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Formula 1

Red Bull, ecco la sanzione per il Budget Cap: fan della F1 furibondi

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Giovanni Messi

La Red Bull potrebbe aver trovato un accordo con la FIA, ma le sanzioni sembrano fin troppo blande. Ecco la situazione attuale.

In casa Red Bull si è pronti a festeggiare il quinto titolo costruttori della propria storia, che verosimilmente verrà conquistato tra poche ore ad Austin. Max Verstappen ha già chiuso i conti per quanto riguarda la classifica piloti in Giappone due settimane fa, ed ora è rimasto da assegnare soltanto lo “scudetto” alla squadra diretta da Christian Horner.

Red Bull RB18 (LaPresse)

Tuttavia, nel week-end del Gran Premio degli Stati Uniti continua a tenere banco il discorso legato al Budget Cap, con il team di Milton Keynes e la FIA che stanno andando verso un clamoroso patteggiamento. Tanti, forse troppi i veleni che si stanno sollevando in questi giorni, e quasi tutti i protagonisti della F1 si sono scagliati contro quanto fatto dalla Red Bull, tranne Fernando Alonso.

Le parole dello spagnolo dell’Alpine hanno fatto discutere e non poco, visto che ha affermato che tutti hanno sempre vinto sfruttando zone oscure del regolamento, ricordando anche il caso della Ferrari e della sua power unit nel 2019. Secondo Fernando, la Rossa non sarebbe stata mai punita per quella vicenda, forse dimenticando che nel biennio successivo i piloti sono stati costretti a correre con un motore depotenziato.

Tra i personaggi che sono maggiormente sul piede di guerra c’è sicuramente Toto Wolff, ma il team principal della Mercedes non è l’unico. Nelle prossime righe vi elencheremo i termini del presunto accordo che la squadra anglo-austriaca e la Federazione Internazionale stanno per andare a firmare, ed in cui non è prevista alcuna sanzione sportiva.

Dunque, il titolo di Verstappen dello scorso anno è in una botte di ferro, nonostante il comunicato della FIA che aveva ammesso la colpevolezza della squadra di Horner. Il braccio di ferro tra le varie compagini e le polemiche non si placheranno di certo in poco tempo.

Red Bull, ecco le punizioni per la vicenda Budget Cap

La Red Bull ha sforato il Budget Cap, ma a quasi due settimane dal comunicato della FIA che ha comunicato l’infrazione lieve non c’è ancora l’ufficialità sulle sanzioni. Scongiurata, ormai, la squalifica dal campionato o da alcune gare, così come la confisca del titolo piloti 2021 a Max Verstappen, che avrebbe reso Lewis Hamilton campione del mondo per l’ottava volta in carriera.

Nelle ultime ore si erano diffuse alcune voci riguardanti una sorta di patteggiamento tra il team di Milton Keynes e la FIA, con Christian Horner ed il presidente Mohammed Ben Sulayem che sono stati protagonisti di un incontro durato circa mezz’ora all’interno del paddock di Austin, dove è in corso il week-end del Gran Premio degli Stati Uniti.

A quanto si apprende, tra le parti permane una certa distanza, ma diverse autorevoli testate hanno riportato i punti dell’accordo che sarebbero stati fissati per risolvere la questione. La FIA avrebbe proposto alla Red Bull una maxi-multa (di cui però non si conosce la cifra esatta) o una netta riduzione del Budget Cap del 2023, ed anche una pesante riduzione delle ore di utilizzo della galleria del vento.

Per i prossimi due anni, la squadra anglo-austriaca avrà a disposizione circa 2000 ore di lavoro con il wind tunnel, ma la Federazione Internazionale, come nodo cruciale del patteggiamento, avrebbe richiesto la decurtazione di ben 500 ore, sanzione pari ad un quarto del tempo disponibile da regolamento.

Con ogni probabilità, i campioni del mondo andranno ad accettare tale accordo, ponendo fine alla questione nel modo più indolore possibile, anche se Horner ed i suoi uomini considerano la punizione fin troppo severa. Sin dai tempi di Singapore, quando la vicenda del Budget Cap venne portata alla luce, gli anglo-austriaci si sono dichiarati innocenti e convinti di aver rispettato il tetto di spesa, ma è chiaro ormai che non è stato così.

Un accordo del genere è destinato a far discutere e non poco, visto che tutti gli avversari hanno richiesto pene ben più severe e che vadano a toccare il lato sportivo. Nelle ultime ore, ad esprimersi nuovamente sono stati anche Valtteri Bottas e Toto Wolff, con quest’ultimo che nei giorni scorsi aveva minacciato di “minare le fondamente del sistema FIA” in caso di sanzioni poco pesanti al team di Milton Keynes.

Purtroppo, in questa F1 intrisa di politica, veleni e polemiche, sta venendo meno l’interesse per il lato sportivo, e non perché Max Verstappen ha già vinto il titolo piloti, ma perché si è troppo concentrati con delle vicende che non hanno nulla a che vedere con la pista. A rimetterci sono soltanto i tifosi, rimasti attoniti da questa brutta vicenda, su cui non verrà mai fatta completamente giustizia.

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Giovanni Messi
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