F1, Alesi fa a pezzi i media italiani: svelata la verità su Binotto

L’ex pilota della Ferrari, Jean Alesi, ha raccontato la verità sui rumor su Mattia Binotto, tuonando contro gli organi di stampa italiana.

I piloti di F1 si sono riuniti ad Abu Dhabi per l’ultimo weekend della stagione e anche per dare addio a Sebastian Vettel, con una grande cena in un noto ristorante. Il conto è stato salatissimo, ma hanno fatto scalpore le immagini di tutti i driver riuniti e abbracciati. Non è la prima volta che accade, anzi negli anni d’oro della F1 tutto ciò avveniva molto più spesso. Jean Alesi ha ricordato anche quando lui stesso ha salutato il circus con una grande serata dove erano presenti tutti i piloti, i manager e gli uomini chiave della sua carriera. Nel Paddock si creano rapporti che vanno al di là delle battaglie in pista.

Jean Alesi Mattia Binotto Ferrari (Ansa Foto)
Jean Alesi Mattia Binotto Ferrari (Ansa Foto)

Nel nostro lavoro ci sono degli alti e bassi nell’amicizia, ma alla fine siamo sotto lo stesso tetto e facciamo lo stesso lavoro con tanto amore e quando si va via fa molto molto male al cuore”, ha spiegato l’ex driver della Rossa. C’è voglia di condivisione, ma anche di dimostrare riconoscenza per chi ha reso un sogno possibile. Il pilota è rimasto in ottimi rapporti con la Scuderia. In pochi conoscono così bene l’atmosfera del box della Ferrari. Ai microfoni di Sky, il francese ha esordito: “C’è da ricordarsi l’inizio dell’anno, non per il risultato ma per come si sono presentati. Le vetture col nuovo regolamento sono state cambiate al 100% e la miglior macchina è stata, e lo è tutt’oggi, la Ferrari. Dunque meglio di quello, ovviamente, il risultato non è arrivato ma per altri motivi, non per la competitività della macchina. Vi sono stati piccoli errori che sono diventati clamorosi, strategie e anche l’affidabilità che non ha aiutato, però ancora una volta il team ha fatto veramente un grandissimo lavoro perché sono arrivati al top con un nuovo regolamento, interpretandolo da numeri 1”.

Le parole dell’ex pilota della Ferrari fanno aumentare il senso di frustrazione per non aver colto i frutti del duro lavoro invernale. La squadra aveva dato nelle mani di Leclerc e Sainz una vettura di alto profilo, e nelle prime uscite stagionali, la F1-75 aveva annichilito la Mercedes e vinto il braccio di ferro con la Red Bull Racing. Nonostante un telaio ottimo, il nuovo motore Superfast e il feeling di Leclerc, non sono arrivati risultati in linea con le aspettative iniziali. La Rossa avrebbe dovuto lottare per la conquista del titolo mondiale, ma non ci sono riusciti. Per svariati motivi, tra cui gli sviluppi sbagliati e le avarie tecniche, il monegasco è passato dal lottare per la prima posizione vs Verstappen, a doversi accontentare di difendere la seconda piazza dagli attacchi del secondo pilota della Red Bull Racing. F1, Vasseur per salvare Leclerc? Ecco cosa accadrebbe in Ferrari. Date una occhiata anche alla carriera a Maranello di Mattia Binotto.

Alesi, che difesa alla Ferrari e a Binotto

In settimana vi sono stati tantissimi rumor su un eventuale sostituzione di Mattia Binotto in vista del 2023. Jean ha difeso l’ingegnere di Losanna, spiegando il suo punto di vista. “Non sono stupito perché chi fa partire (queste chiacchiere, ndr) sono persone poco professionali e anche poco informate. E’ importante ricordare la realtà dei fatti perché la squadra sì è presentata con la miglior macchina e ha fatto il possibile per lottare sia con Mercedes ma anche ovviamente con la Red Bull Racing che quest’anno ha vinto il campionato. Dunque l’obiettivo era quello e lo hanno raggiunto. Far partire certe voci sono solo negative per la squadra. C’è bisogno di stabilità e di conforto per continuare a fare questo salto che è il più difficile”, ha analizzato il francese.

Per un pilota, ad esempio, guadagnare un secondo quando sei un po’ lontano dalla vetta si può fare ma quando sei vicino e ti manca un decimo, due decimi è la cosa più difficile. Per la squadra è uguale”. La voce di una possibile sostituzione a fine anno di Binotto è partita da Leo Turrini. Sulle colonne del Resto del Carlino il giornalista italiano ha spiegato i motivi che avrebbero portato l’ingegnere di Losanna in bilico. A quel punto tutti i magazine internazionali hanno fatto rimbalzare la notizia, ma secondo Alesi il problema è che oggi i giornalisti vogliono arrivare prima sulla notizia.

Il francese ha rincarato la dose: “Sarà il futuro a parlare (e vedrete, ndr) che queste voci sono infondate. Tutti i weekend i team principal e i piloti devono spiegare perché hanno vinto o perso. Queste cose non si fanno così, a fine anno, mandando una bomba inutile. In 5 anni ho cambiato tre volte il team principal ed è stato dannoso per i piloti e per gli ingegneri”. Con Jean Todt la Ferrari iniziò un nuovo ciclo. Ci vollero molti anni per tornare a vincere, ma i titoli mondiali furono combattuti sino alle ultime battute del campionato già dopo 4 stagioni. Il 2023 per Binotto rappresenterebbe il quinto anno da team principal della Rossa.

Quest’anno la Scuderia avrebbe dovuto quantomeno lottare per vincere il titolo sino alla fine, sfruttando il vantaggio iniziale e anche l’evidente pro di aver iniziato prima lo sviluppo del mezzo. Mercedes e Red Bull Racing, invece, lottarono sino all’ultima curva dello scorso campionato. La Ferrari ha smentito, ufficialmente, le voci su Binotto. E’ molto strano, tuttavia, che tantissimi hanno confermato la notizia di una eventuale sostituzione. “Si tratta di un balla per fare scoop”, ha sentenziato l’ex pilota citando anche la Gazzetta dello Sport. La smentita formale della Scuderia, forse per non spaccare la squadra in un momento molto delicato, potrebbe nascondere ben altro. Lo scopriremo solo vivendo.

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