Cosa ha salvato la Mercedes dal disastro? Arriva una rivelazione

Il 2022 della Mercedes è stato più complicato del previsto, ma sul finale la scuderia è stata in grado di riprendersi. il boss spiega come.

Il campionato che si è concluso lo scorso 20 novembre ad Abu Dhabi ha visto accadere qualcosa che sembrava impossibile fino a poco tempo fa. La fine del ciclo Mercedes. Dopo otto anni di dominio, la scuderia tedesca ha ceduto al recupero prodigioso della Red Bull. Gli energetici si sono portati a casa entrambi i titoli, lasciando alla Stella le briciole o anche meno.

Terza tra i costruttori, ancora più indietro tra i piloti, l’equipe di Stoccarda si è resa protagonista di un capitombolo che certo non immaginava. Anzi, al contrario, come ripetuto spesso nel corso del 2021 dal responsabile del muretto Toto Wolff, era convinta di poter scrivere ulteriormente la storia, confermando la supremazia iniziata con l’era ibrida, anche all’ingresso dell’effetto suolo.

Mercedes (LaPresse Foto)
Lewis Hamilton su Mercedes (LaPresse Foto)

Una previsione rivelatasi sbagliata. Colpa di un’eccessiva sicurezza che l’ha portata ad azzardare troppo nel progetto W13.

Partita in evidente difficoltà, la squadra con base a Brackley e Brixworth, si è rimboccata le maniche e, anche grazie all’aiuto della FIA, nella seconda parte di Mondiale è stata in grado di recuperare terreno.

Il dt Mercedes svela le origini della svolta

Come riferito dal direttore tecnico Andrew Shovlin a rendere possibile la rimonta non è però stata una  mera soluzione tecnica, bensì la mentalità del gruppo. Un atteggiamento determinato e pro-attivo, sempre orientato al dinamismo e al miglioramento.

Ci siamo presto adattati all’idea di essere in lotta per le posizioni di centro griglia, dopo aver a lungo battagliato per pole e vittorie. E credo che lo abbiamo saputo fare abbastanza bene“, ha confidato a Motorsport.com.

Ovviamente non sempre nel box c’era voglia di ballare la rumba, specialmente nelle prime fasi dell’annata. “Sia noi, che il proprietario del team avevamo alte aspettative. Mentre nei primi GP eravamo lontanissimi da standard accettabili“, ha analizzato severo, ma ugualmente ottimista per il futuro. “Ora però siamo messi bene per la prossima sfida. Ci siamo focalizzati sulla ripresa e abbiamo fatto dei progressi“.

Non tutto il male vien per nuocere e secondo l’ingegnere, la ricerca di un modo per risolvere le problematiche che si stavano presentando sia in termini di prestazione, sia di porpoising, ha permesso loro di comprendere più in profondità della concorrenza le wing-car di nuova generazione.

Per tre mesi siamo stati quasi fermi nello sviluppo. Al contrario abbiamo imparato molto. E solamente nei round finali abbiamo aggiornato la vettura, inserendo tutto ciò che avevamo preparato“, ha condiviso.

Ed infatti in Brasile, nel penultimo appuntamento a disposizione, è arrivata anche l’unico primo gradino del podio della stagione con George Russell. Un risultato che ha permesso alla compagine germanica di salutare il 2022 con una nota positiva.

Sapevamo di non poter vincere in eterno e che un anno come questo sarebbe capitato. L’incognita era come lo avremmo affrontato. Credo quindi che siano stati dodici mesi interessati, in cui abbiamo appreso tantissimo. Se poi ne abbiamo saputo trarre qualcosa, lo scopriremo nel 2023“, ha chiosato con una riflessione che lascia intendere la presenza di diversi punti interrogativi.

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