F1, in arrivo nuovi team? Il presidente della FIA lancia un segnale

Dopo diversi tira e molla, la FIA sarebbe pronta a dare l’ok a coloro che desiderano entrare in F1. Ecco la decisione presa dal presidente.

Giusto qualche settimana fa, Michael Andretti era tornato a parlare con la stampa, annunciando grandi movimenti negli uffici federali. La sua speranza era di ricevere un bel regalo di Natale con la conferma dell’ingresso della sua squadra nel Circus nel 2024. Ed invece tutto è rimasto nel silenzio fino a questo lunedì 2 gennaio.

Con un breve tweet il capo della FIA Mohammed Ben Sulayem ha dato forza e maggior concretezza a quelle che potevano sembrare soltanto delle sensazioni. Probabilmente qualcosa sta davvero bollendo in pentola e potrebbe presto diventare materia concreta.

F1 (ANSA)
F1 (ANSA)

Ho chiesto al mio gruppo di lavoro di valutare l’opportunità di avviare un processo di manifestazione di interesse per i potenziali nuovi team per il campionato di F1“, il chiaro messaggio lanciato dal successore di Jean Todt, che in soldoni ha dato il via libera alle valutazioni di possibili innesti futuri.

Non sappiamo cosa abbia scatenato tale improvvisa apertura, sta di fatto che è avvenuta e non  in salsa “classista” come l’avrebbe voluta il boss Mercedes Toto Wolff, interessato soltanto all’entrata delle Casa costruttrici.

La FIA dà una chance ad Andretti per la F1?

Rimasta a dieci scuderie dopo l’uscita di scena della Manor al termine dell’annata 2016, la classe regina dell’automobilismo starebbe valutando la possibilità di incrementare il numero delle presenze, forte di una fase di crescita e fermento.

Questo improvviso colpo di mano da parte dell’ente governativo dello sport, non va considerato come di poco conto. Specialmente alla luce dei malumori che potrebbe aver già scatenato.

Come è apparso lampante nei mesi scorsi, la maggior parte degli iscritti non vuole saperne di avere un ospite in più sullo schieramento. E la ragione è meramente economica. Un’equipe in più significherebbe infatti dover dividere ulteriormente la torta dei ricavi, oggi suddivisa secondo quanto stabilito dal Patto della Concordia rinnovato nel 2020.

Per cercare di ovviare il problema economico, all’accordo era stata in seguito aggiunta una postilla, per cui chiunque desidera debuttare nella massima formula dovrà versare 200 milioni di dollari extra, da suddividere poi agli altri.

Ma malgrado questa forma di rassicurazione lo scetticismo non è diminuito. Il timore di restare con poca liquidità tra le mani ha finora prevalso.

Il fondo di diluizione era stato fissato qualche anno fa, quando il valore della serie era diverso“, la denuncia del responsabile del muretto Haas Gunther Steiner. “Bisognerebbe quindi riadattarlo all’attuale tasso di mercato, che è molto maggiore. Tuttavia ritengo sia un processo molto difficile da realizzare“, le perplessità dell’italiano, appoggiate dal capo della Stella, tra i più convinti oppositori per quanto concerne le new entry. Specie se non si tratta di produttori di auto, ma soltanto di imprenditori nel campo delle competizioni.

Se arriva un team, come si può dimostrare che sta portando più soldi di quanti ne stia costando?“, la domanda senza risposta dell’austriaco.  “Averne anche solo uno in più significherebbe un calo del 10% degli incassi per tutti gli altri“, non ha taciuto paura e disappunto. Due sentimenti, questi, che potrebbero a breve essere sostituiti dalla rassegnazione per uno sport che sta proseguendo in una direzione diversa dalla sua e volta all’ampliamento.

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