Morbidelli, inizio shock a Buriram: il racconto del pilota Yamaha

Morbidelli ha mostrato un po’ di amarezza dopo l’ultima gara MotoGP in Thailandia: è stato molto difficile guidare sul bagnato.

Per buona parte della corsa era rimasto in top 10 a Buriram, ma nel finale Franco Morbidelli ha perso posizioni e ha chiuso dodicesimo al traguardo. Una penalità da tre secondi lo ha poi fatto slittare in tredicesima posizione.

Franco Morbidelli (Ansa Foto)
Franco Morbidelli, pilota del team Monster Energy Yamaha (Ansa Foto)

Un eccesso di superamento dei track limits ha comportato una sanzione al pilota Yamaha, che comunque sperava di chiudere tra i primi dieci dopo tanto tempo. L’ultima volta era successo in Indonesia e sempre con una gara disputata su pista bagnata. In tale condizione riesce ad essere più competitivo che sull’asciutto, dove è chiamato a fare grandi progressi per il futuro.

La cosa incredibile, è che il romano è stato comunque il migliore pilota Yamaha domenica in Thailandia. Infatti, la corsa di Fabio Quartararo è stata totalmente da dimenticare: diciassettesimo posto al traguardo. Il campione in carica della MotoGP ha preferito non parlare ai media, era troppo arrabbiato e deluso.

MotoGP Thailandia: i commenti di Morbidelli dopo Buriram

Morbidelli al termine della gara a Buriram non ha nascosto quanto sia stato difficile guidare nelle condizioni che si sono presentate domenica: “La gara è stata l’esperienza più spaventosa e peggiore della mia vita. Non riuscivo a vedere nulla a causa della pioggia. Per fortuna sono stati tutti abbastanza cauti e nessuno ha fatto attacchi in zone nelle quali non c’era visibilità. Nei primi giri nessuno sapeva cosa sarebbe successo”.

L’inizio della corsa è stato molto complicato per tutti i piloti. Essendo molto vicini, tutti alzavano acqua a chi arrivava da dietro e ciò rendeva difficile la visibilità. Serviva grande attenzione per evitare errori. Il pilota del team Monster Energy Yamaha si è ben comportato in quelle fasi: “Poi ho preso un ritmo decente e sono stato veloce. Ma quando ero dietro altre moto non riuscivo a sorpassare. Non potevo fare molto di più, pertanto mi sono concentrato sul non cadere”.

Avrebbe voluto fare meglio del tredicesimo posto finale, però non ci è riuscito. Anche colpa di una Yamaha M1 che evidentemente non ha funzionato in Thailandia. I risultati parlano chiaro, non è solo responsabilità dei piloti. C’è altro che ha impedito di conquistare dei piazzamenti migliori. Quartararo deve sperare che non piova negli ultimi tre gran premi in calendario, perché in tale condizione la sua moto potrebbe avere dei limiti rispetto alla concorrenza.

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