Ferrari, arriva una nuova tegola: ad Austin servirà un miracolo

La Ferrari, dopo la bruciante sconfitta di Suzuka, spera di rifarsi in Texas, ma la rincorsa sarà dura. Ecco cosa accadrà ad Austin.

Il digiuno di vittorie non si ferma per la Ferrari, ormai giù dal gradino più alto del podio dal lontano 10 luglio, giorno in cui Charles Leclerc dominò in Austria davanti a Max Verstappen, proprio a casa della Red Bull. In quel frangente, il monegasco si riportò a -38 dal campione del mondo in classifica, e tutto appariva riaperto per quanto riguarda la corsa mondiale, dal momento che la superiorità della Rossa era tornata evidente.

Ferrari F1-75 (ANSA)
Ferrari F1-75 (ANSA)

Tutto poi venne annullato dal clamoroso errore di Charles in Francia, il quale finì a muro in completa solitudine regalando il successo al rivale, che concluse la partita iridata già in piena estate. Quella del Paul Ricard fu l’ultima gara in cui la Ferrari si rivelò essere la monoposto più competitiva, come confermato dalla splendida rimonta di Carlos Sainz che superò con una splendida manovra anche Sergio Perez.

L’illusione è durata davvero poco, dal momento che la F1-75 è stata poi surclassata dalla RB18, ed anche la Mercedes, in alcune occasioni, si avvicinò molto al Cavallino. Dopo le difficoltà di Spa-Francorchamps, la Scuderia modenese è tornata velocissima in qualifica con le pole position di Leclerc a Monza e Singapore, ma sul ritmo gara il gap dalla Red Bull resta atroce.

In Giappone è arrivato un nuovo fondo, che sembrava aver dato i risultati sperati, ma Verstappen ha poi passeggiato sul bagnato, mentre Leclerc è giunto a fine gara con le gomme distrutte. La controprova la avremo ad Austin, dove si spera di poter vedere una corsa sull’asciutto per valutare le differenze tra i due top team, nella speranza che i due alfieri di Maranello possano giocarsela.

Tuttavia, nel Gran Premio degli Stati Uniti le cose potrebbero essere più difficili del previsto per Leclerc e Sainz, dal momento che tornerà a tenere banco il discorso delle penalità in griglia. Il monegasco ha cambiato motore per l’ultima volta in Belgio, mentre Carlitos lo ha fatto a Monza.

La Red Bull ha deliberato una nuova power unit con Verstappen proprio a Spa-Francorchamps, per poi cambiare il motore termico anche al GP d’Italia, in due gare in cui Super Max ha recuperato dalle retrovie per poi imporsi senza il minimo problema. Ad Austin saranno gli alfieri di Maranello a dover andare in rimonta, almeno per uno dei due piloti, più probabilmente il monegasco che ha montato quella che sta attualmente usando per primo.

Ferrari, probabile penalità ad Austin per Leclerc

Charles Leclerc ha utilizzato 5 motori termici ed altrettanti turbo, MGU-K ed MGU-H, e con ogni probabilità sarà lui il pilota della Ferrari che andrà a scontare una penalizzazione ad Austin, così come le due Alpine di Esteban Ocon e Fernando Alonso. Montare il sesto motore significherebbe averne utilizzati il doppio di quelli concessi per regolamento, e si tratterebbe della terza penalità stagionale dopo quelle di Montreal e Spa-Francorchamps.

Come già detto varie volte, il Cavallino dovrà intervenire severamente sull’affidabilità durante l’inverno, dal momento che i problemi tecnici sono stati una delle cause dell’addio ai sogni mondiali. Leclerc ha perso 50 punti per due rotture, avvenute a Barcellona e Baku, nel momento in cui stava dominando la corsa.

Anche Carlos Sainz ha pagato a caro prezzo la fragilità della power unit, vista l’esplosione avvenuta in Austria, quando stava superando Max Verstappen per regalare una gran doppietta alla Ferrari, giusto nella tana del nemico. Il 2022 sarà ricordato come l’anno dei rimpianti per la Scuderia modenese, ma proprio per questo sarà fondamentale ripartire in fretta e migliorare tutto ciò che non ha funzionato.

C’è chi sostiene che il calo di performance delle ultime gare sia dovuto ad una power unit meno spinta rispetto a quella Honda che equipaggia la Red Bull, e la cosa può anche essere data per buona, ma è chiaro che la gestione degli pneumatici ha poco a che fare con la potenza del motore. Sono tanti gli aspetti da sistemare, e come detto anche Sainz stesso, una vittoria prima della fine del mondiale farebbe tanto morale, anche se battere Verstappen, allo stato attuale delle cose, appare un’impresa impossibile.

L’olandese non ha pietà dei propri rivali ed ha intenzione di vincerle tutte, per diventare il nuovo recordman in termini di punti ottenuti in una singola stagione, di podi e di vittorie assolute. Un dominio netto, che Leclerc e Sainz dovranno iniziare presto a contrastare, per evitare che la F1 si trasformi nuovamente in un ciclo tecnico dominato da una sola squadra e da un unico pilota.

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