Mercedes favorita dalla FIA? Arriva la verità sulla questione

Non si placano le tensioni sul budget cap violato da Red Bull. Adesso c’è chi sostiene l’imbroglio dietro alla penalità inflitta dalla FIA.

I bisticci interni al box energetico non sono bastati a silenziare le polemiche relative alla vicenda che ha tenuto banco nelle ultime settimane del campionato 2022 di F1. L’infrazione per 2,2 milioni di dollari, da parte di Red Bull, della normativa federale che imponeva di mantenersi in un range di spesa di 145 milioni di dollari lo scorso anno, continua a far discutere il paddock e i piani alti dello sport.

FIA, Mercedes (AdobeStock e Ansa)
FIA, Mercedes (AdobeStock e Ansa)

Come reso noto alla vigilia del GP del Messico, la scuderia è stata punita con una multa pari a 7 milioni di dollari, a cui sommare la riduzione del 10% del tempo a disposizione in galleria del vento. Misure “draconiane”, le aveva definite a caldo il responsabile del muretto Christian Horner. Una carezza, invece, secondo il resto del gruppo.

Sin dai primi momenti la squadra austriaca aveva ipotizzato dei magheggi nel sottobosco. Come mai il boss Mercedes Toto Wolff sapeva dell’irregolarità prima che venisse divulgata dalla FIA? Da subito il pensiero andò a Shaila-Ann Rao, ex braccio destro del manager viennese, ora passata in Federazione.

E’ possibile che sia stata lei a fare la soffiata? Ma soprattutto, la sanzione data all’equipe con base a Milton Keynes ha una motivazione nascosta?

Per il talent scout del team delle bevande Helmut Marko una talpa avrebbe fatto la spia alla Stella. E lo stesso provvedimento preso, sarebbe da motivare con la volontà di permettere ai tedeschi di recuperare terreno e tornare a lottare per il titolo.

La FIA non ci sta: il Presidente risponde ai sospetti

A differenza di quanto avvenuto dal 2014 al 2021, la monoposto ad effetto suolo creata tra Brackley e Brixworth non ha funzionato come previsto per il suo carattere estremo. Ma anche complici i ritocchi alle regole compiuti strada facendo dal collegio federale, si è via via riavvicinata, riuscendo addirittura a vincere con George Russell in Brasile.

Merito quindi di un ausilio sotto tutti i fronti dall’alto? Per il presidente Mohammed Ben Sulayem è tutto l’opposto.

E a proposito della Rao, è arrivata la difesa a spada tratta. “Mi ha aiutato molto in questi mesi, specialmente quando c’è stato da prendere decisioni“, le sue parole riportate da Motorsport.com. “Delle voci dicono che sia a favore delle Frecce d’Argento In verità, quando abbiamo dovuto infliggere la penalità a Red Bull, alla presenza di entrambe le scuderie, lei ha affermato che si trattava di una sanzione troppo severa“.

Il dirigente emiro ha quindi negato qualsivoglia genere di falla negli uffici. “Quando è uscita la notizia, eravamo in Austria, in occasione di un incontro della Commissione della F1.  E’ stato frustrante, perché ormai il meeting era concluso, ed è venuta fuori questa storia“, ha concluso.

Come mai però sia stato proprio il capo della Mercedes a far esplodere la bomba, non è ancora dato sapersi. E’ innegabile che Abu Dhabi 2021 bruci ancora. E che nessuno, nel gruppo tedesco, abbia ancora digerito le decisioni dell’allora direttore di gara Michael Masi che premiarono Max Verstappen, volontariamente o meno.

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