Pilota fatto fuori dalla FIA: come si arriva in F1 e si ottiene la Superlicenza?

Il caso che ha coinvolto il talento americano Herta ha fatto sorgere la domanda: ma come si ottiene una Superlicenza per approdare in F1?

Si sta sempre più definendo la griglia della F1 per il 2023. Ormai rimangono davvero pochissimi sedili in bilico, con gli ultimi contratti che sono in via di definizione proprio nelle ultime settimane, quando orami siamo quasi alla fine della stagione. Ma c’è un caso che sta riempiendo giornali e siti specializzati, quello di Colton Herta, pilota che corre in IndyCar e attenzionato da diversi team del Circus. Infatti la FIA ha bloccato la sua richiesta di bypassare la Superlicenza che gli permetterebbe di approdare in F1. La decisione ultima è arrivata dalla Federazione, che con un comunicato ha confermato che il pilota non ha il minimo di punti necessario per ottenere questa Superlicenza.

F1 (ANSA)
F1 (ANSA)

Il californiano classe 2000 non otterrà questo obiettivo per soli 8 punti. Un vero peccato quindi per Herta, attualmente pilota in forze al team Andretti Autosport e cercato da Alpha Tauri ma anche da Red Bull nei mesi scorsi. Figlio d’arte, ad oggi è il più giovane vincitore di una gara Indy (Austin 2019) e ha portato a casa finora 7 vittorie, 9 pole position e 11 podi. Numeri molto buoni certo, ma a dire il vero non così costante nei suoi risultati. Un fatto questo che ovviamente a fatto storcere il naso, visto che ci sono altri piloti ben più qualificati e titolati pronti per salire in F1. Sta di fatto che per pochi punti non ha ottenuto i requisiti per la Superlicenza FIA. Ma la domanda è: cosa è questa Superlicenza? E quali sono i criteri per arrivare nel Circus?

Superlicenza FIA, come ottenerla

Per garantire un elevato standard di qualità, i piloti devono tutti essere in possesso di Superlicenze FIA ​​valide rilasciate dalla Federazione stessa. Esistono oggi diversi livelli di licenze rilasciate dalla FIA, che autorizzano i piloti a correre in varie categorie, ma i requisiti più rigorosi ovviamente sono quelli per accedere in F1. Per qualificarsi anche per richiedere tale licenza, i richiedenti devono soddisfare dei severi requisiti, stabiliti nel Codice sportivo internazionale (ISC).

Secondo questo regolamento, coloro che desiderano richiedere una Superlicenza devono seguire delle regole molto rigorose. A partire dall’età, che deve essere di 18 anni per il primo giorno della loro prima competizione di F1. Devono essere già titolari di una licenza da competizione internazionale di grado A (questa licenza si applica alle monoposto e ai prototipi con rapporto peso/potenza inferiore o uguale a 1 kg/cv). Inoltre devono avere una patente di guida valida e superare un test teorico FIA, dimostrando la loro conoscenza dei vari codici e regolamenti della F1.

Altro requisito è l’aver completato almeno l’80% di ciascuna delle due stagioni complete di uno qualsiasi dei campionati monoposto stabiliti dalla FIA. E per ottenere questa Superlicenza devono accumulare 40 punti. Ma come si calcolano questi punti? La FIA in pratica sommerà il totale che il pilota ha ottenuto negli ultimi tre anni precedenti l’anno della domanda. Si può però anche sommare il totale dei due anni prima dell’anno di domanda, oltre ad aggiungere il totale dell’anno di domanda: sarà il totale più alto che determinerà se il pilota è idoneo o meno ad accedere in F1. Ovviamente la pandemia di COVID-19 che ha colpito i calendari delle gare per tutto il 2020 e il 2021 ha inciso su queste domande, ma la FIA ha introdotto alcune indennità per garantire che i piloti ottengano ancora i punti dovuti.

Essere stato in F1 non è sinonimo di Superlicenza

Ci sono poi dei casi in cui è permesso tornare in F1. Vedi quello di piloti che hanno già avuto una Superlicenza e stanno tornando a questo sport ma solo dopo aver completato almeno 100 chilometri durante una sessione di prove libere di un Gran Premio in uno qualsiasi dei tre anni precedenti la domanda. E questo è stato il caso di Robert Kubica, che dopo 5 anni di assenza per il lungo infortunio rimediato in un rally è tornato a correre nel Circus.

Inoltre, possono presentare domanda i piloti a cui è stata concessa una super patente che non è stata utilizzata nelle tre stagioni più recenti. E potrebbe essere il caso ,ad esempio di Romain Grosjean, ora però negli USA. Non varrebbe invece per esempio il titolo di campione del mondo 2016 a Nico Rosberg, perché ottenuto troppo in là nel tempo e quindi sarebbe costretto a completare il processo con delle sessioni di prove libere e dimostrare di essere ancora capace di essere un pilota di F1.

Anche i piloti che hanno ottenuto 30 punti di ponderazione per la super patente possono beneficiare di una super patente, ma la decisione è a discrezione della FIA. Le condizioni sono che il limite dei 40 punti non sia stato raggiungibile per “circostanze al di fuori del loro controllo, o cause di forza maggiore”. Ed è proprio su questo punto che Colton Herta ha tentato di ottenere la Superlicenza, senza riuscirci. In particolare in questo caso il team che fa domanda deve dimostrare che il pilota ha guidato per 300 chilometri in un’auto di F1 a velocità di gara per un periodo di due giorni e questo deve essere avvenuto nei 180 giorni precedenti la domanda. E la certificazione deve arrivare da un’autorità sportiva automobilistica competente per il Paese in cui si è svolto il test o deve avvenire durante un fine settimana di test/Gran Premio ufficiale.

Ci sono poi dei piloti che possono anche richiedere una “superlicenza solo prove libere”, che autorizza i piloti junior a prendere parte a una sessione di prove libere per un team di F1. Parliamo dei piloti delle Academy o della F2, e in questo caso devono dimostrare di aver completato almeno sei eventi nel campionato FIA di Formula 2, o aver accumulato almeno 25 punti di ponderazione, durante i tre anna prima della domanda.

Va detto poi che per mantenere una Superlicenza FIA, soprattutto quella per la F1, bisogna pagare. Ebbene sì, i piloti per mantenere questo diritto devono sganciare ogni anno delle cifre non indifferenti, che aumentano a seconda dei risultati. Almeno 10 anni fa il costo iniziare era di 10 mila euro, ma le cifre sono aumentate oggi, anche se non ci sono dati che lo confermano.

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