Valentino Rossi e l’ammissione sulla Ducati: ecco il suo rimpianto

Valentino Rossi in Ducati non ha ottenuto i risultati sperati, non centrando nemmeno una vittoria. Ecco cosa ha dichiarato sulla casa di Borgo Panigale.

Il Dottore ha lasciato un ricordo indelebile nel cuore degli appassionati di MotoGP. Il centauro di Tavullia ha vinto tutto in un quarto di secolo nel Motomondiale, riuscendo anche a levarsi la soddisfazione di centrare il trionfo nell’ultimo anno della classe 500. In MotoGP Valentino Rossi ha conquistato la bellezza di 6 titoli mondiali su due moto diverse.

Valentino Rossi Ducati (Ansa Foto)
Valentino Rossi Ducati (Ansa Foto)

Dopo i fasti in Honda e Yamaha, considerato anche un rapporto turbolento con il teammate Jorge Lorenzo, decise di lasciare la casa di Iwata per provare l’esperienza nel team italiano. La Ducati aveva trionfato, nel corso della sua storia, solo con Casey Stoner. Quest’ultimo era riuscito a sorprendere tutti nel 2007, piegando la resistenza dei centauri sulle moto giapponesi. Nel tentativo di seguire le orme del suo rivale australiano, Valentino Rossi scelse di legarsi alla casa di Borgo Panigale per un biennio. L’approccio sulla Desmosedici fu subito traumatico. Il #46 ha compreso la vastità del talento di Stoner, solo dopo aver testato la Rossa. La Desmosedici era stata modellata sulle caratteristiche dell’australiano.

Nel 2011 e nel 2012 Vale non riuscì mai a calcare il primo gradino del podio. Collezionò solo un terzo posto a Le Mans nella prima annata, arrivando secondo in Francia e in Italia nella stagione successiva. Per un pilota abituato a giocarsi sempre il mondiale fu un duro colpo. Il feeling in sella alla Desmosedici non scattò mai. Nonostante il Dottore avesse richiesto una moto più in linea con il suo stile di guida, nel 2012 non andò oltre la sesta piazza nel graduatoria mondiale. Valentino Rossi, in ogni caso, ha lasciato un segno tangibile della sua grande personalità. Nel 2015, una volta ritornato in sella alla M1, dimostrò di essere ancora in grado di lottare per il massimo traguardo in MotoGP.

The Doctor ha deciso di dire addio al Motomondiale al termine del 2021. La sua ultima annata nel team Petronas è stata la peggiore di sempre. Per la prima volta non ha colto nemmeno un podio, non potendo godere di un bolide all’altezza della sua fama. Oggi la Ducati è diventata la moto da battere, grazie alle soluzioni tecniche ideate dall’ingegnere Dall’Igna. Oggi la Desmosedici è la MotoGP che tutti i piloti sognano. Il brand italiano è cambiato e si è evoluto anche grazie alla tecnologia tedesca. Oggi fa parte del gruppo Volkswagen, raggiungendo fatturati da favola. Non è un caso che Valentino Rossi abbia scelto le Desmosedici per debuttare come team manager in top class con il suo team Mooney VR46.

Il nove volte campione del mondo ha scelto di affidare il bolide a suo fratello Luca Marini e al debuttante Marco Bezzecchi. I risultati sono stati ottimi. La squadra ha preceduto entrambe le squadre Honda. Il fratello minore di Vale ha chiuso in classifica davanti a Marc Marquez. Pecco Bagnaia, ex allievo di Valentino Rossi, ha conquistato il titolo in MotoGP in sella alla Ducati, precedendo proprio il pilota che ha sostituito il #46 nel team ufficiale Yamaha, ovvero Fabio Quartararo. Il Dottore non si è voluto perdere il trionfo di Pecco nell’ultima tappa a Valencia.

Il rimpianto di Valentino Rossi

Dopo 50 anni l’Italia è tornata a celebrare il trionfo di un campione italiano su un bolide nostrano. Un traguardo sfuggito anche a Valentino Rossi che, in Ducati, non fu competitivo nemmeno per la singola vittoria. Il centauro di Tavullia, probabilmente, guidò una delle peggiori Desmosedici di sempre. Bagnaia è stato in grado di succedere, nell’albo d’oro nostrano, al suo maestro, rimontando ben 91 punti al campione francese della Yamaha. In una intervista rilasciata a Motorsport-Total.com il nove volte iridato ha dichiarato un aneddoto sulla sua esperienza in Ducati.

Ad essere sincero, non rimpiango nulla nel senso di una decisione che ho preso. Certo, il periodo con la Ducati è stato difficile per me – Valentino Rossi ha ripensato alle stagioni MotoGP 2011 e 2012 – è stata una grande sfida, io pilota italiano su una moto italiana. Se avessimo vinto, avremmo fatto la storia”. La storia, invece, è riuscita a scriverla nel 2022 Pecco Bagnaia. Quest’ultimo ha sfatato anche il tabù Stoner, salendo sul tetto del mondo 15 anni dopo.

MotoGP, Bagnaia e la rivelazione su Valentino Rossi: ecco cosa pensa. Date una occhiata anche al seguente articolo: occasione d’oro per il fenomeno di Tavullia: spunta un test fondamentale. Il fatto che un fenomeno come Rossi non vinse neanche una corsa in Ducati la dice lunga sul progresso fatto nel giro di dieci anni dalla squadra emiliana. Da 3 anni la Rossa è al top della MotoGP, avendo vinto tre titoli costruttori di fila.

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