Lorenzo stupisce tutti: ecco chi è stato il suo più grande rivale

Il pentacampione del mondo Lorenzo a cuore aperto, svela quale è stato il suo più grande rivale in carriera. E il nome è a sorpresa.

Nel motomondiale ha corso dal 2002 al 2019 e ben dodici sono state le sue stagioni in MotoGP. In tutti quegli anni Jorge Lorenzo ha avuto l’occasione di scontrarsi, battere e lottare con nomi altisonanti delle due ruote. Stoner, Rossi, Pedrosa e Marquez sono i piloti che si è trovato ad affrontare. Mostrati sacri della disciplina moderna, come lui affamati di imporsi.

Jorge Lorenzo (LaPresse Foto)
L’ex pilota di MotoGP Jorge Lorenzo (LaPresse Foto)

Salvo Marc, ancora in attività malgrado le presenze a singhiozzo a causa dei noti problemi fisici che lo hanno segnato nelle ultime due annate, tutti gli altri si sono ritirati.

Ma in che cosa è cambiata la top class da quel momento tanto florido di campioni?

Paradossalmente per l’ex #99 ha fatto dei passi avanti. “Dorna sta facendo un ottimo lavoro“, ha confidato a Motorbike Magazine. “Detto ciò è innegabile che Valentino, come personaggio, abbia dato una mano importante alla serie sotto il profilo della popolarità. Ha saputo costruire una base di audience di cui abbiamo usufruito tutti. Duellando con lui, anche noi siamo finiti sotto i riflettori“.

A dispetto degli sforzi dell’organizzatore che sta cercando di rendere lo spettacolo sempre più accattivante. In ultimo introducendo le gare sprint, per il maiorchino a mancare sono le personalità. Con caratteri meno forti, anche i tifosi sono meno attratti e ciò porta ad una diminuzione degli spettatori sugli spalti.

Non fosse per l’otto volte iridato e in parte Fabio Quartararo, i corridori attualmente sullo schieramento mancano di carisma“, ha considerato con pragmatismo, evidenziando la crucialità di avere in griglia dominatori in stile Schumacher in F1, Messi o Cristiano Ronaldo nel calcio o Michael Jordan nel basket.

Lorenzo svela chi è il più forte

Chiamato poi ad individuare il collega più duro da mettere alle spalle, lo spagnolo ha replicato secco: “Casey e Dani nei giorni buoni e quando avevano la moto a posto erano rapidissimi e non si riusciva a battersi. Diversamente nel corpo a corpo Vale e il #93 erano piuttosto insidiosi e non potevi mai rilassarti”.

Soffermandosi in particolare sull’asso di Tavullia, il 35enne ha asserito con grande onestà: “Mi ha dato più disturbo lui, di quanto non gliene ho dato io, in quando mi mancava esperienza. Con Marquez invece, pur essendo un cliente scomodo, c’era più parità prestazionale”.

Il rider di Cervera ha in più una peculiarità. E’ uno che non molla, neppure quando la vittoria sembra essere lontana, o quando non si trova bene con il mezzo che ha tra le mani, o con il circuito. “Sotto questo profilo era un vero cannibale. Rossi invece lo ricordo come un grande staccatore. Frenava molto tardi ed era creativo. Sapeva inventarsi un sorpasso in qualsiasi momento“.

In mezzo a tanto talento è difficile fare una scelta. Scartato Camomillo, per il Black Mamba delle due ruote l’aussie era il classico ragazzo dal talento puro e cristallino. Gli altri due invece, animali da competizione. Dei veri cagnacci, nel senso positivo del termine.

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