Rischia sospensione per una gara: il pilota di F1 non ci sta

La sua condotta di gara durante l’ultima stagione di F1 non è stata sempre impeccabile. Ecco perché la FIA potrebbe imporgli lo stop.

Nel corso del campionato ormai in dirittura d’arrivo, Pierre Gasly ha visto la sua patente a punti scemare di 10 unità. Ciò significa che ora gli basterà una svista per essere costretto alla panchina.

Ultimamente in rotta di collisione con la Federazione Internazionale per la vicenda gru in pista a Suzuka, il francese non ha taciuto il proprio disappunto neppure dopo aver appreso il provvedimento che potrebbe attenderlo da qui al prossimo GP dell’Emilia Romagna.

F1 (ANSA)
F1 (ANSA)

Solo nelle recenti settimane, il #10 è stato penalizzato per eccesso di velocità in regime di bandiera rossa durante il round del Giappone. Ad Austin per non aver rispettato la giusta distanza (entro le 10 macchine) dalla Safety Car.  E ancora lo scorso fine settimana in Messico ha ricevuto una penalità di 5″, più un punto per aver ottenuto un vantaggio sull’Aston Martin di Stroll andando nella via di fuga.

In precedenza, invece era stato sottoposto privato di due lunghezze al Montmelo per essere entrato in collisione sempre con la verdona del canadese, e in Austria di tre per una ruotata con Vettel e per aver più volte non rispettato i limiti del tracciato.

Particolarmente contrariato per la sanzione ricevuta all’Hermanos Rodriguez, il transalpino si è rivolto direttamente ai federali, rimarcando come un corridore, quando intravede la chance di compiere un sorpasso, si butta senza troppe esitazioni.

La furia di Gasly: la F1 è troppo severa?

Se la mia mossa su Lance non era secondo le regole, dovevano dirmi subito di ridare la posizione. Ma non mi hanno avvisato. Di solito in frangenti del genere si viene sempre sollecitati via radio. In questo caso invece, è andata diversamente“, si è sfogato parlando a Motorsport.com.

In occasione del prossimo appuntamento, quello previsto in Brasile, il driver di Rouen si recherà negli alti uffici per capirne di più. “I commissari sono diventati piuttosto duri. In Texas sono stato l’unico ad essere punito, quando tutti hanno fatto lo stesso. Mentre in Messico, appunto, nessuno mi ha invitato a fare nulla“.

Alla fine, io cerco di dare il massimo in macchina e di certo non ho voglia di prendermi stupide penalità con il rischio di perdere un gran premio“, ha proseguito nella sua esternazione.  “A quanto pare al momento non sono contenti di come mi comporto in corsa. Di conseguenza è giusto che ci sia un confronto diretto, per comprendere cosa devo modificare“.

Per il portacolori dell’Alpha Tauri a Città del Messico, nel contesto del briefing del venerdì tra i partecipanti al campionato, la discussione con i colleghi sarebbe andata a buon fine. Inoltre sarebbe stata avanzata la proposta di una revisione del sistema. Che, sulla carta, potrebbe salvarlo.

Una sorta di legge ad personam per scongiurare il peggio. Considerato che l’auto che ha tra le mani non è poi così pessima. Stare fuori un turno significherebbe lasciare per strada un piccolo bottino.

Non mi sembra di aver mai causato dei pericoli. Per cui sarebbe assurdo mancare ad una corsa per aver rallentato troppo dietro alla vettura di sicurezza, piuttosto per essere andato qualche volta oltre i limiti del circuito“, si è lamentato mostrando tuttavia soddisfazione per i probabili ritocchi alla normativa in vista del Mondiale venturo.

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