Crutchlow, nuove ombre sul 2023 della Yamaha in MotoGP

Tornato in pista con il team RNF, Crutchlow continua a lavorare per migliorare la Yamaha M1. Ma ha confessato anche un timore per il 2023.

Dopo l’addio di Andrea Dovizioso, che a Misano ha lasciato anzitempo il team Yamaha RNF, al suo posto è tornato uno che con la MotoGP ha un rapporto di grande amore come Cal Crutchlow. Il britannico, ormai da diverso tempo teste della casa giapponese, ha preso questa come un’occasione non solo per divertirsi ma soprattutto per dare una mano al celebre marchio dei tre diapason per migliorare una M1 che nelle ultime stagioni sembra essere diventata una delle moto meno performanti del gruppo. Non ingannino le prestazioni di Fabio Quartararo, che come Marc Marquez con la Honda sembra essere l’unico a saper condurre la moto a livelli altissimi.

Cal Crutchlow (ANSA)
Cal Crutchlow (ANSA)

Già dal suo rientro, Crutchlow ha fatto capire come questo suo lavoro in pista nei weekend di gara sarà di grande aiuto a Yamaha per capire quale strada intraprendere per lo sviluppo della M1 che verrà. Un assaggio dei primi cambiamenti è arrivato a Misano dopo il GP, dove Quartararo e soci hanno potuto provare diverse componenti chiave della moto del 2023. E a quanto pare per ora tutto sembra essere promettente, a partire dal motore, che non solo ha più potenza e velocità di punta ma ha anche tenuto le sue caratteristiche di fluidità.

La strada però per tornare in alto è ancora molto lunga. Tutti i piloti della casa giapponese infatti hanno sottolineato come per colmare il gap con la Ducati servano idee nuove e soluzioni importanti. Ed è proprio su questo che il pilota inglese sta lavorando con gli ingegneri nipponici.

Crutchlow e quella frase sibillina sulla Yamaha

Certo è che il lavoro di Crutchlow è possibile perché Yamaha ha ancora un team satellite, ma dal 2023 non sarà più così. Infatti quello RNF di Razlan Razali passerà all’Aprilia e con il team Tech 3 Herve Poncharal che per anni ha agito come team satellite già lontano dal 2018, in pratica il marchio nipponico avrà solo due moto in griglia il prossimo anno. Solo nel 2024 c’è la speranza che qualcosa possa cambiare, ma è ancora tutto in alto mare.

Sarà un anno strano quello che verrà“, ha commentato Crutchlow a Motorsport-total. “Da quanti anni la Yamaha ha quattro moto in campo? Ne ha sempre avute in questo numero. Dal 2023 non sarà così ed è un vero peccato, ma dobbiamo farcene una ragione. Ormai dobbiamo accettare la situazione. D’altra parte nel team ufficiale possono concentrarsi completamente su se stessi e tornare nel 2024 con un pacchetto migliore. Perché il pacchetto per il 2023 è davvero buono“. Insomma parole che spostano l’obiettivo di un anno. E non è un bel segnale quello che si è lasciato sfuggire il pilota britannico.

“In fondo non possiamo cambiare la situazione. Vorrei che avessimo quattro moto in pista. Ma sono sicuro che avremo di nuovo quattro Yamaha nel 2024. Ne sono convinto. Dobbiamo provarci per farle diventare davvero veloci ma non è facile”, ha ammesso Crutchlow. Che però già in chiave 2023 spera nella crescita di Franco Morbidelli: “Ci auguriamo che Franco possa ottenere buone prestazioni. Abbiamo già visto la sua velocità. Non perdi il talento. E lui ha talento. Ha solo bisogno di ritrovare le sue sensazioni e ricostruire la sua fiducia. Poi sarà di nuovo veloce”.

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