Bimbo dà tutti i suoi soldi all’Alfa Romeo: il finale della storia è da brividi

Cosa ti può portare a fare il tifo per una scuderia di F1. La storia riguarda Alfa Romeo ed è emersa solo al termine del weekend di Suzuka.

Nel contesto di una F1 ormai priva di sentimenti, umanità ed emozioni. Dove i piloti sono poco più che robot istruiti dagli addetti stampa a dire tutto ciò che fa comodo alle squadre. Dove i risultati in pista vengono sfalsati da decisioni federali prese con troppa foga, o troppa lassitiudine. O ancora dove le scorrettezze commesse lontano dalla luce del sole si concludono di sovente a tarallucci e vino. Qualche volta spunta fuori qualche bella storia.

Valtteri Bottas, Alfa Romeo (Ansa Foto)
Valtteri Bottas, Alfa Romeo (Ansa Foto)

A dimostrazione che, nonostante sia diventato uno sport freddo e di sola facciata, in cui l’unica cosa che conta davvero è riempire il paddock di vip che nulla c’entrano con l’argomento, la gente continua ad amarlo. Ad ogni latitudine ed ogni età.

A tal proposito riscalda il cuora una vicenda diffusa nelle ultime ore, ma che ci riporta al pre-pandemia.

Quanto amore per Alfa Romeo

Il team del Biscione ha ricevuto una sopresa a dir poco inaspettata. Era il 2019 e in quel di Hinwil arrivò una busta senza indirizzo.

Cosa c’era dentro? C’era una banconota in yen corrispondente a circa 19 euro. La missiva con il denaro era indirizzata al responsabile del muretto Frederic Vasseur.  Questo il testo: “Mi chiamo Goto e amo l’Alfa Romeo. Questi sono per voi. Avrei voluto mettere da parte di più per migliorare la squadra“.

Un messaggio tenero, pieno d’affetto. Incurante che con quei soldi al massimo si possa solamente offrire il caffé agli addetti al pit stop dei due box. Allo stesso modo, un grido di allarme perché un marchio tanto prestigioso e vincente nella sua storia avrebbe meritato di lottare per ben altre posizioni.

All’epoca la line-up della Sauber era composta da Antonio Giovinazzi e Kimi Raikkonen, quest’ultimo seguitissimo e molto ammirato nei Paesi asiatici.

In ogni caso, non essendoci alcuna intestazione, un cognome o un qualsiasi indirizzo mail, non fu possibile individuare l’autore del gesto.

Desiderosi di scorprire chi fosse il fan in questione, i vertici decisero dunque di appellarsi alle moderne tecnologie, pubblicando un post su Twitter rivolto ai loro sostenitori.

Ebbene, dopo tre anni di ricerca, il mittente è stato rintracciato. Si tratta di un bambino nipponico che, in occasione del recente GP di Suzuka, è stato invitato nel garage elvetico e lì, non solo ha potuto conoscere di persona il boss, ma ha anche posato accanto ai due driver ufficiali Valtteri Bottas e Guanyu Zhou, oltre ad essersi calato nell’abitacolo della C42.

In livrea da alfista il piccolo ha così avuto l’opportunità di essere parte dalla scuderia, almeno per un giorno. Non bastasse per omaggiarlo sulla carrozzeria della monoposto è apparso un adesivo con la scritta “Grazie Goto” in giapponese.

Una favola a lieto fine che ha ricordato un po’ quella del piccolo Thomas, tifoso di Iceman e della Ferrari, in lacrime sugli spalti del Montmelo, dopo aver visto il suo idolo uscire di scena causa incidente. Quella volta un membro dello staffdel Cavallino lo andò a prendere per fargli incontrare il finlandese, che ne fu ben felice.

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