauda, la vettura iridata nel 1975 con il Computer austriaco, che pose fine ad altro digiuno, iniziato nel 1964 con l’ultimo iride di John Surtees. Di solito, le altre monoposto vengono cambiate, ma quelle che troverete più di frequente sono la 500 F2 o la 375 Indy del 1952, iridate con Alberto Ascari in quell’anno, che valsero il primo titolo della storia al Cavallino.

Al centro della sala, è stata da poco posizionata la 488 GTE, che in questi anni ha dominato le categorie Gran Turismo del mondiale endurance. Nello specifico, si tratta della #51 di AF Corse guidata da Alessandro Pier Guidi e James Calado, campionessa del mondo del FIA WEC sia nel 2022 che nel 2021, oltre che nel 2017 passando a qualche anno fa. Nel 2021 e nel 2019, inoltre, quest’auto leggendaria ha vinto anche la 24 ore di Le Mans nella sua classe.

La speranza dei tifosi è che questa fantastica sala, dove sono posizionati anche i trofei delle vittorie più memorabili ed anche i caschi dei piloti più vincenti, venga presto posizionata una nuova monoposto di F1, visto che il titolo piloti manca ormai da oltre 15 anni. Nel 2023 ci sarà anche il ritorno in classe regina a Le Mans con la 499P Hypercar, motivo in più per sognare in grande.

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