Wolff ora esalta la FIA: altre frecciatine alla Red Bull

Il boss Mercedes Wolff non si smentisce e con una buona dose di malizia elogia l’operato del nuovo corso della Federazione Internazionale.

Anche se da molti la punizione inflitta alla Red Bull dalla FIA è stata definita poca roba, per la Mercedes, evidentemente, è stata abbastanza. Se non altro perché tutti o quasi i panni sono stati lavati in pubblico, con conseguente danno d’immagine per il team austriaco. Una sorta di vendetta servita fredda per i tedeschi, dopo i fatti di Abu Dhabi 2021. Triste epilogo della presidenza Jean Todt, che tuttora non ha smesso di bruciare.

Toto Wolff (ANSA)
Toto Wolff (ANSA)

Analizzando la gestione di Mohammed Ben Sulayem, il boss della Stella Toto Wolff si è detto soddisfatto per la tempestività di intervento e la trasparenza dimostrate finora. Un esempio lo ha fornito l’immediata apertura di un’indagine interna, successivamente all’episodio dell’entrata in pista della gru nel bel mezzo del GP del Giappone del mese scorso.

In quel frangente parecchi piloti si erano fatti sentire, piuttosto contrariati per i rischi corsi, e aumentati dalla scarsa visibilità dovuto alla pioggia. Dopo attento vaglio di dati e immagini a disposizione negli Stati Uniti è stato diffuso un report con le conclusioni. Tra queste, l’abolizione dell’alternanza tra direttori di gara. Oltre ad una modifica, da applicare a partire dal 2023, della procedura legata alla Virtual Safety Car.

Wolff plaude alla nuova FIA

Entrando nello specifico dei progressi fatti per merito dei vertici appena eletti il responsabile del muretto di Stoccarda ha sostenuto che da dicembre, mese del passaggio di consegne, “le cose sono cambiate”.

E’ stato rinnovato lo staff al comando e ritengo che fino a quando assisteremo a passi avanti, sviluppo e apertura mentale, la situazione non potrà che migliorare“, ha proclamato con soddisfazione. “Da quanto emerge dalle conversazioni con il presidente, c’è la volontà di imparare e approfondire. Lo si può notare dal documento che è stato rilasciato dopo quanto accaduto a Suzuka che ha coinvolto Pierre Gasly. Si è dimostrato totalmente aperto e non ha avuto paura di ammettere che vi sono delle aree da rafforzare“.

Rispetto al periodo francese, quello arabo pare essere più orientato al dialogo. Anche se, ad oggi,  non possiamo già dire se si tratti di un approccio momentaneo per ingraziarsi il favore di tutti. O se davvero proattivo. Di sicuro, il 60enne pare più concentrato sulla competizione. A differenza del predecessore, interessato a spingere su argomenti esterni, come la sicurezza stradale.

Nell’ultimo colloquio mi ha esortato a dare la mia opinione e così per quanto concerne i corridori. Probabilmente non siamo davanti alla perfezione. Tuttavia è un primo passo importante“, ha promosso a pieni voti l’ex rallista di Dubai.

In fin dei conti il suo è stato un battesimo di fuoco. Prima, la questione Michael Masi e tutto il cancan legato a Yas Marina. In seguito, il tetto di spesa infranto dagli energetici. Tutti argomenti spinosi che sono stati presi in esame con celerità. “E nulla è stato nascosto sotto il tappeto“, ha infine rimarcato il manager viennese.

Peccato che però durante i gran premi o comunque i weekend di corsa, si agisca sempre con una certa flemma. A volte senza una vera speigazione.

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