Nella stagione di F1 in via di conclusione, qualcuno ha ipotizzato favoritismi nei confronti di Verstappen. Ecco cosa pensano in Red Bull.
La voce, maligna o veritiera che sia, ha cominciato a circolare dopo il weekend di Baku. Allora Sergio Perez era reduce da una vittoria a Monaco e da un secondo posto, proprio guadagnato sul Caspio. In quel periodo le sue prestazioni parevano in grado di reggere il confronto con quelle di Verstappen. Ma poi, all’improvviso, l’ingranaggio si è bloccato. Il messicano ha subito un paio di ritiri, e il suo ritmo non era più esplosivo come prima.
Come è potuto accadere in maniera tanto subitanea un regresso del genere? Ci si chiese. E in molti sostennero che, per non creare intoppi a Max, i tecnici Red Bull avevano indirizzato lo sviluppo della monoposto tutto sui gusti dell’olandese.
Un’idea, un sospetto, frullato nella mente dello stesso driver di Guadalajara che, nel recente weekend all’Hermanos Rodriguez ha così parlato dei ritocchi alla RB18. “Alcuni sono stati più benefici di altri. Credo tuttavia che l’evoluzione sia andata più nella direzione del mio compagno”.
La Red Bull ha voluto favorire Verstappen?
Sollecitato sulla questione il talent scout Helmut Marko ha bollato anche solo il pensiero come “nonsense”. In ogni caso il figlio d’arte avrebbe avuto la meglio sull’ex Racing Point.
“Nelle prime fasi del campionato Max era veloce quanto Checo. Eppure la vettura non era nelle sue corde. Se lo fosse stato sarebbe stato mezzo secondo più rapido“, ha affermato ad Auto Motor und Sport il consulente degli energetici.
Messo il muto a chiacchiere che potrebbero creare malanimo interno alla scuderia, il manager di Graz ha orientato il focus al prossimo obiettivo del messicano. Ovvero il mantenimento della seconda piazza nella generale piloti.
Attualmente il 32enne è a quota 280 punti contro i 275 di Charles Leclerc. E se il target venisse centrato sarebbe la ciliegina sulla torta di una stagione perfetta tra la coppa conduttori e quella marche.
Non va dimenticato che ad Interlagos le corse saranno due, essendoci pure quella sprint. Ciò significa che l’opportunità di prendere il largo sarà ancora più grande. E chissà, magari potrebbe anche arrivare il terzo successo personale dell’annata per lui.
In questo modo andrebbe a raggiungere il numero di primi posti portati a casa dal monegasco della Ferrari. Tra l’altro, curiosamente, i due condividono finora lo stesso quantitativo di podi. E il round brasiliano potrebbe portare al sorpasso di una o dell’altra parte.
Per il resto, il tema di chi occupa il sedile accanto a quello di Mad Max è sempre molto caldo. Per il 79enne si tratta di una posizione scomoda. Quasi insostenibile, perché il 25enne è sempre e comunque superiore.
Sicuramente il driver di Hasselt, cresciuto a pane e motori grazie al padre Jos, ha le stimmate del campione. Se poi il suo ruolino di marcia in crescita sia del tutto farina del suo sacco resta da vedersi. Di certo, però, non lo sapremo né adesso, né in tempi brevi. Non avendo nessuno l’interesse di svelare le carte.