Ferrari già fuori dai giochi per il 2023? La previsione dell’ex è brutale

Se la domanda che i tifosi si pongono è se vedremo la Ferrari in lotta per il prossimo Mondiale, la risposta di un ex F1 è negativa.

Aveva dato a tutti la parvenza di potercela fare. La speranza che il 2022 sarebbe stato il suo anno. Ed invece la Rossa si è tirata la zappa sui piedi da sola, persa in errori più o meno grossolani e in problemi vari.

Spesso, durante la stagione in via di conclusione Leclerc e Sainz hanno cercato di spremere al massimo la F1-75, riuscendo a finalizzare solamente in poche occasioni. Quattro sono state finora le vittorie di gare. Tre ad opera di Charles e una di Carlos. Mentre i podi sono stati complessivamente 18. Certo, ottimi numeri se comparati con il recente passato. Ma non sufficienti per fare la differenza.

Charles Leclerc, Ferrari (Ansa Foto)
Charles Leclerc, Ferrari (Ansa Foto)

A questo punto si potrebbe sostenere che l’appuntamento con la coppa più ambita, sia stato procrastinato soltanto di una stagione. Ed invece no. Per qualcuno andrà a data da destinarsi.

La previsione contro la Ferrari

Nello specifico, secondo il commentatore di Sky Sports ed ex corridore di F1 Anthony Davidson, la lotta per l’iride dell’annata ventura, sarà una storia a due tra Mercedes e Red Bull. Un paso doble tra Hamilton e Verstappen.  

L’unico pilota che ritengo in grado di dare fastidio a Max, è Lewis“, ha dichiarato, argomentando il perché di un’opinione tanto secca e convinta. “A mio avviso i grandissimi delle quattro ruote capitano di tanto in tanto. Ed è sempre fantastico assistere al passaggio di consegne“, le sue parole che proiettano il figlio d’arte al ruolo di successore di Ham, con però l’interrogativo insoluto su chi prenderà il posto dello stesso 25enne.

Non so chi potrà mettere in crisi l’olandese. Al momento l’unico con la stoffa per farlo è proprio il sette volte iridato“, ha sostenuto mettendo una croce sul nome dei ferraristi, probabilmente per lui non abbastanza capaci da mandare in panchina il pupillo di Helmut Marko.

Il problema è che quando invecchi come atleta, perdi un po’ di prestazione. Questo ancora al #44 non è accaduto. Ma si tratta di un processo inevitabile, che giocherà a vantaggio del portacolori del team austriaco“, ha proseguito nella riflessione.

Per il britannico la F1 è ciclica, dunque, potrebbero sempre verificarsi delle sorprese. Per qualche motivo un driver potrebbe trovarsi nelle condizioni di emergere. “E’ una questione di generazione. L’ho visto accadere spesso in passato in questo sport. Abbiamo visto i vari Ayrton Senna, nel tentativo di strappare lo scettro ad Alain Prost. Successivamente c’è stato Michael Schumacher, quindi Hamilton e ora Verstappen“, ha riassunto un susseguirsi di leader determinato dalla natura umana, per cui il giovane subentra al vecchio.

Da un lato quello a cui stiamo assistendo non è un duello ad armi pari. Tra i due principali contendenti, infatti, c’è una differenza anagrafica che sfiora il decennio. Detto ciò è magnifico che due campioni stiano vivendo nello stesso periodo“, ha concluso, ribadendo il suo credo in una battaglia ristretta, senza l’inserimento di alcun cosiddetto “Predestinato”.

Non va tuttavia dimenticato che nella top class il mezzo a disposizione è cruciale. Ed è tutt’altro che scontato che gli energetici si mantengano davanti.

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