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Automobilismo

Ferrari, ecco perché è andata così male: scoppia subito la polemica

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Giovanni Messi

La Ferrari non ha avuto un esordio facile alla 24 ore di Daytona con la 296 GT3. La vettura è acerba, ma il Bop ha fatto la sua parte.

La 24 ore di Daytona ha aperto la stagione del campionato IMSA statunitense, aprendo anche una nuova era per le gare di durata. In questa classica di durata che si corre in Florida hanno esordito le nuove LMDh, chiamate GTP negli USA, così come anche la Ferrari 296 GT3 che andrà a sostituire gradualmente in tutti i campionati la gloriosa 488.

Ferrari soffre al debutto in quel di Daytona (Adobe Stock)

Il successo assoluto è andato all’Acura ARX-06 #60 del Meyer Shank Racing con Helio Castroneves, Tom Blomqvist, Colin Braun e Simon Pagenaud, che hanno battuto per pochi secondi la gemella #10 del Wayne Taylor Racing. Terzo e quarto posto per le Cadillac del team di Chip Ganassi, con la #01 davanti alla #02.

Le vetture giapponesi, costruite su telaio Oreca, hanno dominato la scena, divenendo le prime vetture ibride ad imporsi in quel di Daytona. Soffrono, invece, le nuove arrivate, vale a dire la Porsche e la BMW. Le 963 hanno dimostrato di esserci dal punto di vista del passo, con la #6 che sino ad otto ore dalla fine era seconda, quando Nick Tandy ha perso tanti giri ai box per le riparazioni dopo un contatto con una LMP3.

Tuttavia, dopo una rimonta che l’aveva riportata in quarta piazza, sono subentrati alcuni problemi al motore, che l’hanno costretta al ritiro. In fondo ci è arrivata la #7, ma con un colossale ritardo causato da un guasto all’ibrido. Molto negativo anche il debutto delle BMW, attardate da diversi problemi tecnici, ma che, soprattutto, pagavano un secondo al giro rispetto alle rivali, dimostrandosi i prototipi nettamente più lenti del lotto.

Tra le GTD il successo assoluto è andato all’Aston Martin #27 di Darren Turner, Marco Sorensen, Roman De Angelis ed Ian James, i quali hanno addirittura battuto la Mercedes #79 di Maro Engel, Jules Gounon, Daniel Juncadella e Cooper MacNeil, i quali si sono imposti tra le GTD PRO. All’appello è mancata la Ferrari, che con la 296 GT3 al debutto non è mai stata della partita, per tutta una serie di motivi che adesso andremo ad analizzare.

Ferrari, ecco perché la 296 GT3 ha faticato a Daytona

C’era tanta attesa in casa Ferrari e tra i tifosi per l’esordio della 296 GT3, la nuova vettura del Cavallino che sostituisce la 488. I nuovi regolamenti delle Gran Turismo porteranno all’eliminazione della classe GTE, quest’anno all’ultima stagione nel FIA WEC, puntando tutto sulle meno costose GT3.

Della nuova Rossa si parlava un gran bene, ma il debutto alla 24 ore di Daytona è stato terribile. Sin dai primi test si era visto che la vettura non aveva il ritmo delle rivali, ma alcuni pensavano che le 296 si stessero nascondendo per cercare di approfittare di un BoP poi favorevole.

Purtroppo tutto ciò non è accaduto e le Ferrari non sono mai state della partita, così come le Porsche, che avevano dominato lo scorso anno, ma anche le Lamborghini. Il Cavallino schierava una sola 296 GT3 tra le PRO, la #62 del Risi Competizione, team che aveva chiuso secondo lo scorso anno, con un equipaggio eccezionale, composto da Davide Rigon, Alessandro Pier Guidi, James Calado e Daniel Serra.

La Rossa aveva avuto una buona prima parte di gara recuperando diverse posizioni, ma nella notte è avvenuto un contatto con un’altra vettura, che ha costretto i meccanici ad intervenire. Si era verificato un problema al fondo, che li ha portati a perdere ben 18 giri ai box per le riparazioni. Tuttavia, il danno era irreparabile e poco dopo si è deciso per il ritiro della vettura.

Disastro anche per la #47 del Cetilar Racing, l’equipaggio di punta in GTD. La vettura affidata a Roberto Lacorte, Giorgio Sernagiotto, Antonio Fuoco ed Alessandro Balzan è stata la prima a ritirarsi in tutta la gara, anche lei per un contatto che ha danneggiato il fondo nei primi giri.

La 296 GT3 sembra essere molto sensibile in quella zona, ed i tecnici dovranno sicuramente rivedere qualcosa prima del ritorno in pista, previsto per il 18 marzo con la 12 ore di Sebring. Tuttavia, va detto che anche il BoP ha fatto la sua parte, penalizzando e non poco anche le nuove Porsche, le quali non hanno potuto far nulla per difendere il successo dello scorso anno, mentre le auto già rodate hanno avuto vita facile.

Il Balance of Performance, come al solito, ha fatto molto discutere, e la speranza è che venga rivisto pesantemente per i prossimi appuntamenti. Una 296 GT3 è comunque arrivate al traguardo, e stiamo parlando della #23 di Triarsi Competizione, 32esima assoluta con Onofrio Triarsi, Charles Scandina, Alessio Rovera ed Andrea Bertolini, lontanissima dagli altri della propria classe.

Fuori nell’ultima ora di gara a causa di un contatto la #21 di AF Corse, affidata a Simon Mann, Luis Perez Companc, Miguel Molina e Francesco Castellacci, che ha riportato troppi danni all’anteriore. Dunque, un esordio complicato per la 296 GT3, vettura che sicuramente nasconde un gran potenziale, tutto però ancora da tirar fuori.

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Giovanni Messi
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