Quartararo, altri problemi in vista? Ecco cosa lo aspetta martedì

Ottimo terzo posto per Quartararo, che così tiene vivo ancora il suo sogno di bis. E nel post-gara confessa il suo stato d’animo.

Poteva essere il match point di Pecco Bagnaia, ma a Sepang il GP di Malesia è stato soprattutto il giorno dell’orgoglio per Fabio Quartararo, che con il terzo posto e la contemporanea vittoria del pilota Ducati ha comunque rimandato a Valencia la battaglia per il titolo di campione del mondo 2022. Dopo un periodo delicato, il francese è finalmente tornato sul podio nel giorno in cui doveva ancora difendersi da Pecco e dalla Rossa. E lo ha fatto con orgoglio, con una gara davvero in cui è andato di nuovo oltre i propri limiti e di quelli di una Yamaha M1 che ancora una volta non ha aiutato il campione in carica.

Fabio Quartararo (ANSA)
Fabio Quartararo (ANSA)

Ottavo podio per lui quest’anno, ventiseiesimo da quando è approdato in MotoGP. Ma importantissimo proprio in chiave iridata e per il suo morale. Dopo la caduta di Assen, il transalpino è davvero entrato in un loop negativo che ha portato Bagnaia a recuperare inesorabilmente tutti e 91 i punti di distacco che c’erano tra i due.

Un ritorno incredibile a cui Quartararo non ha potuto rispondere come nella prima parte di stagione, perché “mollato” dalla Yamaha, che si è dedicata piuttosto al 2023 e non all’attualità. Lui c’ha sempre messo tanto coraggio, ma è sembrato in più di una occasione impotente di fronte al rivale. Negli ultimi appuntamenti poi anche il nervosismo ci si è messo di mezzo, quando invece doveva rimanere lucido. Dopo le prove e le qualifiche di Sepang, sembrava ancora che il francese potesse mollare il colpo, ma alla fine è uscito il carattere del campione, che non vuole mollare mai.

Quartararo e l’orgoglio ancora vivo

“Mi sento benissimo, era un bel po’ che non arrivavo sul podio, ho dato il massimo e sono fiero di quello che ho fatto“, il commento a caldo del campione del mondo in carica. “Abbiamo fatto una gara buona come loro (Ducati, ndr), ho girato davvero bene, una delle gare più belle della stagione. Ora arriviamo a Valencia con il Mondiale ancora aperto e abbiamo fatto di tutto per farcela ed è stato così”.

Ed è così, perché la partenza è stata a fionda come Bagnaia, tanto che dal dodicesimo si è ritrovato alla prima curva al sesto posto. Poi, dopo qualche momento di calma ha cominciato a spingere, tanto da ritrovarsi terzo dietro ai due protagonisti di giornata. Un solo momento di difficoltà, quando dietro ha cominciato a rimontare in maniera inesorabile Marco Bezzecchi. Sembrava tutto apparecchiato per la rimonta e il sorpasso del pilota Ducati che avrebbe dato il Mondiale a Pecco, invece nel finale c’ha messo tanta forza di volontà per resistere. E ha funzionato.

“E’ stata una gara difficile, ma una delle prime volte che uscendo da dodicesimo finisco terzo – ha poi detto ai microfoni di Sky Sport -. Facevo fatica nell’ultimo settore, quello più veloce, ma sono contento che sia finita così. Ho visto Pecco che ha fatto una bella partenza, sapevo che se volevo fare qualcosa mi serviva un giro spettacolare come lui e l’ho fatto. E’ stato un bel primo giro e sono felice di aver portato il Mondiale fino a Valencia”.

E sulle difficoltà incontrate ha detto: “Facevamo fatica in qualche tipo di curva, dove c’era stabilità ma non riuscivamo a girare come la Ducati, in altre eravamo molto simili e io andavo al limite. Penso che non abbia inciso su questa gara il fatto che non ero più il leader. In Australia è stata una brutta gara perché non possiamo salvaguardare le gomme, non possiamo permetterci una strategia così, stavolta ho dato tutto per farlo solo alla fine. Ora sappiamo dove possiamo spingerci e dove poi essere più calcolatori”.

Ora tutto si deciderà all’ultima gara, ma già nella settimana che verrà ci sarà un altro momento fondamentale, che riguarda il dito infortunato nelle libere malesi: “Martedì dovrò fare un’ecografia per vedere l’osso e si saprà cosa fare”. Il rischio è che debba operarsi, ma gli permetterebbe comunque di arrivare in condizioni buone per l’atto conclusivo di questo Mondiale.

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