La nuova regola spaventa la Mercedes: Hamilton e Russell tremano?

Nel 2024 entrerà in vigore un provvedimento importante che agita il box della Mercedes. Il tecnico avvisa la F1 dei rischi.

Fra due stagioni la F1 potrebbe trovarsi priva di un elemento ormai parte integrante delle sue monoposto. Ovvero le termocoperte. Un innegabile aiuto per i team, in quanto tengono calde le gomme, semplificando il lavoro del pilota nei primi giri di pista.

Lewis Hamilton, Mercedes (LaPresse Foto)
Lewis Hamilton, Mercedes (LaPresse Foto)

I motivi che avrebbero incentivato la rimozione di tale ausilio a partire dal 2024 sarebbero due: i costi e l’esigenza di dare allo sport un’aurea più sostenibile. Dell’argomento se n’è parlato spesso in passato. Ma la questione è stata sempre rimandata per ragioni di sicurezza e prestazione.

E ad oggi più di qualcuno storce ancora il naso. Tra questi il direttore delle operazioni di pista della Stella Andrew Shovlin.

La Mercedes lancia l’allarme: cosa potrebbe accadere

Per il tecnico delle Frecce d’Argento non pre-riscaldare gli pneumatici potrebbe rivelarsi piuttosto pericoloso. Specialmente alla luce delle attuali vetture ad effetto suolo.

Dobbiamo stare molto attenti con questo genere di regole. Potrebbero influenzare il modo in cui vengono sviluppate le Pirelli“, ha riflettuto a Motorsport.com. “Le attuali vetture hanno più downforce in rettilineo rispetto a quelle del passato. Il carico ad alta velocità è molto alto. E le scuderie sono sempre alla ricerca di un aumento di performance. Di conseguenza per il fornitore unico potrebbe diventare complicato reggere il passo dell’evoluzione“.

Per l’ingegnere britannico non sfruttare più le “tyre blankets” sarebbe ovviamente possibile. Addirittura nell’immediato. Tuttavia ciò andrebbe a peggiore il livello delle corse, che i vertici della categoria hanno fatto di tutto per migliore.

I driver sarebbero spinti a correre con cautela. Di risposta, avremmo delle pressioni gomme piuttosto alte. E una significativa perdita di aderenza“, ha proseguito nella sua analisi. “La disciplina deve cercare il giusto bilanciamento tra preoccupazioni ambientali e le sue necessità. Evitando di danneggiarsi“, ha aggiunto ribadendo che come squadra continueranno ad opporsi al divieto.

Lisciando il pelo al costruttore di Milano, il 49enne ha ribadito quanto arduo sia dare vita ad una “scarpa” performante per macchine tanto esigenti e tecnologicamente avanzate come le F1.

Non è affatto semplice creare un’autovettura veloce, potente, con parecchia deportanza, senza l’uso delle termocoperte. Richiede molti passi avanti sotto il profilo dello sviluppo tecnico. Certo, qualcuno potrebbe opinare che in Formula 2 è già realtà. Ma le forze in campo sono diverse. In alcuni circuiti noi siamo fino a 20 secondi più rapidi di loro“, ha argomentato per rafforzare la sua tesi, volta, com’è chiaro, a mantenere lo status quo.

Più aperto all’idea del veto si è mostrato Laurent Mekies. Il direttore sportivo della Ferrari ha dapprima evidenziato gli  aspetti positivi di un simile cambiamento. Ma in seguito, come l’inglese si è soffermato sulle criticità.

E’ la strada giusta per quanto concerne il contesto ambientale. Ciò malgrado credo si debba dare a Pirelli le tempistiche corrette e le opportunità per fare tutte le prove necessarie. E sviluppare un prodotto che possa mettere d’accordo tutti. Solo una volta contemplati questi fattori si potrà procedere“, ha infine asserito il francese.

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