Nessuno come Hamilton: il dato che lo rende unico in F1

Lewis Hamilton è in cima a tutte le grandi classifiche nel mondo dell’automobilismo, ma forse questo dato vi sorprenderà ancora di più.

Nonostante non siano mai mancate le critiche è davvero impossibile negare il fatto che Lewis Hamilton sia stato uno dei più grandi piloti nella storia della Formula 1, con sette titoli Mondiali che non sono di certo vinti in maniera casuale e che gli hanno dato modo di stabilire un primato favoloso.

Lewis Hamilton
LaPresse

Sono sempre di più i numeri favorevoli ed eccezionali di Lewis Hamilton nella sua avventura nel mondo delle quattro ruote, con i sette titoli Mondiali che sono solamente uno dei tantissimi dati che non spiegano del tutto il suo mito leggendario.

Uno dei numeri più favorevoli al britannico è sicuramente quello legato alle vittorie, soprattutto sulla percentuale nel numero delle gare, con Lewis Hamilton che dagli anni ’70 a oggi è quello che ha vinto con maggiore frequenza.

E pensare che la stagione 2022 è stata la sua peggiore, infatti nel Mondiale appena terminato non è mai stato in grado di vincere nemmeno un Gran Premio, con la media che dunque è stata sporcata ma si attesta comunque a un pazzesco 33,23%.

Per far capire l’importanza di certi dati basta notare come Max Verstappen si sia attestato su un 21,47%, chiaramente dei numeri in evidente e costante aumento nelle ultime due stagioni, con il 2022 che gli ha alzato e non di poco la percentuale.

Ovviamente c’è chi è riuscito a fare anche meglio di lui, ma dobbiamo tornare agli albori della Formula 1, un periodo dove le gare erano decisamente di meno rispetto a quelle odierne, dunque da un certo punto di vista era più semplice riuscire a mantenere medie più elevate.

Il record assoluto è quello di Juan Manuel Fangio, il terzo più grande vincitore della storia dei mondiali della Formula 1 con un totale di 5 titoli iridati, il più grande nella storia del ‘900.

Pensate che nelle sue 52 gare disputate nella massima competizione internazionale sono stati addirittura 24 i successi ottenuti nel corso della propria leggendaria e inenarrabile carriera, con la percentuale che ha toccato addirittura a quota 46,15%.

Eppure nei tempi moderni ci sarebbe stato un pilota in grado di migliorare la propria percentuale rispetto a quella di Hamilton, peccato che una sua decisione a ritiro ormai avvenuto abbia cambiato completamente le carte in tavola.

Schumacher meglio di Hamilton? Media rovinata per colpa della Mercedes

Se il Kaiser Michael Schumacher avesse deciso di ritirarsi definitivamente dalla Formula 1 nel 2006, dopo il suo primo annuncio alla guida della Ferrari, allora la percentuale di vittorie del tedesco sarebbe stata del 36%.

Questo gli avrebbe così permesso di poter diventare l’unico pilota nella storia a vincere in tutti i Mondiali disputati dall’inizio alla fine, dato che nel 1991 disputò solamente poche gare con la Jordan, e di realizzare un’altra serie incredibile di record.

I tre anni dal 2010 al 2012 con la Mercedes furono davvero avari di soddisfazioni, con il tedesco che non riuscì mai a vincere una gara e chiuse sempre alle spalle del compagno di squadra Nico Rosberg.

Purtroppo dunque la sua media passa da una percentuale del 36% a una del 29% e non riesce neanche a essere uno dei due piloti, assieme a Hamilton, dopo gli anni ’70 ad aver mantenuto una media superiore al 30%.

A questo punto però anche il britannico deve stare davvero molto attento per il futuro, considerando infatti come la crescita della Red Bull e della Ferrari sia sempre più costante, dunque la sua Mercedes rischia di entrare in crisi e la sua percentuale rischia di essere sporcata anche nel 2023.

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