Wolff scagiona il budget cap: l’avvertimento che non piacerà ad Hamilton

Il boss della Mercedes Wolff svela un dettaglio importante sui mancati risultati del 2022 e allontana l’ipotesi legata alle regole della FIA.

Se lo abbia detto per convinzione o per cercare di rendere la sconfitta meno amara non è dato sapersi. Per Toto Wolff la stagione conclusa ad Abu Dhabi lo scorso 20 novembre sarebbe stata critica per la Mercedes anche se il tetto di spesa non fosse stato fissato a 140 milioni di dollari.

Il team principal della Mercedes Toto Wolff (Ansa Foto)
Il team principal della Mercedes Toto Wolff (Ansa Foto)

Dopo un dominio ininterrotto dal 2014 al 2021 tra i costruttori e dal 2014 al 2020 tra i piloti, per la Stella si è chiuso il ciclo vincente. Un progetto un po’ troppo azzardato per la prima W13 ad effetto suolo ha di fatto sbriciolato il margine costruito in passato, portando la scuderia tedesca a scivolare dietro a Red Bull e Ferrari.

La mancanza di prestazione pura, sommata all’eccessivo saltellamento che in rettilineo metteva a dura prova le schiene di Hamilton e Russell, ha fatto sì che nelle prime gare ci fosse più sofferenza, che gioia. Poi, però, è arrivata la svolta, grazie alle innumerevoli pressioni esercitate sulla FIA, che alla fine hanno premiato.

La parziale revisione delle regole relative all’altezza dal suolo e il denaro avanzato nel  periodo trascorso a capire come risolvere le problematiche emerse, hanno permesso a  Stoccarda di recuperare un po’ del terreno perso.

Pur non riuscendo a superare la Rossa per la seconda piazza marche, le Frecce d’Argento sono state in grado di imporsi almeno in un GP, quello del Brasile con il giovane George, per merito di uno sviluppo proseguito fino ad Austin, benaugurante soprattutto per il futuro. Da quanto si può comprendere, le informazioni ricavate dalle prove in pista dei pezzi da adottare sulla W14, hanno dato un responso positivo. Ciò significa che se quest’anno è andata male, il prossimo potrebbe essere l’opposto.

Wolff “accarezza” la Federazione, non è colpa sua

A proposito del severo budget cap imposto, il responsabile del muretto germanico ha sostenuto che in ogni caso il campionato sarebbe finito alla stessa maniera. Colpa di una monoposto nata male, che ha richiesto tempo e lavoro mentale, oltre che fisico per essere corretta.

Abbiamo dovuto togliere uno strato dopo l’altro per arrivare alla base dell’intoppo. Per cui, anche con più soldi a disposizione, non sarebbe cambiato niente“, ha affermato il 50enne al podcast F1 Beyond the Grid.

La crescita dell’ultimo periodo, specialmente dal post pausa estiva, non ha tuttavia risolto in toto le debolezze della macchina. Alcune lacune sono emerse ancora nel round decisivo di Yas Marina. Ma se non altro, nei prossimi due mesi i tecnici che operano tra  Brixworth e Brackley, le due basi dove vengono prodotti telaio e power unit, avranno un’idea più chiara di dove mettere le mani.

Stiamo modificando alcuni aspetti dell’architettura e del disegno della macchina. E questo dovrebbe condurci nella giusta direzione“, ha svelato il manager viennese. “Come talvolta accade quando vengono inserite nuove regole, si scopre un problema e poi ci si accorge che ce n’era un altro sotto“.

La chiave da qui in avanti sarà restare concentrati e con i piedi per terra, senza farsi prendere dalla smania di tornare quelli di prima. “Sarà importante rimanere umili e non sentirci in diritto di tornare a vincere subito. Detto ciò, non vedo l’ora di ricominciare“, ha chiosato determinato e ansioso di lanciarsi nella bagarre.

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