Russell suona l’allarme: le nuove F1 hanno un problema?

Il pilota Mercedes Russell mette in allerta la FIA per la scarsa sicurezza delle monoposto di F1 attuali e svela cosa non va.

Andata in archivio la stagione 2022, George Russell fa un bilancio complessivo della prima esperienza con la vetture ad effetto suolo e la promozione da parte sua arriva solo a metà. Per il talento emergente della Mercedes sarebbero pericolose, specialmente in caso di incidente, a causa del loro peso eccessivo. Con i loro 798 kg, le wing car che abbiamo visto in azione fino lo scorso 20 novembre sono infatti le più pesanti della storia dello sport.

Va detto che la cifra di cui sopra, non è quella che avrebbe dovuto essere per regolamento. Bensì è aumentato di 3 kg, a seguito della concessioni arrivate ai team dalla Federazione Internazionale, per aggiustare il fondo vettura e mitigare i fastidiosi saltellamenti tipici di questo genere di auto.

George Russell (Ansa Foto)
Il pilota Mercedes George Russell (Ansa Foto)

Il tema bilancia è stato dunque al centro delle conversazioni a lungo, e molte scuderie hanno dovuto faticare parecchio per trovare un compromesso, alleggerendosi senza incrementare il porpoising e mantenersi entro i limiti imposti dalle regole. Gli stessi corridori hanno espresso delle perplessità, non tanto sui tratti veloci in cui hanno sempre ottenuto una buona risposta, quanto per quelli lenti, dove tra l’altro emergeva chiaro in sottosterzo. Tutte noi per di più esacerbate dal disegno delle gomme anteriori adottato dalla Pirelli.

Russell riflette sull’effetto suolo e svela il suo timore

Tornando al parere del vincitore dell’ultimo GP del Brasile, pur avendo confessato di apprezzare i progressi fatti in termini di spettacolo garantito, con un maggior numero di sorpassi e battaglie, ha ribadito il proprio disappunto relativamente alla massa delle monoposto. Qualcosa che a suo avviso, alla lunga potrebbe produrre più guai che benefici.

Parlando nelle vesti di presidente della Grand Prix Drivers’ Association, una sorta di sindacato dei piloti, ha rimarcato quanto guidare veicoli pachidermici è pessimo in alcune sezioni, ma soprattutto è un attentato alla sicurezza.

Per il britannico, proseguire in questa direzione potrebbe finire per vanificare tutti gli sforzi che sono stati fatti nel tempo per accrescere la solidità dei mezzi. “Più le auto sono pesanti, più c’è il rischio che, in caso di incidente, l’effetto sia più quello di schiantarsi con un bus che con una Smart“, ha illustrato con un esempio pragmatico.

La paura è ovviamente che un’uscita di pista, magari banale, possa produrre esiti gravi, anche se, è bene riportare alla mente, il volo oltre le barriere dell’Alfa Romeo di Guanyu Zhou lo scorso round di Silverstone. Un botto spettacolare che vide, il conduttore cinese scendere dall’abitacolo con le proprie gambe, senza particolari escoriazioni o danni fisici.

L’impatto diventa molto più pesante, se si verifica alla stessa velocità, su una vettura a serbatoio pieno da 800/900 kg, rispetto ai 650 kg di una quindicina di anni fa“, ha asserito definendosi certo che chi di dovere andrà ad analizzare la situazione e sarà in grado di trovare una via di mezzo.

“Personalmente non so quelle possa essere la soluzione. Di certo più un’automobile si appesantisce e rafforza, più ci si avvicina al punto di non ritorno per cui diventa insicura”, la riflessione conclusiva del 24enne.

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