F1, Ferrari al servizio di Carlos Sainz? Arrivano parole clamorose

Il pilota spagnolo, Carlos Sainz, ha ammesso di aver avuto dei problemi nella prima parte di stagione al volante della F1-75, poi qualcosa è cambiato.

La stagione di Carlos Sainz è stata tutt’altro che indimenticabile. Il passo indietro rispetto al 2021 è evidente, sebbene avesse, nella sua stagione d’esordio, mancato il trionfo in F1, mentre nel 2022 si sia tolto il peso del primo successo in carriera. Basterà un primo posto a Silverstone per dimenticare gli errori dello spagnolo? Assolutamente no, anche perché ciò che si consumò in Inghilterra fu un gran colpo di fortuna, non certo di bravura o maturità.

Carlos Sainz Ferrari (Ansa Foto)
Carlos Sainz Ferrari (Ansa Foto)

Lo spagnolo, dopo aver siglato la prima pole position della sua lunga carriera, fece un errore clamoroso a Silverstone, dando il via libera al toro olandese. Un lungo che, in circostanze normali, sarebbe risultato decisivo. Il figlio del Matador ebbe la fortuna di ritrovarsi, nuovamente, primo a causa di un detrito che distrusse la vettura di Max Verstappen. Quest’ultimo chiuse la corsa al settimo posto con evidenti danni al fondo della RB18. Il #55 fu sverniciato dal #16 che avrebbe meritato di vincere la gara, ma nel finale il muretto box della Rossa si fece cogliere impreparato, mettendo nelle migliori condizioni il madrileno con un treno di gomme fresche, mentre Leclerc finì la gara giù dal podio, al quarto posto. Nella sua 150ª partenza in F1, Sainz conquistò la sua prima vittoria in Formula 1, diventando il secondo spagnolo dopo Fernando Alonso a riuscire nell’impresa, nonché il 40º nella storia della scuderia di Maranello.

Leclerc preferì non rovinare la festa al suo teammate, non facendo troppe polemiche con i giornalisti nel dopo gara. Dopo i disastri strategici di Monaco e Silverstone risultò evidente, anche ai fan più accaniti di Sainz, che qualcosa non quadrasse. La stagione era iniziata alla grande con i trionfi di Charles Leclerc in Bahrain e Australia, intervallati da un secondo posto in Arabia Saudita. Il monegasco, dopo soli 3 GP, si ritrovò in classifica piloti con un vantaggio di 46 punti sull’olandese. Nonostante il secondo posto all’esordio, grazie al ritiro delle Red Bull, e al terzo di Jeddah, Sainz si distanziò subito dal leader monegasco, a causa di un doppio ritiro ad Imola e Melbourne. Nel primo caso, preso dalla foga di rimontare nel più breve tempo possibile dalle retrovie, finì per insabbiarsi nelle prime battute della corsa australiana. F1, Vasseur per salvare Leclerc? Ecco cosa accadrebbe in Ferrari. Date una occhiata anche alla carriera a Maranello di Mattia Binotto.

Ad Imola fu toccato al primo giro da Daniel Ricciardo e la sua gara si concluse con un altro pesantissimo zero. Considerato anche il feeling clamoroso del #16 sull’auto ad effetto suolo modenese, sarebbe dovuto essere logico il tentativo della Scuderia di sostenere il prodotto dell’Academy. Leclerc ha sempre dimostrato di essere un asso sul giro secco, a differenza di Sainz, riuscendo a collezionare la bellezza di nove pole position. Vi erano tutti gli elementi per fare una scelta essenziale per battere un avversario tosto come la Red Bull Racing, ma Binotto ha preferito lasciare libertà ai piloti. La confusione ha generato un incredibile numero di misunderstanding. Leclerc avrebbe potuto, serenamente, vincere, il doppio delle gare se avesse, nella prima metà di campionato, avuto un sostegno perfetto del team.

Ferrari, parole spiazzanti di Sainz

Lo spagnolo ha vissuto alti e bassi, non palesando la medesima regolarità della prima stagione a Maranello. La costanza era sempre stata la sua forza, anche nelle esperienze precedenti. I sei ritiri stagionali hanno determinato un piazzamento in quinta posizione della graduatoria, alle spalle anche di George Russell. In una intervista rilasciata al Corriere della Sera, il figlio d’arte del Matador ha ripercorso i momenti più difficili del suo campionato. “Il peggior momento della stagione? Imola. Ritiro al primo giro. Venivo dallo zero in Australia. Meno di due giri in due Gran Premi, una mazzata. Proprio quando avevamo una macchina dominante con la quale Charles faceva pole e vinceva. Dura da accettare”.

Nonostante il deludente risultato di Melbourne, alla vigilia della tappa italiana la Scuderia Ferrari decise di rinnovare Carlos Sainz a cifre molto vicine a quello di Leclerc. Entrambi vedranno il loro contratto scadere al termine del 2024. Lo spagnolo a quel punto avanzò pretese in merito allo sviluppo del mezzo. La F1-75 sarebbe dovuta risultare “guidabile” anche per lo spagnolo. Il padre di Sainz a DAZN ha anticipato, inoltre, che la vettura del prossimo anno avrà delle modifiche rispetto alla F1-75 che ha messo a disagio Carlos.

Il problema di fondo è che lo stile di guida del #55 non si sposava con quello della wing car, inizialmente, messa in pista nel 2022 dalla Ferrari. “Tutto ciò che prima mi veniva naturale mi rendeva più lento – ha analizzato il #55 – ho dovuto reinventarmi e cambiare tutto: frenata, entrata e uscita in curva. È la prima volta che capita, mi ha dato fastidio che sia successo nell’anno in cui avevo una monoposto veloce. Dobbiamo crescere in alcuni aspetti. Concretizzare il risultato alla domenica avendo una monoposto più competitiva rispetto alle qualifiche. Concentrarci sulle partenze dove fatichiamo, sulla gestione delle gomme. Migliorare gli sviluppi”.

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