Sprofondo Ferrari: il disastro in Messico non era mai accaduto

Il Gran Premio del Messico è stato un vero tonfo da parte della Ferrari che ora si lecca le ferite per un weekend davvero da incubo.

Sono ormai sempre più lontani i bei tempi nei quali si parlava della Ferrari come la macchina più competitiva del Mondiale, con i risultati che ormai sono tristemente sotto gli occhi di tutti e le prestazioni di Carlos Sainz e Charles Leclerc hanno purtroppo toccato un rendimento troppo deludente.

Ferrari
Ansa Foto

C’era grande entusiasmo in vista del Gran Premio a Città del Messico, con Charles Leclerc che si era detto molto fiducioso per poter riuscire in qualche modo a festeggiare la sua gara numero 100 in Formula 1.

Anche Carlos Sainz sembrava pronto a disputare una gara di primo livello, cercando così di confermare la Pole Position ottenuta a Austin, con l’obbiettivo così di poter concludere la gara senza essere tamponato da nessuno.

La situazione però si è tristemente fatta complicata fin da subito, perché già dalle prove libere del venerdì ci si è resi conto di come la Ferrari non avesse nemmeno la parvenza di un passo gara di livello, con il settimo e ottavo tempo che facevano tremare tutti.

Purtroppo la conferma dello scarso andamento della Rossa era stato ampiamente confermato al sabato in qualifica, con un quinto posto di Sainz e un settimo di Leclerc, con il monegasco in crisi nera e addirittura alle spalle di Valtteri Bottas.

In gara nulla di nuovo al fronte, infatti l’ex Alfa Romeo è riuscito a superare il finlandese e piazzarsi così al secondo posto, disputando una gara totalmente anonima e a braccetto con il suo compagno di squadra Sainz.

I due sono sempre stati troppo lontani dalla Mercedes di Russell per poter anche solo sperare a un miglioramento della propria classifica e allo stesso tempo il divario nei confronti delle altre sette Scuderie, almeno quello, è rimasto evidente.

Dunque si chiude l’esperienza messicana con Carlos Sainz al quinto posto e Charles Leclerc al sesto, con il risultato che si tratta ampiamente del peggiore di tutta la stagione, con i due che hanno fatto peggio solo quando almeno uno dei due si è ritirato.

Prima del GP messicano infatti era un altro tracciato con la bandiera con gli stessi colori di quella italiana a essere stato il punto più basso, infatti anche a Budapest il monegasco chiuse al sesto posto, ma Sainz in quel caso fu quarto, senza poi dimenticare come in Ungheria ci fu un vero suicidio della Ferrari in quanto a strategia.

Dunque non ci sono dubbi sul fatto che Città del Messico sia stato il punto più basso nella stagione della Ferrari, con il Cavallino che è sembrato fin dalle prime battute spento e senza lo spunto giusto per potersi rialzare.

Sainz e Leclerc mai così male: in Messico crolla la Ferrari

A questo punto dunque diventa fondamentale per la Ferrari riuscire in qualche modo a conservare il secondo posto in classifica costruttori davanti alla Mercedes, traguardo che non sarà per nulla facile.

Vedendo il divario che si è andato a formare tra la Rossa e la Red Bull sembra davvero impossibile a questo punto sperare di portare Charles al ruolo di vicecampione del mondo, perché i 7 punti guadagnati da Perez portano il messicano a un +5 in classifica che probabilmente sarà rinforzato.

La Ferrari ha già cercato di portare qualche cambiamento e miglioramento in questo finale di stagione in modo tale da non farsi trovare impreparata nel 2023, ma certamente le novità non stanno convincendo.

La Mercedes non regalerà più un anno da spettatrice come ha fatto in questo Mondiale e dunque la Rossa dovrà tenere in considerazione il fatto che non sarà più una lotta a due come in questa stagione e soprattutto si deve sempre tenere a mente come la stagione non finisca a luglio.

Già dopo il crollo di Budapest era chiaro a tutti come non ci sarebbe stata l’occasione per la Ferrari di poter vincere il Mondiale, ma questo non deve in alcun modo giustificare un crollo così verticale.

A preoccupare ancora di più è la pessima prova di Leclerc, dato come il monegasco aveva cambiato di recente la sua Power Unit in Texas, dunque avrebbe dovuto avere un motore maggiormente performante rispetto alla concorrenza.

Si sta dunque concludendo nel peggiore dei modi una stagione che avrebbe potuto avere davvero i contorni dell’impresa e del trionfo da parte della Ferrari, con le prime gare che avevano illuso.

Ora stanno per arrivare i mesi dei sogni e delle illusioni, delle speranze che il futuro potrà essere migliore, ma alla fine sappiamo tutti come prima o poi tornerà a risplendere di Rosso lo splendido cielo della Formula 1.

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