Red Bull, rivelazione sull’auto 2022: che smacco per la Ferrari

La Red Bull RB18 ha dominato il mondiale con Max Verstappen, ma non tutto è come sembra. Ora emerge qualcosa di clamoroso.

Il dominio tecnico imposto dalla Red Bull nel 2022 ha ricordato quello dell’era di Sebastian Vettel, ed a cambiare è stato solo l’interprete, vale a dire Max Verstappen. Tra il ciclo del tedesco e quello dell’olandese non mancano le similitudini, a partire dalle condizioni in cui ne è maturato l’inizio.

Red Bull (ANSA)
Red Bull (ANSA)

Infatti, Seb vinse il suo primo titolo nel 2010, nell’ultimo round di Abu Dhabi, esattamente come accaduto a Super Max lo scorso anno. Il 2011, invece, fu una stagione del tutto dominata dal nativo di Heppenheim, che scappò via sin da subito in classifica chiudendo i conti in Giappone, con quattro gare di anticipo.

Verstappen ha fatto la stessa cosa, vincendo il mondiale a Suzuka con lo stesso numero di GP al termine del campionato, e l’unica differenza sta nel fatto che il suo inizio di stagione non era stato poi così perfetto. La Red Bull era più lenta della Ferrari ed anche poco affidabile, costringendo il figlio di Jos a ben due ritiri nelle prime tre gare.

Da Imola in poi però, la situazione si è del tutto ribaltata, e gli sviluppi hanno consentito alla RB18 di perdere peso e di iniziare a dominare la scena. A ciò si sono aggiunti i problemi tecnici che hanno colpito le power unit Ferrari, con Charles Leclerc costretto al ritiro sia in Spagna che in Azerbaijan, gare in cui era agevolmente in testa e lanciato verso due vittorie piuttosto nette.

La Rossa ha sbagliato un numero indefinito di strategie, costringendo il monegasco a rinunciare ad altri tre successi a Monte-Carlo, Silverstone e Budapest, prima dell’ultima parte di stagione in cui la RB18 ha fatto un altro sport. Probabilmente, anche se Leclerc avesse concretizzato tutte le gare perse per via di problemi al motore e di errori tattici, il campionato sarebbe comunque stato vinto da Verstappen, visto che il team di Milton Keynes ha nettamente allungato da Spa-Francorchamps in poi.

L’ultimo sviluppo sull’ibrido della power unit Honda portato proprio in Belgio e gli upgrade studiati da Adrian Newey e dal suo staff tecnico non hanno dato scampo alla Ferrari, che ha vinto la sua ultima gara stagionale in Austria, il 10 di luglio. Dalla Francia in poi, sul gradino più alto del podio è salito Verstappen per ben nove volte, lasciando un successo a Sergio Perez ed uno soltanto ad un’altra squadra, vale a dire la Mercedes, al top in Brasile con George Russell.

La RB18 è stato un vero e proprio capolavoro, che rende merito alla squadra diretta da Christian Horner per un motivo che analizzeremo nelle prossime righe. La F1 sta rischiando di trovarsi di fronte ad un nuovo ciclo tecnico di dominio assoluto, dopo quello della Mercedes che si è concluso soltanto un anno fa.

Red Bull, due tecnici spiegano la loro incredulità

La Red Bull ha dato prova della propria superiorità con il progetto della RB18, visto anche ciò che ha combinato la Mercedes in questa prima stagione del ritorno in F1 dell’effetto suolo. Infatti, sia il team di Milton Keynes che quello di Brackley si erano giocati sino all’ultimo il campionato della passata stagione, con il rischio di compromettere il nuovo progetto.

Agli uomini di Toto Wolff è capitato proprio questo, e sono stati costretti ad andare in pista con una vettura piena di problemi, cresciuta solo nella seconda parte di stagione. Gli anglo-austriaci, invece, sono venuti fuori sin da subito, anche se la RB18 aveva qualche problemino di gioventù come il peso, ma una volta sistemato, non c’è stato più nulla da fare per i rivali.

La vera sconfitta del 2022 è ovviamente la Ferrari, che aveva concentrato tutte le proprie risorse sulla vettura di quest’anno, che inizialmente era la migliore del lotto. Ancora una volta, il team di Milton Keynes ha fatto una differenza impressionante sul fronte degli sviluppi, ed un fenomeno come Max Verstappen al volante ha poi reso tutto più semplice.

Intervistati ai microfoni di “RacingNews365“, il direttore tecnico della Red Bull, Pierre Wache e l’ingegnere capo, Paul Monaghan, si sono detti molto sorpresi dalla superiorità della RB18. Wache ha affermato: “Abbiamo avuto poco tempo per lavorare su questa macchina, ed il risultato è stato quello di avere un’auto troppo pesante all’inizio“.

Il lavoro su questa vettura è iniziato molto tardi, ciò ci ha portato ad avere molte difficoltà nei primi mesi. Siamo stati molto bravi a gestire le risorse ed il lavoro tra simulatore e galleria del vento, questi aspetti hanno fatto la differenza. Abbiamo smesso di sviluppare la vecchia auto sul finale della scorsa stagione, spingendo poi in tempi brevi sulla RB18“.

Monaghan ha aggiunto: “Il fatto che la stagione 2021 sia finita così tardi, a metà dicembre, non ci ha affatto aiutati. Tutto ciò ci ha preoccupato moltissimo, temevamo che il 2022 sarebbe stato un anno molto difficile per noi. Il risultato finale dimostra quanto siamo stati abili a lavorare sulla nostra RB18, siamo stati molto efficienti e vogliamo fare altrettanto anche il prossimo anno“.

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