Mercedes, Hamilton e la rivelazione su Russell: messaggio eloquente

Il sette volte iridato, Lewis Hamilton, ha rilasciato una dichiarazione chiara in merito al 2023. Ecco cosa accadrà con il suo compagno di squadra inglese.

Il 2023 rischia di essere la stagione più importante della carriera di Lewis Hamilton. Dopo aver celebrato sette titoli iridati, conditi da 103 vittorie, il campione di Stevenage ha un solo anno di contratto. Per Toto Wolff potrebbe essere un altro inverno di passione, ma stavolta la situazione è diversa. Nei precedenti accordi con Mercedes il #44 era consapevole di avere sempre un’auto top.

F1, Hamilton e Russell (ANSA)
F1, Hamilton e Russell (ANSA)

In occasione dell’ultimo accordo pluriennale Lewis era conscio delle ambizioni del suo team. Sarebbe stato il favorito per la conquista del titolo nel 2021. La storia ha raccontato altro e, in modo beffardo, Hamilton ha perso l’occasione di vincere l’ottavo riconoscimento iridato, dopo una lotta accesissima con Max Verstappen. Il campione della Red Bull Racing si è confermato anche nel 2022. Il campionato per Mercedes è finito in crescendo, tuttavia un campione dal palmares di Hamilton non festeggerebbe un secondo posto nella classifica piloti. Il classe 1985 ha un conto in sospeso e vorrebbe vendicarsi della sconfitta ricevuta ad Abu Dhabi nel 2021, ma avrebbe bisogno di un’auto all’altezza delle sue ambizioni.

Nel 2022 la Mercedes ci ha capito poco delle wing car. Dopo aver decantato i clamorosi numeri della W13 in galleria del vento, la squadra nei test prestagionali è scesa sulla terra. Dopo otto anni di assoluto dominio, nell’era ibrida della F1, il team teutonico è scivolato al terzo posto della graduatoria. Lewis Hamilton non è stato in grado, a differenza del suo compagno di squadra, di conquistare una vittoria. Russell ha vinto la Sprint Race e il Gran Premio del Brasile. Dal 2007 al 2021 il nativo di Stevenage aveva sempre collezionato almeno un trionfo. Il vincitore di 103 GP vuole tornare a lottare per il titolo mondiale. Se non avesse, però, una monoposto di alto profilo potrebbe anche decidere di non rinnovare il contratto al termine del 2023.

Hamilton, la rivalità interna con Russell

Per ora Wolff è convinto che il leone di Stevenage tornerà a ruggire e lo farà ancora per molti anni. L’età, però, avanza e il prossimo cambio regolamentare arriverà nel 2026, quando Lewis avrà superato i 40 anni. La Mercedes dovrà sfoggiare una super wing car, ma a quel punto Lewis Hamilton dovrà tenere conto anche delle qualità di George Russell. Il risultato del 2022 ha spiazzato tutti. L’unico in grado di tenere alta la bandiera, grazie ad una costanza invidiabile, è stato l’ex pilota della Williams. L’obiettivo della casa di Stoccarda era quello di tornare a lottare per il titolo piloti e difendere la piazza d’onore nei costruttori. Il fallimento è stato epocale.

Tutti i cicli sono destinati a finire in F1, ma quello della Stella a tre punte si è chiuso nel modo peggiore. Hamilton, al termine dell’ultima tappa di Abu Dhabi, è arrivato a dichiarare che sarebbe stato ben contento di non rimettere piede nell’abitacolo della W13. L’annata, invece, era cominciata con un podio fortunoso del #44 in Bahrain, a causa del doppio ritiro delle Red Bull Racing. Queste ultime, successivamente, hanno dominato la scena. Sono emersi tutti i limiti della W13, mentre la RB18, una volta risolti i problemi tecnici, ha staccato persino l’ottima F1-75.

Lewis Hamilton è apparso sempre nervoso, al di là dei piazzamenti sul podio. George Russell, forse più abituato a gareggiare su auto ricche di problematiche, ha fatto un lavoro egregio, chiudendo le prime nove gare in top 5. La direttiva anti porpoising, successivamente, ha aiutato l’auto “senza pance”, ma il distacco dalla vetta è stato imbarazzante. La RB ha chiuso con quasi 250 punti di vantaggio sulle Frecce d’Argento. Dopo gli anni tranquilli al fianco di Bottas, Hamilton ha dovuto ingoiare il boccone amaro della sconfitta interna con il giovane di King’s Lynn.

Lewis ha chiuso al sesto posto, alle spalle di tutti gli altri top driver. Russell, oltre a precedere l’anglocaraibico, si è messo alle spalle anche Carlos Sainz. Russell ha chiuso al quarto posto della graduatoria a 275 punti, ben 35 in più di Lewis Hamilton, a 240. Il sette volte iridato, in una intervista riportata da Planetf1, ha difeso la sua posizione nel team. “Sono molto più grande e sono stato con la squadra così a lungo, gestendo qualsiasi sfida. Ne abbiamo passate così tante che non penso che sarà un problema (la sfida con Russell nel 2023, ndr)“, ha ammesso Lewis.

Ho visto quello che ha fatto alla Williams – ha aggiunto Lewis – Penso che naturalmente sia impressionante quello che ha fatto quest’anno, la costanza che ha avuto, il modo in cui è arrivato e in cui corso dall’inizio. Non è che sia giunto in una squadra completamente nuova. Nei due anni precedenti era seduto proprio dietro di me a guardare il lavoro che stavo facendo con gli ingegneri, con Riki [Riccardo Musconi], che ora è il suo numero uno. È stato semplicissimo integrarsi. Usa il mio volante e ovviamente ha svolto test, quindi penso che si sia integrato perfettamente ed è stato una forza positiva nella squadra. Ha aiutato a mantenere l’equilibrio nel team, in termini di rapporto di lavoro penso che sia forte“.

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