Ferrari, il team fa già un record: il dato è davvero scioccante

Dopo i problemi accusati la passata stagione, la Ferrari ha deciso di correre ai ripari. Ecco cosa dovranno fare i meccanici.

Nello spazio antistante alla pista di Fiorano vi è un’area, ampia, che la Ferrari ha deciso di adibire alle simulazioni di pit stop. Ed è proprio lì che la scuderia sta investendo sforzi e sudore, in quanto negli ultimi anni quello che era sempre stato un suo punto di forza, è diventato una debolezza. Gli errori compiuti in fase di sosta, anche solo nell’ultimo campionato, sono stati moltissimi. E neppure dal punto di vista della velocità c’è da sorridere.

Ferrari (LaPresse Foto)
Team Ferrari impegnato in un pit stop (LaPresse Foto)

Dunque, meglio rimboccarsi le maniche e spezzare questo triste trend negativo. Per farlo, la Gestione Sportiva, ha dunque allestito sotto casa una piazzola del tutto identica a quella che si trova sulle corsie box dei circuiti toccati dal Mondiale, con tanto di sedie per i meccanici in attesa,  strutture utili per far funzionare gli avvitatori Hurricane prodotti dalla Paoli, e i carrelli per alzare e abbassare le auto. Insomma, il necessario per una prova in piena regola.

Ferrari al lavoro, cosa dovranno fare i meccanici

La sfida, quella vera, che aspetta il team, sarà compiere da qui al primo GP dell’annata, ovvero quello del Bahrain in programma il prossimo 5 marzo, ben mille imitazioni della scena che dovrà poi riprodurre in gara quando la tensione è alta, e ogni dettaglio deve funzionare alla perfezione.

Recitare il cambio gomme, però non basta. Per raggiungere le prestazioni degli uomini Red Bull, campioni di rapidità quando si tratta di montare “scarpe” nuove, occorre essere al top anche fisicamente. Trattandosi di operazioni da compiere nello spazio di tre secondi, o possibilmente meno, essere scattanti è d’obbligo, così come alimentarsi correttamente. Di conseguenza, per tre volte alla settimana, tutti in palestra a compiere la preparazione specifica coordinati da un esperto trainer.

Responsabile degli addetti al montaggio Diego Ioverno ha l’arduo compito di gestire uno dei momenti cruciali di un gran premio di F1.

Durante i test abbiamo registrato dei tempi record straordinari“, ha affermato a Motorsport.com. “Siamo arrivati a valori di 1″65. Il fatto è che in laboratorio la macchina arriva sempre perfettamente allineata alla postazione. E soprattutto si ferma esattamente nel punto previsto. Mentre durante una corsa entrano in gioco tante altre variabili che rendono l’esercizio decisamente complicato“.

Come spiegato dal tecnico, in Scuderia i pit stop sono divisi in quattro categorie. Quelli molto buoni, ovvero sotto i tre secondi, che abbiamo prima citato. Entro i tre e mezzo, buoni, ma non perfetti. Sotto i quattro inadeguati. E sopra i quattro e mezzo falliti.

Il target per l’annata che comincerà fra poco più di un mese è di tenere per l’84% delle occasioni il primo e più vincente standard.

“E’ fondamentale alzare il livello medio della squadra”, ha aggiunto, quasi volendo incitare i colleghi a fare di più. “Stando alle analisi compiute, le problematiche sono emerse quando siamo stati costretti a fare delle rotazioni di personale per via dell’alto numero di eventi stagionali“, ha cercato una giustificazione.

Per evitare nuovi inciampi l’equipe modenese ha quindi optato per dare vita a due crew. Una lavorerà al mattino. L’altra al pomeriggio. Ma tutti dovranno saper fare ogni movimento, quindi chi usa la pistola, dovrà anche essere in grado di sostituire la ruota.

Va detto che rispetto al passato oggi è molto più semplice grazie ai progressi della tecnologia. A proposito dello strumento utilizzato per avvitare, questo è equipaggiato da led che da rossi diventano verdi quando il dado è correttamente serrato. Mentre i carrelli dispongono di attuatori che recepiscono i segnali di via libera.

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