Horner ha cercato Masi dopo Abu Dhabi: sentite cosa gli ha detto

Continua a far parlare il GP di Yas Marina del 2021. Il boss della Red Bull Horner rivela di aver contattato per Masi per un motivo particolare.

Non è ancora uscito dalla mente dei protagonisti il round di Abu Dhabi dello scorso anno. Quel finale di stagione conclusosi con la vittoria della Red Bull di Max Verstappen  grazie anche all’aiuto di una gestione sui generis adottata dalla FIA per quanto concerne le fasi, rivelatesi decisive, sotto Safety Car. Terminato l’evento scoppiarono polemiche e il direttore di corsa venne prima rimosso dalla sua funzione e poi licenziato del tutto.

Christian Horner (Ansa Foto)
Christian Horner (Ansa Foto)

Addirittura fu raggiunto da minacce di morte, probabilmente perpetrate dai fan di Hamilton, delusi per l’esito del campionato.

In tutto questo la scuderia energetica è l’unica che ha ottenuto qualcosa di positivo e così il boss Christian Horner decise di fare qualcosa per Michael Masi, accusato di aver volontariamente favorito l’attuale iridato e di conseguenza penalizzato la Mercedes.

Horner ha cercato di aiutare Masi

Dopo gli accadimenti l’ho sentito un paio di volte. Non mi sembrava giusto quello che stava subendo. Il modo in cui lo stavano trattando. A mio avviso aveva fatto il meglio possibile seguendo le regole che gli erano state imposte“, ha dichiarato a Beyond The Grid.

L’unica cosa che non ha rispettato è lo sdoppiaggio delle ultime due vetture, ma per il reso è stato impeccabile“, ha aggiunto convinto furbescamente agganciandosi a quanto successo a Monza quando il gran premio è stato di fatto congelato dalla macchina di sicurezza. “Nessuno vuole vedere uno spettacolo del genere!“, ha considerato.

A colpire il manager britannico è stata la reazione del paddock e del pubblico nei giorni successivi. “Nessuno merita di subire simili abusi“, ha ribadito.

Dopo l’uscita di scena del dirigente di Sydney, il presidente della Federazione, tra l’altro appena insediato, Mohammed Ben Sulayem, decise di affidarsi a due personaggi Niels Wittich e Eduardo Freitas, così da sgravare l’arduo compito di amministrare le gare.

Una soluzione che non ha funzionato come avrebbe dovuto ed infatti, in questi mesi, non sono mancati gli episodi  opinabili.

Sono sicuramente ragazzi competenti, tuttavia mancano di esperienza specifica, e qua e là ci son state delle mancanze. In ogni caso stanno imparando“, ha commentato definendo quello attuale come un nuovo corso per la FIA, ormai lontana da ciò che era in epoca Todt.

Tornando all’aussie messo alla porta, il marito di Ginger Spice ha rinnovato la stima nei suoi confronti. “Anche in circostanze complesse ha cercato di fare il meglio. Ricordo lo scorso supporto ricevuto dalla Torre di Controllo. Spesso è stato lasciato solo.  Non ha avuto l’appoggio, ad esempio, che abbiamo noi squadra dalle nostre  stanze operazionali e dai software“, ha denunciato.

Lo sbaglio fatto dalla F1

Il britannico ha comunque sottolineato come questa solitudine del numero primo dei GP abbia giocato  a detrimenti loro, almeno in alcune occasioni. “Anche a Yas Marina ci sono state decisioni contro di noi, come quando alla prima tornata Max stava superando Lewis e questi, a sua volta, non era stato istruito a dare indietro la posizione essendo uscito di pista“, ha puntualizzato.

Alla fine è tutto soggettivo. A volte ci si sente presi di mira dall’arbitro“, ha chiosato con una metafora.

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