MotoGP, che bordata da parte di Ezpeleta: Ducati gongola

La Ducati è sotto attacco per il dominio che ha messo in mostra nel 2022. La Desmosedici è diventata la moto da battere in MotoGP.

Si potrebbe affermare che la Ducati logora chi non ce l’ha, parafrasando una celebre frase di Andreotti. I piloti di tutte le altre case hanno iniziato a lamentarsi della presenza di 8 Desmosedici in pista. La squadra corse ufficiale ha conquistato il titolo a squadre, dopo aver festeggiato con largo anticipo quello costruttori. La ciliegina sulla torta sarebbe dovuto essere il riconoscimento di un pilota italiano sulla moto italiana ed è arrivato con il rimontone di Bagnaia su Quartararo.

Ezpeleta MotoGP Ducati (Ansa Foto)
Ezpeleta MotoGP Ducati (Ansa Foto)

La stagione della Rossa in MotoGP è stata, a dir poco, perfetta. La moto non solo ha garantito a Bagnaia di laurearsi per la prima volta campione del mondo in top class, ma anche di scovare un futuro campione italiano. Enea Bastianini, in sella alla GP21 del team Gresini, è riuscito a farsi notare, inanellando 4 trionfi ed arrivando terzo nella graduatoria dei rider. La sfida per la corona è stata un affare a 2, nel finale, tra i campione della Yamaha, Fabio Quartararo, e il piemontese. Pecco ha recuperato 91 punti, vincendo a raffica nella seconda parte di stagione. Il primo a lamentarsi della presenza di troppe Ducati in pista è stato proprio El Diablo.

Il francese, in crisi sulla sua M1, ha dovuto sgomitare con i centauri dei team Pramac, Gresini e Mooney VR46. Al momento la casa di Borgo Panigale è come se avesse 3 squadre satellite. Come si è arrivati a tutto ciò? E’ semplice, la Ducati ha lavorato meglio di tutte le altre case e si è fatta scegliere per innovazioni che hanno stravolto la MotoGP. Soluzioni tecniche che hanno reso la Desmosedici il bolide dei sogni. Per questo motivo Valentino Rossi ha scelto di legare il suo progetto a quello del marchio italiano. I risultati sono stati positivi. Bezzecchi ha ottenuto il riconoscimento di rookie dell’anno e le performance di Luca Marini sono state molto solide. Il fratello minore del Dottore ha preceduto in classifica Marc Marquez.

Immaginatevi l’umore dello spagnolo, dopo un anno difficile, concluso con un solo podio e l’ennesima operazione chirurgica alla spalla destra. Il team Repsol Hrc ha terminato la stagione alle spalle di tutte le squadre che corrono su Ducati. Per questo motivo, Marc Marquez non ha esitato ad esprimere il suo disappunto sulla Rossa. “La MotoGP sembra la Ducati Cup“, ha dichiarato l’otto volte iridato, come riportato dal magazine spagnolo MARCA. Il rider dell’Aprilia, Aleix Espargaró, ha aggiunto che la cavalcata di Bagnaia è terminata con l’unico risultato possibile. Era normale che vincesse il titolo, secondo il nativo di Granollers.

Ducati, zitti tutti parla il boss

Il torinese e l’australiano, Jack Miller, hanno portato a casa 8 successi, ma anche tutti gli altri ducatisti sono stati molto competitivi per podi e vittorie. Si ha quasi la sensazione che nella prossima stagione, sempre con 8 Desmosedici in pista, potrebbero arrivare ancor più successi. Nel 2024, invece, la casa di Borgo Panigale potrebbe decidere di ritornare ad avere 6 moto in pista in MotoGP. A quanto parte è probabile che il team di Valentino Rossi possa legarsi alla Yamaha, rimasta orfana del team satellite. Il campione del mondo 2020, Joan Mir, ha parlato addirittura di incubo in ottica 2023. Secondo il nuovo pilota della Honda ben 8 Ducati su 22 moto rischiano di comporre una griglia troppo sbilanciata.

La competitività della Rossa è risultata schiacciante con il rischio che spesso dalle prime file partissero solo piloti su Desmosedici. I piloti delle altre case, piuttosto che lamentarsi dei progressi della casa italiana, dovrebbero concentrarsi sulle loro realtà. A dare la risposta a MARCA è stato lo stesso Carmelo Ezpeleta, boss della MotoGP: “È come quando la MotoGP era il regno di Rossi o Marquez, lasciamo che gli altri tirino. Hanno gli stessi regolamenti e le stesse possibilità, lasciamo che gli altri si muovano. Ci sono otto Ducati perché ai team privati, che sono molto importanti, le condizioni che Ducati ha offerto erano migliori di quelle offerte da tutti gli altri. Ci sono state altre volte otto Honda e otto Yamaha”.

L’affermazione di Carmelo Ezpeleta è molto importante. In molti avevano temuto che la presenza di 4 team legati alla Rossa non fosse vista, favorevolmente, dalla Dorna. Il team manager di Yamaha, Lin Jarvis, ha fatto presente che 4 moto rappresentano il giusto compromesso per ciascuna casa. Ma se la Ducati ha lavorato meglio degli altri e ha offerto condizioni più vantaggiose, vorrà dire che Honda, Yamaha e tutte le altre squadre dovranno rivedere i loro programmi.

Ducati, svelato il segreto della sua superiorità? Sentite l’ex campione. E’ ovvio che tutti i piloti, ad oggi, vorrebbero correre su una Desmosedici. E’ il punto di riferimento in pista e lo sarà, probabilmente, per molti anni ancora. Ducati, l’obiettivo è fissato per il 2023: gli avversari già tremano. Le case costruttrici giapponesi dovranno trovare la quadra se vorranno lottare per la corona iridata.

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