Marquez, gesto incredibile: i tifosi della MotoGP restano senza parole

Durante una pausa dai suoi allenamento, Marquez è corso a Barcellona per sostenere un importante progetto, a cui tiene particolarmente.

E’ tempo di una meritata pausa per i piloti del Motomondiale. Dopo un’annata ricca di appuntamenti, se ne prepara una ancora più intensa. Infatti il 2023 sarà tra i più ricchi mai vissuti finora, con l’introduzione delle gare sprint il sabato, proprio come accade in F1. Un programma questo che renderà ancor più faticoso il weekend di gara della MotoGP, e proprio per questo non è piaciuto a molti addetti ai lavori. Per questo tanti piloti sono già a lavoro sul campo ma soprattutto in palestra, per tenersi in forma e preparare al meglio la nuova stagione, che si preannuncia davvero sfiancante. E tra tutti c’è Marc Marquez ad essere pienamente attivo, anche perché per l’iberico c’è da recuperare pienamente ancora dall’ultima operazione all’omero destro, infortunato nel 2020 a Jerez.

Marc Marquez (ANSA)
Il campione di Cervera, Marc Marquez (ANSA)

C’è da dire però che in realtà lo spagnolo è sicuro di essere tornato ormai al 100%, ma è la Honda a non esserlo. Infatti gli ultimi test svolti tra Misano e Valencia hanno decisamente deluso Marquez, che ha lanciato l’allarme: così non è possibile lottare per la vittoria. Per questo in Giappone sarà necessario lavorare duramente per trovare qualche soluzione per colmare almeno in parte il gap con le Ducati.

Intanto però, prima di pensare di nuovo alla MotoGP, il numero 93 in questi giorni ha intrapreso una nuova iniziativa, legata però alla solidarietà. Infatti si è recato a Barcellona e ha risposto alla chiamata dell’ospedale Clínic Barcelona per sostenere il suo nuovo progetto.

Marquez e il progetto legato ad Haiti

Il talento di Cervera ha presenziato all’inaugurazione di “Impara per la vista“, un’iniziativa di cooperazione internazionale per migliorare la salute degli occhi degli abitanti di Haiti. Il Paese caraibico infatti, secondo gli ultimi dati, conta solo 30 oftalmologi per quasi 12 milioni di abitanti. E questo rende impraticabile la cura delle malattie oftalmologiche.

Se c’è un pilota della MotoGP che sa cosa vuol dire soffrire di un problema alla vista, quello è Marc Marquez. Infatti da almeno un decennio lotta contro la diplopia, una patologia della vista che genera visione doppia e impedisce al paziente di condurre una vita normale. Per il pilota Honda è cominciato tutto una decina di anni fa, quando correva in Moto2, dopo una caduta in Malesia. Ma verso la fine dello scorso anno il problema si è ripresentato a causa di una caduta durante un allenamento casalingo con una moto da enduro. L’episodio però si è ripetuto a inizio del 2022 durante il weekend del GP di Indonesia, dopo un brutto highside.

Marc, che in passato è stato un paziente presso l’Hospital Clínic Barcelona per i suoi problemi di diplopia, ha affermato di fronte all’ équipe medica coinvolta nel progetto di essere “orgoglioso di essere un ambasciatore di questo progetto e di poter contribuire a migliorare la salute visiva di molte persone. Vedere è un tesoro, e dopo tutti i problemi che ho avuto con la mia vista, la apprezzo ancora di più e sono più entusiasta di far parte di questa iniziativa“.

La Honda è con lui anche qui

Ma Marquez, oltre a prestare la sua immagine per promuovere questa iniziativa, ha fatto di più. Infatti al suo fianco c’è anche la Honda, che ha anche contribuito con una donazione di 100.000 euro, somma che servirà a gettare le basi del progetto Impara per la vista. “Il nostro aiuto raggiungerà direttamente molti pazienti, ma anche professionisti haitiani che potranno formare e prendersi cura di più persone“, ha affermato il pilota durante la presentazione di questo progetto per Haiti.

Marquez che poi ha aggiunto: “Ho piena fiducia nei medici. Quando mi hanno chiesto se volevo unirmi a questo progetto di cooperazione, non ho esitato un momento“. L’otto volte campione del mondo ha ricordato in conferenza stampa i problemi che la sua diplopia gli causava nella vita di tutti i giorni: “Non solo non riuscivo a correre in gara, ma non ero autonomo, perché non potevo andare in giro neanche in macchina e dipendevo dagli altri, non potevo leggere nemmeno con gli occhi aperti. La ferita alla spalla faceva male, ma a volte puoi dimenticarla, ma quando vedi doppio non puoi dimenticarla tutto il giorno, solo quando dormi“.

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