Ferrari, altri cambiamenti in vista? Ecco cosa può accadere ancora

In casa Ferrari si riflette su come riorganizzare il team in chiave futura. C’è bisogno di persone competenti che non ripetano gli errori.

L’ennesima rivoluzione in casa Ferrari è iniziata nel segno di Benedetto Vigna, il CEO del Cavallino che ha preso in mano la situazione dopo una stagione molto deludente. La Scuderia modenese si era posta l’obiettivo di lottare sino alla fine per il titolo mondiale, ma la triste realtà è invece stata molto diversa.

Ferrari (ANSA)
Ferrari (ANSA)

Charles Leclerc aveva illuso tutti imponendosi in due delle prime tre gare, fuggendo via in campionato e facendo credere che questo potesse essere l’anno buono. Tuttavia, la realtà è stata poi ben diversa, con la Red Bull che da Imola in poi è letteralmente rinata, permettendo a Max Verstappen di salire in cattedra già da Barcellona. approfittando di una serie clamorosa di errori da parte della Rossa.

I motivi della disfatta, a ben guardarli, sono gli stessi del passato: magagne strategiche, disastri negli sviluppi e problemi di affidabilità, il tutto condito anche da qualche imperfezione dei piloti, sicuramente non agevolati da un team non all’altezza della storia della Ferrari.

Sotto accusa, come era prevedibile, ci è finito Mattia Binotto, che dopo anni di gestione deludente ha perso il posto da team principal, cedendo il passo a Frederic Vassuer. L’ingegnere di Losanna ha avuto quattro stagioni per dimostrare il proprio valore, ma si era già capito dal 2020 che con lui sul ponte di comando la Scuderia modenese avrebbe potuto ben poco contro degli squali come Christian Horner e Toto Wolff.

A Maranello ci vuole ben altro, ma una gran parte dei tifosi non concorda con la scelta di lasciar andare Binotto. La delusione per un 2022 da incubo è tanta, ma c’è chi proprio non riesce a farsi andar bene la scelta di Vasseur, visto come uno che ha sempre diretto team minori.

Questa affermazione è in parte vera, ma va pur sempre considerato che ha costruito squadre molto vincenti nelle categorie minori come la ART Grand Prix, lanciando talenti come Nico Rosberg e Lewis Hamilton. Il tempo ci dirà se la decisione della Rossa è stata corretta o meno, ma è ovvio che non basterà cambiare solo il team principal per pensare di poter risolvere tutti i problemi e vincere il titolo mondiale sin da subito.

Uno di coloro che dovrebbero essere messi da parte è sicuramente Inaki Rueda, lo stratega che è arrivato a Maranello nel 2015 dalla Lotus, ma che in tutti questi anni ha sbagliato tutto ciò che si poteva sbagliare. I disastri con Leclerc visti a Monte-Carlo, Silverstone e Budapest lo avrebbero portato al licenziamento in qualunque altro team, ma al Cavallino, purtroppo, non funziona allo stesso modo.

Ferrari, ci sono altri cambiamenti in vista per il futuro

La Ferrari sta studiando le prossime mosse, e secondo i media italiani sono in programma alcune modifiche alla squadra. Il direttore sportivo Laurent Mekies, braccio destro di Mattia Binotto, sembra destinato a restare a Maranello, ma è nel comparto strategie che si aspetta qualche modifica.

Ravin Jain potrebbe assumere un ruolo più importante, mentre Inaki Rueda, che è già in dubbio da qualche tempo, sembra poter subire una sorta di retrocessione, anche se non dovrebbe lasciare la Rossa. Grosse novità anche sul piano tecnico, conSimone Resta che è vicino al ritorno a Maranello.

Il tecnico emiliano lasciò la Ferrari nella primavera del 2018, a causa, almeno pare, di dissidi proprio con Mattia Binotto, che in quel periodo era il direttore tecnico. Resta assumerà proprio questa carica, ma è chiaro che non verrà impiegato in questa stagione, ma soprattutto per lavorare sulla vettura del 2024.

Da lui ci si aspetta molto, ed è chiaro che pian piano si sta avviando una rivoluzione che andrà a toccare vari punti. Anche il capo degli ingegneri di pista, Matteo Togninalli, sembra pronto per assumere un ruolo ancor più importante in chiave strategie, un reparto in cui la Rossa è troppo carente da vari anni.

Strappare i migliori strateghi dalla concorrenza è complesso, visto che sono inglesi e che non hanno intenzione di lasciare la loro patria per trasferirsi a Maranello, dove c’è sempre il rischio di essere defenestrati da un momento all’altro. Nel frattempo, la nuova macchina continua a crescere all’interno della Gestione Sportiva, e le voci a riguardo sono molto positive.

Va detto che queste indiscrezioni ormai si ripetono quasi tutti gli anni, ma la vettura del 2022 era una base molto buona, sulla quale occorre progredire in gestione gomma ed affidabilità della power unit. La speranza è che i tecnici riescano ad isolarsi da quanto sta accadendo sul fronte manageriale, mettendo a punto un’auto di livello.

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