La F1 sempre più in salsa americana: ancora una iniziativa assurda

Dopo l’uscita di scena di Ecclestone, la F1 ha via via perso il suo carattere europeo. Svelato cosa succederà da qui ad Abu Dhabi.

Correva l’anno 2016 quando Bernie Ecclestone si accordava con Liberty Media per il passaggio di consegne. L’età avanzata stava portando il fondatore della massima serie a ruote scoperte a cedere la sua creatura ad un’azienda che si occupava di diffusione di programmi di intrattenimento e sport negli States.

Daniel Ricciardo, McLaren F1 (Ansa Foto)
Daniel Ricciardo, McLaren F1 (Ansa Foto)

Un normale avvicinandamento, non fosse che da quel momento la progressiva americanizzazione della disciplina, porterà alla perdita di alcune sue caratteristiche chiave. Con al vertice Chase Carey prima, e Stefano Domenicali, poi, la top class lascerà per strada la sua identità sportiva, per assorbire quella di puro spettacolo.

A dirlo non sono le impressioni, ma i dati di fatto. Le gare negli Stati Uniti sono passate da una a tre, con l’affiancamento di Florida e Nevada, a partire dal 2023, al Texas. Gli orari son stati rivisti per agevolare il pubblico del Nuovo Continente. E il paddock ripulito dagli esperti del settore, a favore di star più o meno internazionali. Senza contare l’intasamento del calendario, con l’aumento del numero di round a 24, nonostante squadra, piloti e  staff al seguito abbiano a più riprese protestato.

La sensazione è che questo svuotamento dell’essenza europea della F1 non possa più essere arrestato. Anzi, più si andrà avanti, più si peggiorerà. L’unica differenza è che se in America i corridori sono dei personaggi palpabili, in carne e ossa con cui si può parlare. Qui la distanza con i tifosi andrà sempre più ad aumentare, rendendo i ricchi spettatori del Paddock Club, gli unici destinari davvero ben visti.

La F1 sempre più a stelle e strisce

E giusto per non smentirsi, la McLaren, amministrata da un caloforniano doc come Zak Brown ha deciso di far esordire nelle libere 1 di questo campionato due protagonisti dell’IndyCar come Alex Palou e Pato O’Ward.

Entrambi hanno già avuto la chance di saggiare la papaya in occasione di due sessioni di test privati organizzati in Spagna e in Austria. Adesso però potranno confrontarsi con la monoposto in un contesto più competitivo. Un’opportunità che potrebbe rivelarsi cruciale per il loro futuro.

Per primo vedremo in azione lo spagnolo e campione 2021 Indy, il quale si siederà sulla MCL36 di Daniel Ricciardo, in uscita dal team a fine annata, in corrispondenza del GP di Austin della prossima settimana.

E’ eccitante potersi misurare su una F1 davanti al pubbblico che mi vede normalmente gareggiare negli Stati Uniti. Avendo provato la vecchia MCL35M, sono ansioso di scoprire quella nuova“, ha dichiarato euforico.

Nel weekend di chiusura del Mondiale ad Abu Dhabi, sarà invece il portacolori della Arrow McLaren SP a calcare l’abitacolo della vettura di Woking.

Non è una novità l’interesse della squadra britannica per i conduttori del Nuovo Continente. Ed infatti, come confermato dal responsabile del muretto Andreas Seidl, questa sarà un’importante chance per loro di fare le valuzioni del caso, per un’eventuale futura promozione. Ricordiamo che almeno per il 2023 la formazione è stata definita, con il rookie Oscar Piastri che andrà ad affiancare Lando Norris.

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