WRC, Paura in Giappone. Prima un incendio, poi un rischio frontale

Grande spavento nell’ultima tappa del WRC 2022. Due spettacolari incidenti avrebbero potuto avere gravi conseguenze.

Il Rally del Giappone, round conclusivo del campionato iridato del traverso 2022, è cominciato con il brivido. Nel corso della prima vera giornata di azione sui percorsi nipponici, si sono verificati due episodi che avrebbero potuto finire molto male se i rispettivi protagonisti non fossero stati tempestivi nell’intervenire.

Il primo si è verificato nel corso della PS 2 , la Isegami’s Tunnel, di 23,29 km. Mentre si trovava all’altezza del km 16, la Hyundai di Dani Sordo e Candido Carrera, si è all’improvviso fermata. Non per un guasto, ma perché lo spagnolo, uno dei grandi veterani del WRC, aveva cominciato aveva avvertito he qualcosa non andava. Dopo essere sceso dall’abitacolo assieme al navigatore, si è reso conto che l’auto effettiamente stava prendendo fuoco.

Dani Sordo, Hyundai WRC (Ansa Foto)
Dani Sordo, Hyundai WRC (Ansa Foto)

Istantaneo l’intervento con gli estintori, e l’aiuto da parte dell’equipaggio della Ford Puma Gus Greensmith – Jonas Andersson, appena sopraggiunto sul tratto. I quattro concorrenti, trovatisi, loro malgrado riuniti, hanno tentato in tutte le maniere di fermare le fiamme. Ma senza riuscirci. Nel giro di pochi istanti la vettura ibrida ne era completamente avvolta, costringendo piloti e copiloti ad allontanarsi rapidamente.

E’ successo tutto in un attimo. All’inizio della prova. Ho sentito un gran odore di benzina e ad un certo punto, in un rettilineo, ci siamo visti spuntare le fiamme tra i sedili con un gran fumo“, il racconto dell’ex Citroen, ancora scosso per l’accaduto. “Dopo pochi minuti la macchina ha inziato a bruciare nel posteriore. Abbiamo provato a fare qualcosa. Ma è stato impossibile. Mi dispiace moltissimo per il team. Perdere un’auto in questo modo è molto brutto“.

Non appena appreso quanto stava avvenendo, i commissari hanno dato bandiera rossa, bloccando di fatto la gara e cancellando altresì la speciale successiva a fronte delle difficoltà a rimuovere l’auto, o meglio quel che ne restava, dalla sezione.

Delusione e sgomento al parco assistenza, dove nella struttura dedicata al marchio coreano, si è potuto solamente accettare il brutale verdetto, quasi specchio di quella che è stata una stagione complessa per loro, con pochi guizzi e momenti positivi. Un’annata dominata da Toyota, che ha potuto correre con meno pressione addosso, proprio perché l’unica vera rivale possibile non si è mai dimostrata all’altezza, o in grado di disturbarla. Prova ne é che sia il titolo piloti, sia quello costruttori, sono stati conquistati dai nipponici, con largo anticipo.

La cosa più importante è che i ragazzi stiano bene considerata una situazione che nessuno vorrebbe vedere. E’ sicuramente un grande dispiacere” ha dichiarato affranto il team-manager Julien Moncet. Purtroppo penso che non sarà possibile capire le cause del rogo non essendo rimasto praticamente nulla della i20. Le fiamme provenivano dalla parte destra. Quella dello scarico. Per cui si può pensare che sia partito tutto da lì. In realtà potrebbero essere tantissime le ragioni. Cercheremo di analizzare quel che resta. Tuttavia non sono sicuro che potremo trovare qualcosa“.

Questa WRC nel caos, ecco cosa hanno rischiato

Cancellata la PS3, la carovana è ripartita normalmente per affrontare la 4. Ed invece anche questa è stata fermata. A differenza del caso eclatante dell’iberico, ripreso dalle telecamere, quanto avvenuto nel WRC2, categoria cadetta della massima serie, è rimasto nel silenzio, finché i protagonisti non hanno raccontato tutto ai media.

Rispettivamente Sami Pajari ed Emil Lindholm, erano già impegnati nello stage, quando hanno dovuto fare un brusco scarto al volante delle loro Skoda Fabia Rally 2 EVO. La ragione? Un veicolo esterno all’evento, procedeva in speciale in direzione avversa.

Un avvenimento piuttosto grave che in una serie di un simile valore internazionale non sarebbe mai dovuto accadere.

Immediato l’avvio di un’indagine che ha portato gli uffici della FIA ad esaminare i video di bordo delle vetture coinvolte. E ad emergere è stato un amaro dato di fatto. I promoter della manifestazione non avrebbero applicato i consueti e dovuti protocolli di sicurezza. Tuttavia, per non mettere in cattiva luce l’organizzatore, il report avrebbe sottolineato il carattere di unicità della leggerezza.

Stando a quanto riferito dal direttore di gara, l’autovettura sarebbe entrata sul percorso in corrispondenza di un incrocio delimitato da nastri, ma non presidiato dai marshal.

A far sorgere dei dubbi però, ci sono i documenti fotografici e le immagini degli on-board di chi era passato prima.  Dai frame a disposizione, non sembrerebbe esserci stata infatti alcuna chiusura. Qualcuno potrebbe essere intervenuto per liberare il tratto e passare in maniera indisturbata.

Questa comunque, è la nota ufficiale diffusa dall’organo federale sui fatti. “L’auto pubblica è passata davanti ad uno steward di percorso. Il quale poi ha riportato l’episodio al collega precedente che, con l’assistenza di un fotografo, è riuscito a far uscire la vettura dalla prova in tempi piuttosto veloci“, si legge.

La comunicazione è stata piuttosto tempestiva nonostante le criticità“, prosegue la disanima dell’evento che avrebbe potuto trasformarsi in tragedia. “E’ stato necessario un contatto radio a due vie tra i commissari coinvolti, per poi avvisare il Comandante di tappa, che a sua volta ha informato la Direzione Gara dell’incidente. Nonostante le azioni degli operatori sul percorso, due vetture da rally si sono imbattute in quella civile che stava procedendo verso di loro, con il risultato di sfiorare in entrambi i casi il sinistro“.

Il report si sofferma poi sul dettaglio del nastro. “Essendo avvolto intorno ad un palo a lato strada, è altamente probabile che sia stato rimosso e poi rimesso da qualcuno“, aggiunge il testo. “Questa tesi è supportata dalle riprese video dei concorrenti precedenti, in quanto mostrano l’incrocio aperto senza alcun nastro adesivo, oltre a quello che era avvolto intorno al palo. Sembra che l’auto sia stata in grado di svoltare senza ostacoli verso la PS“.

La domanda che ci si pone, è quale sarà il destino dell’appuntamento giapponese nel WRC. Al promoter era stato richiesto di implementare le misure di sicurezza esistenti, garantendo che tutti gli incroci accessibili ai veicoli fossero presidiati.

In apparenza tutto era sembrato funzionare alla perfezione, finché non si è verificata questa vicenda. Ora la palla passerà alla Commissione Strade Chiuse della Federazione Internazionale per un ulteriore approfondimento.

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