Quanto ha guadagnato in carriera Rubens Barrichello? Cifra folle

La spalla di Michael Schumacher, nel quinquennio d’oro della Ferrari, ha ricevuto stipendi importanti. Rubens Barrichello è stato un uomo chiave della Rossa.

Rubens, per tutti “Rubinho”, Barrichello è uno dei piloti brasiliani più noti della storia del Motorsport. Pur non avendo mai vinto un Mondiale di F1, è tra i personaggi più apprezzati della Scuderia Ferrari e con il maggior numero di Gran Premi disputati (322 partenze), dietro solo a Kimi Raikkonen e Fernando Alonso. Il nativo di San Paolo discendeva da immigrati italiani. I suoi nonni erano partiti dalla provincia di Treviso in cerca di fortuna in Sud America.

Rubens Barrichello (Ansa Foto)
Rubens Barrichello (Ansa Foto)

Barrichello ha iniziato molto presto a far parlare di sé, essendo cresciuto nel segno di Piquet e Senna. In Brasile aveva dominato i campionati kart, vincendo 5 titoli. A 18 anni sbarcò in Europa per partecipare alla Formula Opel Lotus. Pronti, via e il brasiliano vinse al debutto, replicando nel 1991 nel campionato britannico di Formula 3. In quella stagione diede paga ad un futuro rivale in F1, David Coulthard. Lo scozzese, infatti, divenne il fido compagno di Mika Hakkinen in McLaren Mercedes, mentre Rubens era la spalla di Michael Schumacher in Ferrari. Dopo aver fatto drizzare i capelli a numerosi manager, Barrichello passò alla Formula 3000 dove chiuse, al suo primo anno, al terzo posto.

Il suo talento lo condusse a soli 21 anni in F1. Oggi può apparire persino un’età avanzata, ma per l’epoca era un evento che accadeva di rado. Le vetture degli anni ’90 erano difficili da guidare, senza elettronica, e per domarle occorreva una prestanza fisica di un certo livello. Nel 1993 il brasiliano esordì in Jordan, conquistando 2 punti. Il quinto posto a Suzuka fu festeggiato come una vittoria. Nacque subito un bel rapporto con Ayrton Senna. I connazionali verdeoro ebbero, nell’anno successivo, due incidenti gravissimi. Il crash ad Imola per il tre volte iridato fu fatale. Rubens, invece, si salvò per miracolo, poche ore prime. Durante le prove libere della tappa italiana, la sua vettura prese il volo sui cordoli della Variante Bassa, finendo la sua corsa contro le barriere di protezione.

La monoposto si cappottò al suolo procurandogli la rottura del setto nasale e l’incrinatura di una costola. Perse i sensi, ma gli interventi dei medici furono tempestivi. Sarebbe potuta finire lì la carriera del brasiliano se avesse avuto meno fortuna. In ospedale non mancò la visita del suo amico Ayrton Senna, a due giorni dal terribile incidente che gli stroncò la vita. Dopo una riabilitazione, con il morale a pezzi, Barrichello tornò in pista, conquistando la pole position a Spa-Francorchamps, all’epoca il pilota più giovane a riuscirci. Chiuse l’anno a 19 punti, con l’unica soddisfazione di aver celebrato il primo podio in carriera, un terzo posto sul circuito di Aida.

Nei due anni successivi arrivò secondo in Canada e dimostrò di essere maturato nella gestione della gara. Nel 1997 fu ingaggiato dalla Stewart con la quale festeggiò un altro secondo posto prestigioso, nel Principato di Monaco, e nelle successive due annate, a suon di podi, convinse la Ferrari a puntare su di lui. Dopo il titolo sfiorato da Eddie Irvine nel 1999 e, consapevoli della forza del team, la Rossa decise di affiancare a Schumacher un pilota esperto, ma che non avrebbe dato filo da torcere al bicampione del mondo. Michael non aveva ancora ottenuto il massimo premio in Ferrari. Dal 2000 al 2004 fu un dominio totale, anche grazie all’apporto di Barrichello.

Le fortune di Rubens Barrichello

Il brasiliano riuscì, nell’anno del debutto in red, a vincere il suo primo Gran Premio, dopo 123 tentativi, in Germania. Il 2000 fu l’inizio dell’epopea del Cavallino Rampante con successi a ripetizione. La squadra conquistò 5 Mondiali con Michael Schumacher e altrettanti costruttori, dal 2000 sino al 2004. Barrichello entrò nel cuore dei fan della Rossa anche per la sua solarità e disponibilità. Sempre al servizio del Kaiser, Barrichello ha vissuto un epoca magnifica, la migliore della storia della Scuderia fondata da Enzo Ferrari. Il 2022 fu il suo anno migliore. Mise a segno 4 vittorie e chiuse al secondo posto della classifica piloti.

Arrivò secondo anche nel 2004, levandosi la soddisfazione di vincere a Monza davanti ad una marea rossa. Nel 2005 la monoposto modenese non fu all’altezza e le strade si divisero. Barrichello lasciò spazio al suo connazionale, Felipe Massa. Barrichello trascorse 3 anni in Honda, prima di ritrovarsi, nel 2009, in BrawnGP a giocarsi il titolo con il teammate Jenson Button. Il brasiliano arrivò al terzo posto, vincendo l’ultimo suo Gran Premio in Italia. Trascorse i suoi due ultimi anni di F1 in Williams. Di recente Barrichello ha messo il figlio su una Rossa: il motivo è da pelle d’oca. 

Rubens è tra i piloti F1 che ha guadagnato di più in carriera. Secondo le stime, dal 1993 al 2011, ha percepito quasi 100 milioni di euro. Per la precisione 97 milioni, sponsor esclusi. La maggior parte della cifra è stata guadagnata negli anni d’oro a Maranello. Di recente, a 50 anni, ha conquistato il secondo titolo nelle Stock Car Brasil. Non nascono tutti giorni piloti come Rubens “Rubinho” Barrichello Gonçalves.

Impostazioni privacy