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Formula 1

F1, la Haas festeggia, la Ferrari mastica amaro: statistica impietosa

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Davide Russo

La pole position di Kevin Magnussen in Brasile ha lasciato i fan a bocca aperta. La Haas VF-22, motorizzata Ferrari, ha festeggiato per la prima volta nella sua storia.

La Ferrari si interroga sugli errori clamorosi che hanno condizionato le qualifiche brasiliane. Non è la prima volta che gli uomini al muretto incappano in sbagli ingiustificabili. Charles Leclerc ha rischiato di rimanere fuori in Q1, esattamente come Sainz, in un immobilismo strategico che ha lasciato perplesso anche il monegasco. Dopo aver evitate l’eliminazione al fotofinish, il peggio è avvenuto in Q3 con Leclerc sulle mescole intermedie, a differenza di tutti gli altri su gomme d’asciutto.

Ferrari e Haas (ANSA)

Leclerc ha chiuso, mestamente, al decimo posto, impossibilitato a migliorare a causa della bandiera rossa causata da George Russell e la successiva pioggia. Al contrario Sainz ha siglato il quinto tempo, beccandosi oltre sei decimi da Magnussen. La cosa paradossale è che nel muretto del team americano sono stati più lesti di tutti a piazzare, nell’unico e ultimo tentativo del Q3, il danese davanti a tutti. Carlos Sainz, infatti, si è lamentato anche della lentezza degli uomini della squadra italiana, essendo finito poi nel traffico. Una serie di errori clamorosi che hanno premiato il coraggio di una squadra molto vicina a quella di Maranello. Uno sconsolato Leclerc, mentre nel box della Haas stava per iniziare la festa, ha raggiunto i tecnici al muretto, cercando di trovare la forza di dialogare con il direttore sportivo della casa modenese.

Intanto, nell’abitacolo della sua VF-22, Kevin Magnussen si è goduto il momento, stringendo mani e ricevendo l’affetto di tutti i membri della sua squadra. La Haas ha vissuto momenti terribili negli ultimi anni, finendo nel 2021 a zero punti con la coppia di rookie Mazepin – Schumacher. I vertici hanno preferito puntare tutte le fiches sulla stagione in corso, sfruttando il cambio di regolamento. L’invasione russa in Ucraina ha portato al licenziamento di Nikita, arrivato nel team per ragioni economiche. Sia Mazepin che il figlio del Kaiser hanno portato tantissimi sponsor al boss Gene Haas, in un momento finanziario di grande difficoltà. Il venerdì di Interlagos non sarà mai dimenticato anche dal team principal Steiner, capace di far rialzare la china ad un team di piccole dimensioni.

Ferrari, i dati della Haas parlano chiaro

La Haas è all’ottavo posto della graduatoria mondiale, con un punto in più dell’AlphaTauri. L’obiettivo è conservare l’ottava piazza e magari provare, con un grande risultato, ad agganciare Aston Martin ed Alfa Romeo. Kevin Magnussen ha vissuto un venerdì indimenticabile, siglando la sua prima pole position della sua carriera in F1. Ha impiegato 141 weekend, ma alla fine è riuscito ad avere la meglio su Max Verstappen e tutti gli altri top driver. Il time attack è stato senza sbavature, legittimando il suo grande risultato. A 30 anni compiuti è riuscito a levarsi una grande soddisfazione, come altri grandi cavalieri del rischio del passato come Jean Alesi, Walt Faulkner, Carlos Pace, George Francis Flaherty, Teo Fabi, Lorenzo Bandini, Nigel Mansell.

È stato un momento semplicemente spaventoso, perché c’erano ancora otto minuti e non riuscivo a vedere quanto stesse piovendo – ha ammesso un raggiante Kevin Magnussen a Motorsport.com – continuavo a chiedermi: la pista sarà abbastanza buona per consentire ai miei avversari di migliorare? Nel team sapevamo di non essere la monoposto più veloce, ma abbiamo gestito la situazione al meglio. Poi quando è tornato il semaforo verde ho visto che nessuno usciva dai box, ma con un po’ di scaramanzia ho atteso in macchina fino a quando è diventato chiaro che nessuno avrebbe avuto la possibilità di migliorare il mio tempo”.

Magnussen ha voluto sottolineare il grande lavoro della squadra, mentre Gunther Steiner ha esaltato il suo pupillo: “Abbiamo fatto un ottimo lavoro – ha spiegato l’altoatesino – ma quando Kevin è tornato in pista gli avversari non erano un’ora dietro di noi! Ha fatto un giro fantastico, senza riferimenti, ha tirato fuori una grande performance nel momento giusto. Le circostanze sono state atipiche ma non è stata questione di fortuna, se guardiamo all’intera qualifica abbiamo sbagliato molto poco, e le circostanze sono state difficili per tutti”.

Il team principal ha toccato un punto fondamentale della questione. In condizioni atipiche i competitor in pista riescono sempre ad essere più pronti della Ferrari. Un dato dovrebbe far riflettere i vertici di Maranello. La Haas è riuscita in una impresa che era già capitata a Sebastian Vettel 14 anni fa. La Toro Rosso motorizzata Ferrari fu in grado non solo di marcare la pole ma anche di vincere la corsa. Per la Haas è la prima volta assoluta, mentre a Maranello i membri della squadra corse della Scuderia Ferrari si staranno chiedendo come tutto ciò sia stato possibile? Senza andare troppo lontano, al momento, è come se la Williams motorizzata Mercedes marcasse una pole, nettamente, davanti alle Frecce D’argento.

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Davide Russo
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