F1, Hamilton e quel record nel mirino: il dato sarebbe storico

Lewis Hamilton deve rialzarsi dopo la stagione più difficile della sua carriera in F1. Il sette volte iridato ha già un primato in mente.

Il mondiale di F1 targato 2023 dovrà essere l’anno del riscatto per Lewis Hamilton, a caccia della 104esima vittoria della carriera. Le sue statistiche, in termini di successi e di pole position sono ferme al Gran Premio dell’Arabia Saudita del 2021, datato 5 dicembre di quell’anno, quando si impose dopo essere partito davanti a tutti rinviando la lotta mondiale contro Max Verstappen al round finale di Abu Dhabi.

F1 Lewis Hamilton (ANSA)
F1 Lewis Hamilton punta ad un record storico (ANSA)

Il britannico è al centro della scena per il futuro rinnovo con la Mercedes, visto che alla fine di questa stagione andrà in scadenza di contratto. In questi ultimi giorni si è parlato di cifre astronomiche riguardo al nuovo accordo, ma un portavoce del team di Brackley ha smentito tutte le voci dichiarandole totalmente infondate.

La leggenda della F1, dunque, dovrà far vedere ciò di cui è capace anche per avanzare delle pretese economiche di un certo livello, visto che gli uomini di Toto Wolff possono ora contare su un nuovo fenomeno che risponde al nome di George Russell. Il nativo di King’s Lynn ha fatto vedere ciò di cui è capace lo scorso anno, e non ha alcuna intenzione di fermarsi.

Nel frattempo, abbiamo scovato una statistica molto interessante, anche se più precisamente si tratta di un record a cui il sette volte iridato può seriamente puntare nel 2023. Se la nuova Mercedes dovesse essere competitiva si tratta di un qualcosa che è assolutamente alla portata, ma le corse vanno sempre disputate ed occorre attendere il giudizio della pista.

F1, Lewis Hamilton ha un record nel suo mirino

La carriera di Lewis Hamilton in F1 è stata strepitosa, ma il 2022 è stata una doccia fredda. Dopo la beffa iridata subita ad Abu Dhabi più di un anno fa, il sette volte campione del mondo voleva rialzarsi subito e sfidare Max Verstappen, ma una Mercedes ben lontana da Ferrari e Red Bull non glielo ha permesso minimamente.

Attorno alla freccia d’argento dello scorso anno c’erano delle grandi speranze prima dell’inizio del campionato, ma già dai test in Bahrain si era capito che qualcosa non andava. La F1 W13, infatti, soffriva di un evidente porpoising, problematica che ha poi condizionato tutto il campionato, pregiudicando l’equilibrio della vettura e gli sviluppi.

Hamilton è comunque uscito nettamente sconfitto anche dal confronto interno con George Russell, risultando sesto in classifica piloti a -35 dal compagno di squadra, in grado di mettersi alle spalle anche la Ferrari del deludente Carlos Sainz. L’ex Williams ha regalato alla Mercedes l’unica vittoria stagionale in Brasile (dopo aver vinto la Sprint Race del sabato), ed anche la singola pole position in Ungheria.

Il 2022 è stato un incubo per Sir Lewis, che ha però tagliato il traguardo dei 300 Gran Premi disputati, concludendo la stagione a quota 310. Davanti a lui c’è il leader Fernando Alonso, che con 355 gare ha superato le 349 di Kimi Raikkonen, e Rubens Barrichello, ritiratosi nel 2011 dopo due anni deludenti in Williams e fermo a quota 322. Oltre i 300 ci sono anche Michael Schumacher e Jenson Button, che hanno disputato ben 306 gare nella loro longeva carriera.

Tutti loro sono accomunati da una statistica piuttosto spiacevole: non hanno mai vinto una corsa una volta superate le 300 partenze. Hamilton, che è ancora in attività e che non ha alcuna intenzione di fermarsi, è l’unico che può farlo assieme ad Alonso, ma è chiaro che una Mercedes dà molte più garanzie di successo rispetto all’Aston Martin che verrà guidata dallo spagnolo.

Sir Lewis si augura di avere una Mercedes performante per pensare di puntare a questo ennesimo record, ed è forse l’unico dei piloti sopracitati che ha una monoposto ancora competitiva dopo un numero così alto di gare disputate. Raikkonen ha disputato gli ultimi tre anni di carriera con l’Alfa Romeo Racing, senza mai lottare per il podio, mentre Barrichello, con la Williams di quel periodo, poteva fare ben poco.

Lo stesso discorso è valido per Schumacher e Button: il Kaiser di Kerpen era al volante di una Mercedes lontana parente di quella odierna, mentre il campione del mondo 2009 poteva poco con la McLaren-Honda nel triennio 2015-2017, monoposto che faticava a prendere il via delle gare.

Il nativo di Stevenage ha un gran bell’incentivo alla partenza della nuova stagione, e ci sono ben 23 GP da correre per poter raggiungere questo risultato. Nel frattempo, proseguono anche le trattative e le speculazioni riguardo al suo rinnovo con il team di Brackley, che giorno dopo giorno sta somigliando sempre di più ad una nuova telenovela.

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